“Lo schiaccianoci”: terzo anno sold out al Teatro dell’Opera di Roma

Per il terzo anno consecutivo, Lo schiaccianoci registra il tutto esaurito in tutte le repliche al Teatro dell’Opera di Roma, confermandosi come uno dei titoli più amati e partecipati dal pubblico romano. Nell’edizione di quest’anno sono stati 18.000 gli spettatori che hanno assistito al celebre balletto di Čajkovskij con la fiabesca coreografia di Paul Chalmer, con un incasso complessivo di oltre un milione di euro, dati che attestano la solidità del successo e la capacità dello spettacolo di coinvolgere un pubblico ampio e trasversale. Il risultato si inserisce in un trend ormai consolidato: negli ultimi tre anni questa produzione de Lo schiaccianoci ha richiamato complessivamente 50.000 spettatori, diventando un appuntamento centrale della programmazione invernale del Teatro e un punto di riferimento per famiglie, giovani e appassionati di danza. Un successo anche per il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato che conferma il forte legame col pubblico e il ruolo della danza classica come elemento chiave dell’offerta culturale della città. Brindisi finale per salutare l’anno con gli spettatori all’ultima replica del 31 dicembre alle 18.00 con la Solista Marta Marigliani (Clara), il Primo  Ballerino Simone Agrò (Schiaccianoci), il Solista Mattia Tortora (Drosselmeyer), l’Étoile Susanna Salvi (Fata Confetto) e il Primo Ballerino Michele Satriano (Cavaliere della Fata Confetto).

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La prima opera buona dell’anno

IL 1° GENNAIO, NELL’AMBITO DI CAPODARTE 2026, INIZIATIVA DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DI ROMA CAPITALE, IL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA IN COLLABORAZIONE CON BINARIO 95 E CARITAS DEDICA IL PRIMO EVENTO DELL’ANNO ALL’ACCOGLIENZA

 

Anche nel 2026 il Teatro dell’Opera di Roma inaugura il nuovo anno aprendo simbolicamente il proprio sipario alla città e orientando i suoi riflettori non solo sulla scena, ma sul tessuto umano che la attraversa. Il 1° gennaio 2026 dalle 16.00 alle 19.00 (con un pre-show di Fanfaroma alle 15.45 in piazza Beniamino Gigli) il palcoscenico del Teatro Costanzi ospiterà un ciclo gratuito di talk, proiezioni e musica dal vivo sui temi della solidarietà, dell’incontro e del dialogo. Un gesto che conferma la vocazione del Teatro dell’Opera come istituzione pubblica profondamente radicata nella vita di Roma, di farsi interprete di uno dei sentimenti più autentici e necessari della sua comunità: l’attenzione verso chi è più fragile.

La collaborazione con Binario 95 e Caritas, nata nel 2024 in occasione di Capodarte, che quest’anno dedica la manifestazione all’80º anniversario dell’Assemblea Costituente (1946-2026), diventa un appuntamento fisso dal significativo titolo La Prima Opera Buona dell’anno. Un invito alla solidarietà, ma anche dovere civico, sancito da un modello costituzionale che tutela la dignità della persona, garantendo ad esempio la possibilità di avere una residenza convenzionale presso il Comune, anche a chi vive in condizioni di precarietà abitativa. Questa prima edizione vedrà la presenza, fra gli altri, di ospiti d’eccezione come Christian Raimo che intervisterà l’autore Janek Gorczyca, un polacco naturalizzato romano che vive in città da più di trent’anni, senza casa, senza documenti né un posto fisso di lavoroEsperienza umana da cui è nato Storia di mia vita edito da Sellerio nel 2024. Protagonisti fra gli altri anche Ascanio Celestini, il duo voce-chitarra Petra Magoni & Finaz che ibrida improvvisazione, letteratura e musica, Fanfaroma gli artisti di Fabbrica Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. La Prima Opera Buona dell’anno sarà inoltre l’occasione per vedere la mostra Dresscode del fotografo dell’Opera di Roma Fabrizio Sansoni in cui sono protagoniste le ospiti di Casa Sabotino, la struttura di Binario 95 dedicata all’accoglienza di genere: donne fragili, cisgender e transgender, accolte e orientate alla ricostruzione della propria autonomia, lungo un percorso di crescita personale e inserimento lavorativo.

