“Soul Threads” con Friedemann Vogel al Teatro Nazionale

«Non è il bello a essere desiderabile, ma piuttosto il vero. Soul Threads esplora come raggiungerlo attraverso il corpo che, in quanto danzatore, è lo strumento della mia anima». Così Friedemann Vogel introduce la performance di cui è coreografo e interprete. Dopo il debutto italiano al Festival dei Due Mondi di Spoleto, Soul Threads arriva per la prima volta a Roma, venerdì 12 (ore 20) e sabato 13 dicembre (ore 18) al Teatro Nazionale. Ospite abituale dell’Opera di Roma come ballerino, Vogel è al primo impegno in veste di coreografo con la Fondazione capitolina. Firmata e concepita con Thomas Lempertz, prodotto dal Kleist Forum in collaborazione con il Kleist Museum, questa nuova creazione ha come punto di partenza il saggio di Heinrich von Kleist Sul teatro delle marionette, «Un testo rilevante per i danzatori – dichiara Vogel – Sono molti i parallelismi, alla fine anche noi ballerini siamo marionette, del pubblico, del coreografo, dei direttori, dobbiamo eseguire ciò che ci chiedono con il nostro linguaggio. Però abbiamo un’anima e in Soul Threads, anzi sempre, l’anima vince! Lo dobbiamo ricordare soprattutto quando tutto si muove attraverso il digitale e l’intelligenza artificiale. Ciò che conta e rimane, quello che continuerà a cambiare la nostra società, sono l’arte, le emozioni e la fragilità umana».

Ballerino di punta dello Stuttgart Ballet di Cranko, Friedemann Vogel si è affermato a livello internazionale, non solo nel repertorio del coreografo sudafricano con cui è cresciuto, ma anche nelle interpretazioni di balletti drammatici di altri maestri e in creazioni più contemporanee. Nel 2015 è stato insignito del titolo nazionale di “Kammertänzer”, la più alta onorificenza per un danzatore in Germania. Nel 2021 è stato selezionato come autore del messaggio ufficiale della Giornata Internazionale della Danza sotto il patrocinio dell’UNESCO.

All’apice di una carriera che lo ha portato in tutto il mondo, si sta aprendo ad una nuova strada per esprimere sé stesso, quella della coreografia. Dopo Not in my hands è arrivato il primo spettacolo a serata intera, Soul Threads, che gli è valso il premio Danza&Danza come miglior coreografo/interprete 2024. Come lui vengono dallo Stuttgart Ballet altri due artisti coinvolti nella performance: Thomas Lempertz, che firma scene e costumi e con Vogel ha concepito e diretto la nuova creazione, e Alisa Scetinina (GAISMA), cui è affidata la musica. Trovandosi in palcoscenico e potendo osservare e capire come interagire con la creazione, Scetinina porta il pezzo su un altro livello. Entrambi già danzatori a Stoccarda e oggi artisti poliedrici, Lempertz e Scetinina si sono affermati l’uno nelle arti visive e l’altra come compositrice, regista e performer. Completano il team creativo l’artista digitale Timo Kreitz, specialista di motion design e di esperienze spaziali e immersive, e la light designer romana Fabiana Piccioli, anche lei premio Danza&Danza 2024 proprio per Soul Threads.

Nata dalla collaborazione tra il duo artistico Vogel-Lempertz, la seconda dopo Not in my hands, questa nuova creazione ispirata a Sul teatro delle marionette di Henrich von Kleist, ha l’intento di esplorare gli opposti (robot-anima, artificiale-naturale, leggerezza-gravità, dover essere-essere, perfezione-imperfezione, inanimato-animato, meccanicità-caso) in un parallelo tra marionetta e danzatore, entrambi interpreti della visione di qualcun altro.

Il saggio pubblicato nel 1810 si inseriva in un fervido dibattito dell’epoca, quello sul tema della grazia. Von Kleist, tra i più grandi drammaturghi e poeti della letteratura tedesca, lo affronta nel dialogo tra il narratore e un ballerino, étoile del Teatro dell’Opera della città. Dal loro confronto su chi sia superiore tra la marionetta e il danzatore si arriva a comprendere la concezione di Kleist della grazia: la perfezione dei corpi e, attraverso essi, dell’anima.

Dopo la prima di venerdì 12 dicembre alle ore 20.00, Soul Threads torna in scena al Teatro Nazionale sabato 13 alle ore 18.00.

Pubblicato in News

A Natale regala il Teatro dell’Opera di Roma!

Per la Stagione 2025/26 il Teatro dell’Opera propone due Christmas Card: una dedicata all’Opera e l’altra alla Danza. Un regalo speciale per chi desidera vivere un’esperienza davvero indimenticabile.
A Natale regala l’Opera
Due biglietti ad un prezzo speciale:
Platinum € 250,00
Un posto in platea o in palco centrale per le prime rappresentazioni, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Gold € 150,00
Un posto in platea o in palco centrale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Silver € 120,00
Un posto in palco laterale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo

 A Natale regala la Danza
Due biglietti ad un prezzo speciale:
Platinum € 140,00
Un posto in platea o in palco centrale per le prime rappresentazioni, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Gold € 100,00
Un posto in platea o in palco centrale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo
Silver € 70,00
Un posto in palco laterale per le repliche, per due spettacoli a scelta o anche per due biglietti per lo stesso spettacolo

La Christmas Card è in vendita fino al 6 gennaio a questo link e presso la Biglietteria del Teatro.

 

 

Per informazioni:
Biglietteria del Teatro dell’Opera di Roma
Piazza Beniamino Gigli 1 – 00184 Roma
tel. 06 48160255 – 4817003
ufficio.biglietteria@operaroma.it


Orario di apertura: dal lunedì al sabato 10-18, domenica 9-13.30
La biglietteria è sempre chiusa nei giorni di festività.

 

La scelta degli spettacoli potrà essere effettuata entro e non oltre il 31 gennaio 2026.
L’assegnazione dei posti sarà subordinata alla reale disponibilità al momento della scelta degli spettacoli.
Sono compresi nell’iniziativa tutti i titoli in programma al Teatro dell’Opera da gennaio a ottobre 2026.

Pubblicato in News

“Lohengrin Memorabilia”: una mostra dedicata al capolavoro di Wagner

La sala espositiva del Teatro dell’Opera di Roma, inaugurata lo scorso gennaio con l’evento dal titolo Tosca 125, ospita una nuova mostra, questa volta dedicata allo spettacolo inaugurale della stagione 2025-26.

Il concept di Lohengrin Memorabilia, curato da Alessandra Malusardi e Giuliano Danieli, ruota attorno a una serie di sezioni che illustrano alcuni episodi della vita del Teatro dell’Opera legati al titolo wagneriano.

Il cavaliere che non si può nominare, l’eroe salvifico proveniente da un misterioso altrove: Lohengrin è fra le figure più enigmatiche della storia del teatro musicale. La sua liminalità – che si riverbera sul carattere proteiforme dell’opera wagneriana, a cavallo fra diverse tradizioni (francese, italiana, tedesca) e già protesa verso il futuro Musikdrama – è uno dei motivi del fascino impareggiabile che esercitò perfino in Italia, la patria del Belcanto e di Giuseppe Verdi, sin dagli anni Settanta dell’Ottocento. Non stupisce che proprio Lohengrin sia stato, fra i titoli di Richard Wagner, quello più rappresentato anche a Roma, oltre che il primo a giungere nella capitale: dopo la prémiere in città al Teatro Apollo nell’aprile 1878 – circa sette anni dopo l’esordio italiano al Comunale di Bologna (1871) – l’opera conobbe tantissime riprese a Roma, con un numero cospicuo di allestimenti proprio nel nostro teatro, a partire dal 1893. Questa lunga consuetudine romana con Lohengrin ha lasciato nei decenni una serie di “memorabilia”, cioè di tracce, documenti e manufatti che la mostra raccoglie e racconta in un percorso che, snodandosi tra il 1929 sino ad oggi, e pur senza pretese di esaustività, intende evocare una complessa stratificazione di suggestioni ed esperienze.