Attraverso un linguaggio plurale fatto di racconti, interviste, monologhi, musica e materiali audiovisivi, troverà spazio anche la proiezione del documentario Notte della solidarietà 2024, l’esperimento sociale di attivismo urbano, che lo scorso anno ha realizzato il censimento delle persone senza fissa dimora a Roma e la presentazione di Helpinet, l’app che grazie a una mappatura geolocalizzata dei servizi attivi sul territorio, offre alle persone in difficoltà risposte concrete ai propri bisogni: accoglienza, pasti, cure mediche e supporto. La Prima Opera Buona dell’Anno vuole dunque restituire un mosaico delle “tante Rome” che compongono l’Urbs Aeterna, anche le più “invisibili”, trasformando il teatro in un luogo di ascolto, cittadinanza, ma soprattutto responsabilità.

 

Programma

15.45 OUTSIDE STORY
Fanfaroma nella piazza accoglie le persone
Esposizione della mostra fotografica Dresscode nelle sale del Teatro
16.00 SIPARIO
Fanfaroma accompagna il pubblico in teatro
Due parole con Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma
16.10 DRESSCODE, TRIBUTO A LAURA
Intervento musicale di FABBRICA
Omaggio a Laura Ospite di Casa Sabotino Immagini di sfondo della Mostra “Dress Code”
Testimonianze in ricordo di Laura
16.25 LA PRIMA
Lecture del Prof. Mattia Della Rocca, Università di Roma Tor Vergata
16.40 VOCI DALLA CITTÀ
Le parole dell’arte – Poesie di Nicola Maroscia
Laboratori di Speranza – L’esperienza di Caritas Arte, con Paolo Galdiero
Storia di mia vita” – Christian Raimo intervista l’autore Janek Gorczyca
17.10 SE DOMANI MI DANNO UNA CASA
Monologo di Ascanio Celestini
 
17.25 NOTTE FUORI
Proiezione del documentario di Carlotta Cerquetti sulla Notte della Solidarietà 2024
 
17.55 DIALOGHI, NUMERI E PERSONE
Francesca Scambia, Dipartimento statistiche sociali e demografiche di ISTAT
Alessandro Carta, Presidente fio.PSD
Francesca Nicolai, Croce Rossa Italiana – Area Metropolitana di Roma
Call To Action: ISTAT lancia il nuovo conteggio nazionale delle persone senza dimora 2026
18.10 EQUILIBRISMI
Intervento musicale con Petra Magoni (voce) & Finaz (chitarra)
18.40 Helpinet: una rete di solidarietà
Spot e lancio dell’App con un’operatrice dell’Help Center di Roma Termini
18.45 L’Opera Buona
Riflessioni conclusive con l’avvocato Daniele Leppe
 
19.00 IN SCENA: TORNIAMO IN CITTA…
Saluti finali e chiusura in musica con l’orchestra Fanfaroma
che accompagna il pubblico fuori dal teatro.
Commento musicale: Fanfaroma
Conduce l’incontro: Alessandro Radicchi, Binario 95
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Torna “La bohème” impressionista con la regia di Davide Livermore

È Carolina López Moreno, rivelazione pucciniana degli ultimi anni, l’interprete di Mimì ne La bohème con la regia di Davide Livermore. L’allestimento arriva per la prima volta al Costanzi dopo essere andato in scena a Caracalla (2014 e 2015) e al Circo Massimo (2021). Grandi voci internazionali sono impegnate in entrambi i cast: con López Moreno si alternano Maria Agresta e Roberta Mantegna. Saimir Pirgu, Francesco Demuro e René Barbera interpretano invece Rodolfo. L’allestimento, frutto della collaborazione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, in cui Livermore firma anche scene, costumi e luci, è reso ancora più suggestivo da quadri dell’impressionismo francese che, come in una sorta di grande atelier, avvolgono i protagonisti. Sul podio Jader Bignamini e –per una data– Alessandro Palumbo, che debutta al Costanzi. Undici le recite, dal 14 al 25 gennaio.