 

Pubblicato in News

“Christmas Gala”

Teatro dell’Opera di Roma

Assessorato Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda di Roma Capitale

 

CHRISTMAS GALA

Concerti e recital di repertorio sacro, operistico e natalizio

 

Venerdì 5 dicembre, ore 19.30 – Chiesa dei Santi Francesco e Caterina Patroni d’Italia (Stazione Trastevere)

Sabato 6 dicembre, ore 19.00 – Chiesa di Sant’Andrea Corsini (Gregna Sant’Andrea)

Sabato 13 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Romano Martire (quartiere Pietralata)

Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Alberto de Sanctis e Isabella Giorcelli, maestri del coro

Zenoviia-Anna Danchak, pianoforte

 

Domenica 7 dicembre, ore 20.30 – Chiesa di Santa Lucia (quartiere Della Vittoria)

Lunedì 8 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giuseppe all’Aurelio (quartiere Aurelio)

Venerdì 12 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giovanni Battista de Rossi (Appio-Latino)

Domenica 14 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di San Giovanni della Croce (Colle Salario)

“Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Jessica Ricci, Sofia Barbashova, soprano

Irene Zas Martinez, Maria Elena Pepi, mezzosoprano

Guangwei Yao, Jiacheng Fan, tenori

Alejo Alvarez Castillo, baritono

Dayu Xu, basso

Elettra Aurora Pomponio, Maki Hamada pianoforte

 

Mercoledì 17 dicembre, ore 19.30 – Basilica di San Vitale al Quirinale (centro storico)

Venerdì 19 dicembre, ore 19.30 – Chiesa di Santa Maria Domenica Mazzarello (quartiere Don Bosco)

Sabato 20 dicembre, ore 20.30 – Chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae (Villaggio Breda)

Domenica 21 dicembre, ore 19.00 – Chiesa di Santa Maria dell’Olivo (Settecamini)

“Fabbrica” young artist program del Teatro dell’Opera di Roma

e con la partecipazione speciale dei cori del territorio di Roma Capitale: Coro della Cappella Vestiniana della Basilica di San Vitale al Quirinale, Coro In Canto Libero, Coro Tempi Dispari, Corale S. Maria della Fiducia

Maestro del coro Andrea Rossi

coordinamento cori Andrea Rossi e Don Elio Lops

 

ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Pubblicato in News

Dal 3 al 7 dicembre la Scuola di Danza in “Coppélia”

«Penso di aver realizzato un balletto autobiografico – racconta Giorgio Mancini una sorta di ‘balletto nel balletto’ che mette in luce la mia personalità poliedrica. Coppélia è stato il primo titolo che ho danzato da bambino, quello che mi ha avvicinato alla danza in modo decisivo. La mia versione è una lettura per adulti e bambini.»

Dal 3 al 7 dicembre, al Teatro Nazionale, torna in scena Coppélia in un nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, con scene di Michele Della Cioppa, costumi di Anna Biagiotti e luci di Stefano La Selva. Creata da Giorgio Mancini per il Teatro di San Carlo di Napoli nel 2009, la coreografia era già stata interpretata con successo nel 2017 dal Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Ora viene riproposta dagli allievi della Scuola di Danza, in una produzione che unisce tradizione e sguardo contemporaneo.

Ispirato a un racconto di E.T.A. Hoffmann, Coppélia debuttò nel 1870 all’Opéra di Parigi con la coreografia di Arthur Saint-Léon e la musica di Léo Delibes. Considerato un punto di svolta rispetto al balletto romantico, il titolo abbandona gli spiriti eterei – silfidi e villi – per raccontare con ironia le avventure di una bambola meccanica.

Il coreografo Giorgio Mancini rivisita la drammaturgia originale offrendo una lettura più psicologica dei personaggi e più fedele allo spirito del racconto di Hoffmann. L’ambientazione, reinterpretata in chiave moderna, si ispira alla società dell’effimero e al culto dell’immagine tipico della contemporaneità. Mancini, infine, inserisce un vero e proprio omaggio alla danza: nel laboratorio di Coppélius infatti prendono vita, come figure di un sogno, i grandi ruoli del repertorio ballettistico – Odette, Giselle, Kitri, il Fauno, Petruska e lo Spettro della Rosa.