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“Soul Threads” con Friedemann Vogel al Teatro Nazionale

«Non è il bello a essere desiderabile, ma piuttosto il vero. Soul Threads esplora come raggiungerlo attraverso il corpo che, in quanto danzatore, è lo strumento della mia anima». Così Friedemann Vogel introduce la performance di cui è coreografo e interprete. Dopo il debutto italiano al Festival dei Due Mondi di Spoleto, Soul Threads arriva per la prima volta a Roma, venerdì 12 (ore 20) e sabato 13 dicembre (ore 18) al Teatro Nazionale. Ospite abituale dell’Opera di Roma come ballerino, Vogel è al primo impegno in veste di coreografo con la Fondazione capitolina. Firmata e concepita con Thomas Lempertz, prodotto dal Kleist Forum in collaborazione con il Kleist Museum, questa nuova creazione ha come punto di partenza il saggio di Heinrich von Kleist Sul teatro delle marionette, «Un testo rilevante per i danzatori – dichiara Vogel – Sono molti i parallelismi, alla fine anche noi ballerini siamo marionette, del pubblico, del coreografo, dei direttori, dobbiamo eseguire ciò che ci chiedono con il nostro linguaggio. Però abbiamo un’anima e in Soul Threads, anzi sempre, l’anima vince! Lo dobbiamo ricordare soprattutto quando tutto si muove attraverso il digitale e l’intelligenza artificiale. Ciò che conta e rimane, quello che continuerà a cambiare la nostra società, sono l’arte, le emozioni e la fragilità umana».

Ballerino di punta dello Stuttgart Ballet di Cranko, Friedemann Vogel si è affermato a livello internazionale, non solo nel repertorio del coreografo sudafricano con cui è cresciuto, ma anche nelle interpretazioni di balletti drammatici di altri maestri e in creazioni più contemporanee. Nel 2015 è stato insignito del titolo nazionale di “Kammertänzer”, la più alta onorificenza per un danzatore in Germania. Nel 2021 è stato selezionato come autore del messaggio ufficiale della Giornata Internazionale della Danza sotto il patrocinio dell’UNESCO.

All’apice di una carriera che lo ha portato in tutto il mondo, si sta aprendo ad una nuova strada per esprimere sé stesso, quella della coreografia. Dopo Not in my hands è arrivato il primo spettacolo a serata intera, Soul Threads, che gli è valso il premio Danza&Danza come miglior coreografo/interprete 2024. Come lui vengono dallo Stuttgart Ballet altri due artisti coinvolti nella performance: Thomas Lempertz, che firma scene e costumi e con Vogel ha concepito e diretto la nuova creazione, e Alisa Scetinina (GAISMA), cui è affidata la musica. Trovandosi in palcoscenico e potendo osservare e capire come interagire con la creazione, Scetinina porta il pezzo su un altro livello. Entrambi già danzatori a Stoccarda e oggi artisti poliedrici, Lempertz e Scetinina si sono affermati l’uno nelle arti visive e l’altra come compositrice, regista e performer. Completano il team creativo l’artista digitale Timo Kreitz, specialista di motion design e di esperienze spaziali e immersive, e la light designer romana Fabiana Piccioli, anche lei premio Danza&Danza 2024 proprio per Soul Threads.

Nata dalla collaborazione tra il duo artistico Vogel-Lempertz, la seconda dopo Not in my hands, questa nuova creazione ispirata a Sul teatro delle marionette di Henrich von Kleist, ha l’intento di esplorare gli opposti (robot-anima, artificiale-naturale, leggerezza-gravità, dover essere-essere, perfezione-imperfezione, inanimato-animato, meccanicità-caso) in un parallelo tra marionetta e danzatore, entrambi interpreti della visione di qualcun altro.

Il saggio pubblicato nel 1810 si inseriva in un fervido dibattito dell’epoca, quello sul tema della grazia. Von Kleist, tra i più grandi drammaturghi e poeti della letteratura tedesca, lo affronta nel dialogo tra il narratore e un ballerino, étoile del Teatro dell’Opera della città. Dal loro confronto su chi sia superiore tra la marionetta e il danzatore si arriva a comprendere la concezione di Kleist della grazia: la perfezione dei corpi e, attraverso essi, dell’anima.

Dopo la prima di venerdì 12 dicembre alle ore 20.00, Soul Threads torna in scena al Teatro Nazionale sabato 13 alle ore 18.00.

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A Natale regala il Teatro dell’Opera di Roma!

Per la Stagione 2025/26 il Teatro dell’Opera propone due Christmas Card: una dedicata all’Opera e l’altra alla Danza. Un regalo speciale per chi desidera vivere un’esperienza davvero indimenticabile.
A Natale regala l’Opera
Due biglietti ad un prezzo speciale:
Platinum € 250,00
Un posto in platea o in palco centrale per le prime rappresentazioni, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Gold € 150,00
Un posto in platea o in palco centrale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Silver € 120,00
Un posto in palco laterale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo

 A Natale regala la Danza
Due biglietti ad un prezzo speciale:
Platinum € 140,00
Un posto in platea o in palco centrale per le prime rappresentazioni, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Gold € 100,00
Un posto in platea o in palco centrale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Silver € 70,00
Un posto in palco laterale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo

La Christmas Card è in vendita fino al 6 gennaio a questo link e presso la Biglietteria del Teatro.

 

 

Per informazioni:
Biglietteria del Teatro dell’Opera di Roma
Piazza Beniamino Gigli 1 – 00184 Roma
tel. 06 48160255 – 4817003
ufficio.biglietteria@operaroma.it


Orario di apertura: dal lunedì al sabato 10-18, domenica 9-13.30
La biglietteria è sempre chiusa nei giorni di festività.

 

La scelta degli spettacoli potrà essere effettuata entro e non oltre il 31 gennaio 2026.
L’assegnazione dei posti sarà subordinata alla reale disponibilità al momento della scelta degli spettacoli.
Sono compresi nell’iniziativa tutti i titoli in programma al Teatro dell’Opera da gennaio a ottobre 2026.

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“Lohengrin Memorabilia”: una mostra dedicata al capolavoro di Wagner

La sala espositiva del Teatro dell’Opera di Roma, inaugurata lo scorso gennaio con l’evento dal titolo Tosca 125, ospita una nuova mostra, questa volta dedicata allo spettacolo inaugurale della stagione 2025-26.

Il concept di Lohengrin Memorabilia, curato da Alessandra Malusardi e Giuliano Danieli, ruota attorno a una serie di sezioni che illustrano alcuni episodi della vita del Teatro dell’Opera legati al titolo wagneriano.

Il cavaliere che non si può nominare, l’eroe salvifico proveniente da un misterioso altrove: Lohengrin è fra le figure più enigmatiche della storia del teatro musicale. La sua liminalità – che si riverbera sul carattere proteiforme dell’opera wagneriana, a cavallo fra diverse tradizioni (francese, italiana, tedesca) e già protesa verso il futuro Musikdrama – è uno dei motivi del fascino impareggiabile che esercitò perfino in Italia, la patria del Belcanto e di Giuseppe Verdi, sin dagli anni Settanta dell’Ottocento. Non stupisce che proprio Lohengrin sia stato, fra i titoli di Richard Wagner, quello più rappresentato anche a Roma, oltre che il primo a giungere nella capitale: dopo la prémiere in città al Teatro Apollo nell’aprile 1878 – circa sette anni dopo l’esordio italiano al Comunale di Bologna (1871) – l’opera conobbe tantissime riprese a Roma, con un numero cospicuo di allestimenti proprio nel nostro teatro, a partire dal 1893. Questa lunga consuetudine romana con Lohengrin ha lasciato nei decenni una serie di “memorabilia”, cioè di tracce, documenti e manufatti che la mostra raccoglie e racconta in un percorso che, snodandosi tra il 1929 sino ad oggi, e pur senza pretese di esaustività, intende evocare una complessa stratificazione di suggestioni ed esperienze.

 

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“Christmas Gala”

Teatro dell’Opera di Roma

Assessorato Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda di Roma Capitale

 

CHRISTMAS GALA

Concerti e recital di repertorio sacro, operistico e natalizio

 

Venerdì 5 dicembre, ore 19.30 – Chiesa dei Santi Francesco e Caterina Patroni d’Italia (Stazione Trastevere)

Sabato 6 dicembre, ore 19.00 – Chiesa di Sant’Andrea Corsini (Gregna Sant’Andrea)

Sabato 13 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Romano Martire (quartiere Pietralata)

Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Alberto de Sanctis e Isabella Giorcelli, maestri del coro

Zenoviia-Anna Danchak, pianoforte

 

Domenica 7 dicembre, ore 20.30 – Chiesa di Santa Lucia (quartiere Della Vittoria)

Lunedì 8 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giuseppe all’Aurelio (quartiere Aurelio)

Venerdì 12 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giovanni Battista de Rossi (Appio-Latino)

Domenica 14 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giovanni della Croce (Colle Salario)

“Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Jessica Ricci, Sofia Barbashova, soprano