«Siamo felici e orgogliosi – dichiara Eleonora Abbagnato, Direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma – di presentare un nuovo allestimento di Coppélia con i nostri giovani artisti. Questo progetto rappresenta un’occasione di crescita e di incontro tra generazioni, dove la tradizione si rinnova attraverso il talento e l’entusiasmo degli allievi. Un ringraziamento speciale va alla Andrea Bocelli Foundation per il prezioso sostegno e per la sensibilità dimostrata nel promuovere la formazione e il futuro dei giovani danzatori

Protagonista nel ruolo di Coppélia sarà la giovane allieva Daniela Creciun, di origine moldava, ammessa al primo corso della Scuola nell’anno scolastico 2019/2020. Sin da bambina vive a Roma con la madre, mentre il padre è rimasto nella loro città d’origine, Cocieri, nel distretto moldavo di Dubasari. Nel 2022, riconoscendone le doti artistiche e la particolare situazione familiare, la direttrice Eleonora Abbagnato ha chiesto e ottenuto dalla Andrea Bocelli Foundation una borsa di studio che le ha consentito di frequentare gratuitamente la Scuola di Danza.

Nello stesso anno, la Fondazione ha invitato Daniela a esibirsi a Firenze in occasione delle celebrazioni natalizie, alla presenza del Sindaco e di numerosi giovani talenti sostenuti dalla ABF. La vicinanza e l’impegno della Andrea Bocelli Foundation si sono estesi anche ad altri allievi della Scuola: nel 2022 è stata offerta una borsa di studio alla studentessa Adriana Lavignani, e nel 2025 un analogo sostegno è stato destinato ai giovani Gioele Innocenti e Niccolò Virgillito, dei corsi maschili secondo e terzo.

Nata nel 2011, dalla volontà del Maestro Bocelli e della sua famiglia, la Andrea Bocelli Foundation ha come mission quella di creare un mondo in cui bambini, giovani e comunità vulnerabili siano messi nella condizione di esprimere appieno il proprio potenziale, attraverso programmi educativi di qualità e inclusivi che valorizzano l’arte, la musica e il digitale come strumenti chiave per una crescita personale e collettiva.

Dopo la ‘prima’ di mercoledì 3 dicembre alle ore 19, Coppélia torna in scena al Teatro Nazionalegiovedì 4 (ore 19), venerdì 5 (ore 19), sabato 6 (ore 18) e domenica 7 dicembre (ore 16.30).

 

Roma, 28 novembre 2025

Pubblicato in News

Con “Lohengrin” esce un nuovo numero di Calibano

Ogni epoca lo ha reinventato, celebrato e riscritto: più che un tempo della Storia, il Medioevo è stato sfondo e pretesto per l’indagine di desideri e paure, luogo dell’immaginazione e del possibile. Dai castelli delle fiabe agli universi fantasy dei giochi di ruolo, passando per una storia dei bestiari rinascimentali e delle riletture del mito di San Francesco, l’ottavo numero di «Calibano», la rivista monografica di attualità culturale dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, si interroga allora sulle forme in cui l’età di mezzo continua a reinventarsi nei linguaggi del presente. Il nuovo volume esce in occasione del Lohengrin di Richard Wagner firmato da Damiano Michieletto e diretto da Michele Mariotti che inaugura la stagione 2025/2026 dell’Opera di Roma. La rivista sarà presentata insieme allo spettacolo lunedì 24 novembre, ore 19.00, al Teatro Costanzi (Sala Grigia). L’incontro, a ingresso libero, è introdotto dalla giornalista Simonetta Sciandivasci. Intervengono il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti e lo scenografo Paolo Fantin, gli autori di questo numero di «Calibano» Carola Susani e Federico Canaccini e il direttore della rivista Paolo Cairoli«Calibano. Lohengrin / L’invenzione del Medioevo» sarà disponibile allo shop del teatro, in libreria e sul sito di effequ proprio dal 27 novembre, giorno della prima rappresentazione dello spettacolo al Costanzi.