Irene Zas Martinez, Maria Elena Pepi, mezzosoprano

Guangwei Yao, Jiacheng Fan, tenori

Alejo Alvarez Castillo, baritono

Dayu Xu, basso

Elettra Aurora Pomponio, Maki Hamada pianoforte

 

Mercoledì 17 dicembre, ore 19.30 – Basilica di San Vitale al Quirinale (centro storico)

Venerdì 19 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di Santa Maria Domenica Mazzarello (quartiere Don Bosco)

Sabato 20 dicembre, ore 20.30 – Chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae (Villaggio Breda)

Domenica 21 dicembre, ore 19.00 – Chiesa di Santa Maria dell’Olivo (Settecamini)

“Fabbrica” young artist program del Teatro dell’Opera di Roma

e con la partecipazione speciale dei cori del territorio di Roma Capitale: Coro della Cappella Vestiniana della Basilica di San Vitale al Quirinale, Coro In Canto Libero, Coro Tempi Dispari, Corale S. Maria della Fiducia

Maestro del coro Andrea Rossi

coordinamento cori Andrea Rossi e Don Elio Lops

 

ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

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Dal 3 al 7 dicembre la Scuola di Danza in “Coppélia”

«Penso di aver realizzato un balletto autobiografico – racconta Giorgio Mancini una sorta di ‘balletto nel balletto’ che mette in luce la mia personalità poliedrica. Coppélia è stato il primo titolo che ho danzato da bambino, quello che mi ha avvicinato alla danza in modo decisivo. La mia versione è una lettura per adulti e bambini.»

Dal 3 al 7 dicembre, al Teatro Nazionale, torna in scena Coppélia in un nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, con scene di Michele Della Cioppa, costumi di Anna Biagiotti e luci di Stefano La Selva. Creata da Giorgio Mancini per il Teatro di San Carlo di Napoli nel 2009, la coreografia era già stata interpretata con successo nel 2017 dal Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ora viene riproposta dagli allievi della Scuola di Danza, in una produzione che unisce tradizione e sguardo contemporaneo.

Ispirato a un racconto di E.T.A. Hoffmann, Coppélia debuttò nel 1870 all’Opéra di Parigi con la coreografia di Arthur Saint-Léon e la musica di Léo Delibes. Considerato un punto di svolta rispetto al balletto romantico, il titolo abbandona gli spiriti eterei – silfidi e villi – per raccontare con ironia le avventure di una bambola meccanica.

Il coreografo Giorgio Mancini rivisita la drammaturgia originale offrendo una lettura più psicologica dei personaggi e più fedele allo spirito del racconto di Hoffmann. L’ambientazione, reinterpretata in chiave moderna, si ispira alla società dell’effimero e al culto dell’immagine tipico della contemporaneità. Mancini, infine, inserisce un vero e proprio omaggio alla danza: nel laboratorio di Coppélius infatti prendono vita, come figure di un sogno, i grandi ruoli del repertorio ballettistico – Odette, Giselle, Kitri, il Fauno, Petruska e lo Spettro della Rosa.

«Siamo felici e orgogliosi – dichiara Eleonora Abbagnato, Direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma – di presentare un nuovo allestimento di Coppélia con i nostri giovani artisti. Questo progetto rappresenta un’occasione di crescita e di incontro tra generazioni, dove la tradizione si rinnova attraverso il talento e l’entusiasmo degli allievi. Un ringraziamento speciale va alla Andrea Bocelli Foundation per il prezioso sostegno e per la sensibilità dimostrata nel promuovere la formazione e il futuro dei giovani danzatori

Protagonista nel ruolo di Coppélia sarà la giovane allieva Daniela Creciun, di origine moldava, ammessa al primo corso della Scuola nell’anno scolastico 2019/2020. Sin da bambina vive a Roma con la madre, mentre il padre è rimasto nella loro città d’origine, Cocieri, nel distretto moldavo di Dubasari. Nel 2022, riconoscendone le doti artistiche e la particolare situazione familiare, la direttrice Eleonora Abbagnato ha chiesto e ottenuto dalla Andrea Bocelli Foundation una borsa di studio che le ha consentito di frequentare gratuitamente la Scuola di Danza.

Nello stesso anno, la Fondazione ha invitato Daniela a esibirsi a Firenze in occasione delle celebrazioni natalizie, alla presenza del Sindaco e di numerosi giovani talenti sostenuti dalla ABF. La vicinanza e l’impegno della Andrea Bocelli Foundation si sono estesi anche ad altri allievi della Scuola: nel 2022 è stata offerta una borsa di studio alla studentessa Adriana Lavignani, e nel 2025 un analogo sostegno è stato destinato ai giovani Gioele Innocenti e Niccolò Virgillito, dei corsi maschili secondo e terzo.

Nata nel 2011, dalla volontà del Maestro Bocelli e della sua famiglia, la Andrea Bocelli Foundation ha come mission quella di creare un mondo in cui bambini, giovani e comunità vulnerabili siano messi nella condizione di esprimere appieno il proprio potenziale, attraverso programmi educativi di qualità e inclusivi che valorizzano l’arte, la musica e il digitale come strumenti chiave per una crescita personale e collettiva.

Dopo la ‘prima’ di mercoledì 3 dicembre alle ore 19, Coppélia torna in scena al Teatro Nazionalegiovedì 4 (ore 19), venerdì 5 (ore 19), sabato 6 (ore 18) e domenica 7 dicembre (ore 16.30).

 

Roma, 28 novembre 2025

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Con “Lohengrin” esce un nuovo numero di Calibano

Ogni epoca lo ha reinventato, celebrato e riscritto: più che un tempo della Storia, il Medioevo è stato sfondo e pretesto per l’indagine di desideri e paure, luogo dell’immaginazione e del possibile. Dai castelli delle fiabe agli universi fantasy dei giochi di ruolo, passando per una storia dei bestiari rinascimentali e delle riletture del mito di San Francesco, l’ottavo numero di «Calibano», la rivista monografica di attualità culturale dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, si interroga allora sulle forme in cui l’età di mezzo continua a reinventarsi nei linguaggi del presente. Il nuovo volume esce in occasione del Lohengrin di Richard Wagner firmato da Damiano Michieletto e diretto da Michele Mariotti che inaugura la stagione 2025/2026 dell’Opera di Roma. La rivista sarà presentata insieme allo spettacolo lunedì 24 novembre, ore 19.00, al Teatro Costanzi (Sala Grigia). L’incontro, a ingresso libero, è introdotto dalla giornalista Simonetta Sciandivasci. Intervengono il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti e lo scenografo Paolo Fantin, gli autori di questo numero di «Calibano» Carola Susani e Federico Canaccini e il direttore della rivista Paolo Cairoli«Calibano. Lohengrin / L’invenzione del Medioevo» sarà disponibile allo shop del teatro, in libreria e sul sito di effequ proprio dal 27 novembre, giorno della prima rappresentazione dello spettacolo al Costanzi.

Apre il volume un saggio di Elisabetta Fava, storica della musica, che esplora il fascino esercitato dall’età di mezzo nell’ambito operistico e nella musica colta, con esempi tratti da composizioni quali Euryanthe di Carl Maria von Weber e Lohengrin di Richard Wagner, passando per Undine di E.T.A. Hoffmann. A come l’età medievale è stata rappresentata, raccontata e reinventata nell’immaginario contemporaneo, la storica Vanessa Roghi dedica invece un contributo che attraversa letteratura, cinema, radio e tv. Sull’uso politico e propagandistico delle battaglie medievali scrive lo storico medievista Federico Canaccini, mentre la giornalista Valentina Pigmei analizza il revival del Medioevo come brand turistico nelle città italiane, tra feste, mercati e ricostruzioni storiche. E se l’italianista Eloisa Morra e la scrittrice Francesca Scotti ci conducono nel meraviglioso e allo stesso tempo orrorifico mondo dei bestiari medievali e rinascimentali, Sergio Pace, docente di Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Torino, ci racconta storie di castelli reali e immaginari, e di tradizioni ricreate nell’Ottocento europeo.

Questo numero di «Calibano» ospita tre testimonianze. Con la prima, il compositore Francesco Filidei ci conduce dentro le strategie compositive della sua recente opera Il nome della rosa tratta dal romanzo di ambientazione trecentesca di Umberto Eco. Nella seconda, la scrittrice Marta Zura-Puntaroni rievoca invece l’adolescenza passata a giocare a Extremelot, gioco di ruolo online di ambientazione fantasy medievale, dove la scrittura è mezzo per creare mondi e proprie identità alternative. Infine, lo scrittore Tommaso Pincio offre una personale riflessione sul fascino esercitato dal Medioevo nell’età Romantica, intrecciando il pensiero di Nietzsche e Wagner in una meditazione sul rapporto tra fede e conoscenza.