Apre il volume un saggio di Elisabetta Fava, storica della musica, che esplora il fascino esercitato dall’età di mezzo nell’ambito operistico e nella musica colta, con esempi tratti da composizioni quali Euryanthe di Carl Maria von Weber e Lohengrin di Richard Wagner, passando per Undine di E.T.A. Hoffmann. A come l’età medievale è stata rappresentata, raccontata e reinventata nell’immaginario contemporaneo, la storica Vanessa Roghi dedica invece un contributo che attraversa letteratura, cinema, radio e tv. Sull’uso politico e propagandistico delle battaglie medievali scrive lo storico medievista Federico Canaccini, mentre la giornalista Valentina Pigmei analizza il revival del Medioevo come brand turistico nelle città italiane, tra feste, mercati e ricostruzioni storiche. E se l’italianista Eloisa Morra e la scrittrice Francesca Scotti ci conducono nel meraviglioso e allo stesso tempo orrorifico mondo dei bestiari medievali e rinascimentali, Sergio Pace, docente di Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Torino, ci racconta storie di castelli reali e immaginari, e di tradizioni ricreate nell’Ottocento europeo.

Questo numero di «Calibano» ospita tre testimonianze. Con la prima, il compositore Francesco Filidei ci conduce dentro le strategie compositive della sua recente opera Il nome della rosa tratta dal romanzo di ambientazione trecentesca di Umberto Eco. Nella seconda, la scrittrice Marta Zura-Puntaroni rievoca invece l’adolescenza passata a giocare a Extremelot, gioco di ruolo online di ambientazione fantasy medievale, dove la scrittura è mezzo per creare mondi e proprie identità alternative. Infine, lo scrittore Tommaso Pincio offre una personale riflessione sul fascino esercitato dal Medioevo nell’età Romantica, intrecciando il pensiero di Nietzsche e Wagner in una meditazione sul rapporto tra fede e conoscenza.

Come sempre, in «Calibano» è presente anche un racconto inedito, questa volta affidato alla scrittrice Carola Susani. Due infine le rubriche, rispettivamente a cura di Giuliano Milani e di Christian Raimo.

Tutte le illustrazioni del numero, compresa l’immagine di copertina, sono state realizzate dall’artista Iride Scent con un software di intelligenza artificiale.

È innegabile: il Medioevo ha un potere fortissimo sul nostro immaginario – dice il direttore di «Calibano» Paolo CairoliC’è qualcosa in quell’epoca storica dalla durata straordinaria che suggestiona la nostra fantasia, spingendola ad affacciarsi sull’ignoto. Sono i miti e le avventure cavalleresche, le fiabe e le leggende, l’eroismo luminoso ma anche il male più oscuro. Questa dimensione, in bilico tra ricostruzione storica ed evocazione fantastica, sembra oggi la fonte ideale per sceneggiatori di serie tv, ma in realtà è il risultato di un’evoluzione culturale e del gusto avviata già a fine Settecento come reazione alla razionalità illuministica, e poi sviluppatasi nell’Ottocento, in piena età romantica. Con questo numero di «Calibano», l’ottavo, abbiamo allora voluto capire perché, ancora oggi, l’età di mezzo sia una fonte di creatività e di invenzione davvero inesauribile”.

Nata come spazio di approfondimento di temi di attualità ispirati agli spettacoli in scena al Teatro dell’Opera di Roma, «Calibano» esce in libreria tre volte l’anno con un volume monografico legato a un’opera e a un tema a essa correlata. Dal numero 0, pubblicato a gennaio 2023, su Aida e il razzismo, la rivista ha poi esplorato il femminismo con Madama Butterfly, il postumano con Mefistofele, il proibito con Salome, l’outsider con Peter Grimes, il potere con Simon Boccanegra, la magia a partire dall’Alcina di Händel e, da ultimo, l’orrore con The turn of the screw. Per ogni numero, è possibile leggere gratuitamente una selezione di saggi, in italiano e in inglese, nella sezione “Calibano online” del sito dell’Opera di Roma. I volumi sono disponibili negli store fisici e online di tutta Italia, e sul sito di effequ

Pubblicato in News

La Fondazione Roma per la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera

Hanno attraversato più di 9.000 chilometri per realizzare un sogno: Camila Bustamante Correa e Valentina Ramos Mendoza, due talentuose ballerine quattordicenni di Medellín in Colombia, sono state ammesse ai corsi regolari della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Un traguardo reso possibile grazie alla costante attenzione della direttrice Eleonora Abbagnato nella ricerca di talenti sparsi per l’Italia e nel mondo a cui offrire l’opportunità di una formazione professionale d’eccellenza nel campo della danza. Così è stato per Camila e Valentina, che potranno formarsi a Roma, anche grazie al contributo di Fondazione Roma istituzione di rilievo nazionale nell’ambito filantropico, protagonista di numerose iniziative a favore di sanità, ricerca, istruzione, arte, cultura e a sostegno di categorie sociali deboli.

«Con l’adesione a questo progetto, Fondazione Roma – dichiara il Presidente di Fondazione Roma Franco Parasassi conferma il suo impegno nel promuovere l’arte e la formazione dei giovani talenti a fianco della Scuola di Danza del Teatro sotto la guida di Eleonora Abbagnato. Tra le iniziative principali, spiccano il corso introduttivo, unico in Italia, e il nuovo corso triennale di formazione insegnanti 2025-2027, per dare opportune prospettive future a questa prestigiosa realtà. Mi piace evidenziare che il nostro contributo, oltre a sostenere i maggiori costi gestionali derivanti dall’auspicato incremento delle attività della Scuola, permetterà a due brillanti giovani promesse della danza provenienti dalla Colombia di completare il percorso di perfezionamento artistico, dando loro la possibilità di realizzare i propri sogni

 «Credo profondamente nel potere formativo della danza e nella sua capacità di cambiare la vita delle persone – dichiara la direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma Eleonora AbbagnatoAccogliere Camila e Valentina è il frutto di un percorso di scouting internazionale che portiamo avanti con grande impegno per scoprire e sostenere giovani talenti in ogni parte del mondo. La loro ammissione dimostra che la passione e la dedizione non hanno confini. Ringrazio di cuore la Fondazione Roma per il sostegno a questo progetto, che ci permette di offrire un’autentica opportunità di crescita artistica e umana. La nostra Scuola vuole essere un luogo dove l’eccellenza si unisce alla sensibilità, e dove ogni allievo può costruire il proprio futuro attraverso la danza

«Siamo profondamente grati alla Fondazione Roma per il prezioso sostegno al nostro Teatro e, in particolare, alla Scuola di Danza – afferma il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco GiambroneQuesto intervento si inserisce nella linea di impegno per la formazione dei giovani talenti, accanto ai progetti di Fabbrica e del Coro di Voci Bianche, in un ambito in cui poche realtà possono offrire una preparazione professionale di alto livello. Particolarmente significativo è il sostegno a due giovani allieve, cui viene garantita l’accessibilità a un percorso formativo d’eccellenza: un gesto che interpreta pienamente la nostra missione, rendendo l’accessibilità un principio concreto che unisce partecipazione e formazione. La presenza di Camila e Valentina, provenienti dalla Colombia – e ringrazio l’Ambasciatrice per le sinergie che stiamo costruendo – conferma la capacità della nostra Scuola di attrarre talenti da tutto il mondo e il riconoscimento del ruolo dell’Opera di Roma come istituzione culturale di eccellenza nel nostro Paese e nel panorama mondiale. Ringrazio ancora la Fondazione Roma per la sua lungimiranza e generosità: sostenere la formazione significa credere nella forza dell’arte di trasformare le vite e di dare forma al domani. E siamo felici che questo spirito prenda corpo nell’impegno e nella passione delle nostre allieve, che vedremo danzare in Coppélia, in scena a dicembre al Teatro Nazionale

«É una bellissima partnership per cui ringrazio la Fondazione Roma per l’impegno a sostegno della nostra scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, che è un’eccellenza mondiale – Dichiara il Sindaco di Roma Roberto GualtieriGrazie anche a questo sostegno potrà attrarre e formare giovani talenti da tutto il mondo, come le due ragazze beneficiarie di questa borsa di studio. Roma si conferma come un grande polo di formazione della danza, che poi porta danzatori di qualità nel Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera e nei teatri di tutto il mondo

 Camila e Valentina provengono da un contesto sociale complesso che le ha esposte a privazioni e difficoltà importanti. La possibilità offerta dalla Scuola di Danza in collaborazione con Fondazione Roma rappresenta per queste due giovani artiste uno spazio concreto di crescita e miglioramento altrimenti impossibile da realizzare. Le due allieve colombiane hanno studiato danza fin da giovanissime presso la Scuola di Balletto Metropolitano di Medellín, dove grazie al loro impegno e talento hanno potuto usufruire già in Colombia di borse di studio assegnate dal programma Training Scholarship voluto dalla direttrice Juliana Acosta Pérez. Si sono inoltre fatte notare in gare nazionali e internazionali, fra queste l’ITA ON TOUR Colombia nel 2024, anno in cui la ballerina argentina Paloma Herrera, – principal dancer all’American Ballet Theatre dal 1995 al 2015 – ha assegnato alle giovani ballerine due borse di studio per la finale del concorso, svoltasi lo scorso febbraio a Cattolica. In quell’occasione Angie Esposito, referente della manifestazione per il Sud e Centro America ha suggerito un’audizione al Teatro dell’Opera di Roma. Camila e Valentina sono così arrivate in Italia conquistando da subito l’attenzione di Eleonora Abbagnato, che le ha volute nella scuola.

Fondata nel 1928, la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, che nel 2028 compirà cento anni dalla sua fondazione, è una delle più antiche e prestigiose realtà professionali italiane. Luchino Visconti l’aveva scelta come location per alcune scene del film Bellissima con Anna Magnani. Al suo interno si articolano diversi corsi, il principale della durata di otto anni, scandito da esami volti a decretare il passaggio o meno all’annualità successiva, permette ai ballerini di ottenere un Diploma di Danzatore Professionista. Con questo titolo i diplomati possono partecipare ad audizioni internazionali e ulteriori corsi professionalizzanti nei più prestigiosi teatri del mondo. Al termine del percorso formativo è inoltre previsto un ulteriore anno di perfezionamento rivolto ai più meritevoli.

 

Roma, 10 novembre 2025

Pubblicato in News

“Al lupo, al lupo!”: quando la musica racconta ai bambini

Ispirata alle favole di Esopo, Al lupo, al lupo! è un’esplorazione musicale e teatrale che unisce gioco, riflessione e meraviglia. Dal 23 al 26 novembre, il Teatro Nazionale si anima con la brillante opera didattica su libretto e musica di Gaetano Panariello, che trasforma i racconti più amati dell’infanzia in un’esperienza viva e sorprendente.

L’autore prende spunto da testi ben noti al pubblico dei più giovani per elaborare uno spettacolo che intreccia musica, canto e narrazione in un continuo gioco di rimandi: un dialogo che diverte, emoziona e invita a riflettere, unendo grandi e piccoli in un’unica, condivisa esperienza di teatro musicale.

«Uno spazio che si può identificare con quello di un’aula scolastica, una giovanissima scolaresca già svogliata che si accinge ad affrontare un’altra noiosa giornata di scuola» – così Panariello descrive l’inizio della sua opera, aggiungendo: «creando già dalle prime note, un legame non solo virtuale tra i ragazzi protagonisti dello spettacolo e i loro coetanei spettatori presenti in teatro

A portare in scena questo nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma sono gli allievi della Scuola di Canto Corale, diretti da Alberto de Sanctis. Sul palcoscenico, i giovani artisti sono protagonisti assoluti: cantano, mimano e sonorizzano le brevi favole di Esopo, le interpretano e le commentano, scoprendone la morale attraverso la musica.

Al loro fianco, Maria Elena Pepi dà voce a una giovane maestra, alle prese con una scolaresca vivace, alla quale spetta il compito di trasmettere – tanto agli interpreti quanto al pubblico dei coetanei – un nuovo modo di apprendere e di vivere la scuola. «La scuola ha il compito – conclude Panariello – di preparare i giovani anche “all’infinita lotta per sopravvivere”. La lezione di Al lupo, al lupo! si muove anche in questa direzione

 Il team creativo proviene interamente dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program: Kamila Straszynska firma la regia, Sofia Sciamanna le scene, Virginia Blini i costumi e Zofia Pinkiewicz le luci.