Come sempre, in «Calibano» è presente anche un racconto inedito, questa volta affidato alla scrittrice Carola Susani. Due infine le rubriche, rispettivamente a cura di Giuliano Milani e di Christian Raimo.

Tutte le illustrazioni del numero, compresa l’immagine di copertina, sono state realizzate dall’artista Iride Scent con un software di intelligenza artificiale.

È innegabile: il Medioevo ha un potere fortissimo sul nostro immaginario – dice il direttore di «Calibano» Paolo CairoliC’è qualcosa in quell’epoca storica dalla durata straordinaria che suggestiona la nostra fantasia, spingendola ad affacciarsi sull’ignoto. Sono i miti e le avventure cavalleresche, le fiabe e le leggende, l’eroismo luminoso ma anche il male più oscuro. Questa dimensione, in bilico tra ricostruzione storica ed evocazione fantastica, sembra oggi la fonte ideale per sceneggiatori di serie tv, ma in realtà è il risultato di un’evoluzione culturale e del gusto avviata già a fine Settecento come reazione alla razionalità illuministica, e poi sviluppatasi nell’Ottocento, in piena età romantica. Con questo numero di «Calibano», l’ottavo, abbiamo allora voluto capire perché, ancora oggi, l’età di mezzo sia una fonte di creatività e di invenzione davvero inesauribile”.

Nata come spazio di approfondimento di temi di attualità ispirati agli spettacoli in scena al Teatro dell’Opera di Roma, «Calibano» esce in libreria tre volte l’anno con un volume monografico legato a un’opera e a un tema a essa correlata. Dal numero 0, pubblicato a gennaio 2023, su Aida e il razzismo, la rivista ha poi esplorato il femminismo con Madama Butterfly, il postumano con Mefistofele, il proibito con Salome, l’outsider con Peter Grimes, il potere con Simon Boccanegra, la magia a partire dall’Alcina di Händel e, da ultimo, l’orrore con The turn of the screw. Per ogni numero, è possibile leggere gratuitamente una selezione di saggi, in italiano e in inglese, nella sezione “Calibano online” del sito dell’Opera di Roma. I volumi sono disponibili negli store fisici e online di tutta Italia, e sul sito di effequ

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La Fondazione Roma per la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera

Hanno attraversato più di 9.000 chilometri per realizzare un sogno: Camila Bustamante Correa e Valentina Ramos Mendoza, due talentuose ballerine quattordicenni di Medellín in Colombia, sono state ammesse ai corsi regolari della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Un traguardo reso possibile grazie alla costante attenzione della direttrice Eleonora Abbagnato nella ricerca di talenti sparsi per l’Italia e nel mondo a cui offrire l’opportunità di una formazione professionale d’eccellenza nel campo della danza. Così è stato per Camila e Valentina, che potranno formarsi a Roma, anche grazie al contributo di Fondazione Roma istituzione di rilievo nazionale nell’ambito filantropico, protagonista di numerose iniziative a favore di sanità, ricerca, istruzione, arte, cultura e a sostegno di categorie sociali deboli.

«Con l’adesione a questo progetto, Fondazione Roma – dichiara il Presidente di Fondazione Roma Franco Parasassi conferma il suo impegno nel promuovere l’arte e la formazione dei giovani talenti a fianco della Scuola di Danza del Teatro sotto la guida di Eleonora Abbagnato. Tra le iniziative principali, spiccano il corso introduttivo, unico in Italia, e il nuovo corso triennale di formazione insegnanti 2025-2027, per dare opportune prospettive future a questa prestigiosa realtà. Mi piace evidenziare che il nostro contributo, oltre a sostenere i maggiori costi gestionali derivanti dall’auspicato incremento delle attività della Scuola, permetterà a due brillanti giovani promesse della danza provenienti dalla Colombia di completare il percorso di perfezionamento artistico, dando loro la possibilità di realizzare i propri sogni

 «Credo profondamente nel potere formativo della danza e nella sua capacità di cambiare la vita delle persone – dichiara la direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma Eleonora AbbagnatoAccogliere Camila e Valentina è il frutto di un percorso di scouting internazionale che portiamo avanti con grande impegno per scoprire e sostenere giovani talenti in ogni parte del mondo. La loro ammissione dimostra che la passione e la dedizione non hanno confini. Ringrazio di cuore la Fondazione Roma per il sostegno a questo progetto, che ci permette di offrire un’autentica opportunità di crescita artistica e umana. La nostra Scuola vuole essere un luogo dove l’eccellenza si unisce alla sensibilità, e dove ogni allievo può costruire il proprio futuro attraverso la danza

«Siamo profondamente grati alla Fondazione Roma per il prezioso sostegno al nostro Teatro e, in particolare, alla Scuola di Danza – afferma il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco GiambroneQuesto intervento si inserisce nella linea di impegno per la formazione dei giovani talenti, accanto ai progetti di Fabbrica e del Coro di Voci Bianche, in un ambito in cui poche realtà possono offrire una preparazione professionale di alto livello. Particolarmente significativo è il sostegno a due giovani allieve, cui viene garantita l’accessibilità a un percorso formativo d’eccellenza: un gesto che interpreta pienamente la nostra missione, rendendo l’accessibilità un principio concreto che unisce partecipazione e formazione. La presenza di Camila e Valentina, provenienti dalla Colombia – e ringrazio l’Ambasciatrice per le sinergie che stiamo costruendo – conferma la capacità della nostra Scuola di attrarre talenti da tutto il mondo e il riconoscimento del ruolo dell’Opera di Roma come istituzione culturale di eccellenza nel nostro Paese e nel panorama mondiale. Ringrazio ancora la Fondazione Roma per la sua lungimiranza e generosità: sostenere la formazione significa credere nella forza dell’arte di trasformare le vite e di dare forma al domani. E siamo felici che questo spirito prenda corpo nell’impegno e nella passione delle nostre allieve, che vedremo danzare in Coppélia, in scena a dicembre al Teatro Nazionale

«É una bellissima partnership per cui ringrazio la Fondazione Roma per l’impegno a sostegno della nostra scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, che è un’eccellenza mondiale – Dichiara il Sindaco di Roma Roberto GualtieriGrazie anche a questo sostegno potrà attrarre e formare giovani talenti da tutto il mondo, come le due ragazze beneficiarie di questa borsa di studio. Roma si conferma come un grande polo di formazione della danza, che poi porta danzatori di qualità nel Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera e nei teatri di tutto il mondo

 Camila e Valentina provengono da un contesto sociale complesso che le ha esposte a privazioni e difficoltà importanti. La possibilità offerta dalla Scuola di Danza in collaborazione con Fondazione Roma rappresenta per queste due giovani artiste uno spazio concreto di crescita e miglioramento altrimenti impossibile da realizzare. Le due allieve colombiane hanno studiato danza fin da giovanissime presso la Scuola di Balletto Metropolitano di Medellín, dove grazie al loro impegno e talento hanno potuto usufruire già in Colombia di borse di studio assegnate dal programma Training Scholarship voluto dalla direttrice Juliana Acosta Pérez. Si sono inoltre fatte notare in gare nazionali e internazionali, fra queste l’ITA ON TOUR Colombia nel 2024, anno in cui la ballerina argentina Paloma Herrera, – principal dancer all’American Ballet Theatre dal 1995 al 2015 – ha assegnato alle giovani ballerine due borse di studio per la finale del concorso, svoltasi lo scorso febbraio a Cattolica. In quell’occasione Angie Esposito, referente della manifestazione per il Sud e Centro America ha suggerito un’audizione al Teatro dell’Opera di Roma. Camila e Valentina sono così arrivate in Italia conquistando da subito l’attenzione di Eleonora Abbagnato, che le ha volute nella scuola.

Fondata nel 1928, la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, che nel 2028 compirà cento anni dalla sua fondazione, è una delle più antiche e prestigiose realtà professionali italiane. Luchino Visconti l’aveva scelta come location per alcune scene del film Bellissima con Anna Magnani. Al suo interno si articolano diversi corsi, il principale della durata di otto anni, scandito da esami volti a decretare il passaggio o meno all’annualità successiva, permette ai ballerini di ottenere un Diploma di Danzatore Professionista. Con questo titolo i diplomati possono partecipare ad audizioni internazionali e ulteriori corsi professionalizzanti nei più prestigiosi teatri del mondo. Al termine del percorso formativo è inoltre previsto un ulteriore anno di perfezionamento rivolto ai più meritevoli.

 

Roma, 10 novembre 2025

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