Al pianoforte, Zenoviia – Anna Danchak, interprete di una partitura ricca di ritmi funky, blues e pop, pensata per avvicinare la sensibilità dei più giovani.

Gaetano Panariello (Portici, 1961) è compositore e didatta napoletano. Diplomato in composizione, pianoforte, musica corale e direzione di coro, si è perfezionato con Franco Donatoni all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Docente di composizione nei conservatori italiani dal 1982, è attualmente Direttore del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. Autore di musica lirica, sinfonica e da camera, collabora stabilmente con il Teatro di San Carlo di Napoli, per il quale ha composto numerose opere e balletti, tra cui Pinocchio, Il Guarracino, La favola di Biancaneve, I cantori di Brema, Un bambino di nome Gennaro, Viaggio in Italia e Peter Pan. Le sue opere sono state rappresentate in importanti teatri e festival in Italia e all’estero. Ha scritto inoltre musica sacra, di scena e lavori sinfonici commissionati da istituzioni europee e americane.

Dopo la prima di domenica 23 novembre alle ore 19 aperta al pubblico, Al lupo, al lupo! torna in scena negli spettacoli riservati alle scuole, martedì 25 (ore 10 e ore 12) e mercoledì 26 novembre (ore 10 e ore 12).

 

Roma, 6 novembre 2024

Pubblicato in News

“Lo schiaccianoci” apre la stagione natalizia

La stagione di danza 2025/26 al Costanzi si apre il 17 dicembre (ore 20), sulle note de Lo schiaccianoci di Čajkovskij. Dopo i successi da sold out delle due edizioni precedenti, nel 2023 e 2024, torna nella visione fiabesca creata dal coreografo Paul Chalmer per il Teatro dell’Opera di Roma, resa magica dalle scene di Andrea Miglio, dai costumi di Gianluca Falaschi, dalle luci di Valerio Tiberi e dai video di Igor Renzetti e Lorenzo Bruno. Lo spettacolo rimane in scena fino alla fine dell’anno con l’ultima rappresentazione il giorno di San Silvestro, il 31 dicembre (ore 18). Sul podio Nir Kabaretti si alterna con Carlo Donadio (27, 28, 30, 31) alla direzione dell’Orchestra dell’Opera di Roma cui sono affidate le celebri musiche composte da Čajkovskij per il titolo diventato il più ambito dal pubblico nel periodo natalizio.

«Non riesco a ricordare un Natale senza Lo schiaccianoci. La mia coreografia si ispira alle tradizionali e iconiche produzioni che ho danzato e ammirato ormai da più di cinquant’anni». Lo ha dichiarato Paul Chalmer, che a questo balletto è legato dall’infanzia: è il primo che ha visto a teatro e il primo in cui ha danzato. Nella vicenda, che si svolge in un magico Natale in cui allo scoccare della mezzanotte sogni e desideri della giovane Clara prendono vita, gli aspetti più oscuri e psicologici del racconto di E.T.A. Hoffmann, da cui è tratto il balletto, lasciano spazio a un’atmosfera incantata amata da adulti e bambini.

Nelle 14 recite in programma sono impegnati étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, con la partecipazione degli allievi della Scuola di Danza diretta, come il Corpo di Ballo, da Eleonora Abbagnato. Attesi i due ospiti internazionali, Chloe Misseldine, prima ballerina dell’American Ballet Theatre al debutto al Costanzi, e Jacopo Tissi, già apprezzato su questo palcoscenico in Giselle, Il Corsaro e La Bayadère. A loro sono affidati i ruoli principali della Fata Confetto e del suo Cavaliere nelle recite del 17, 19 e 20 (ore 20) dicembre. Con Misseldine si alternano l’étoile Susanna Salvi (18, 21, 28, 31) e le prime ballerine Marianna Suriano (20 e 23 ore 15, 24, 30 ore 20) e Federica Maine (23 ore 20, 27, 30 ore 15); con Tissi i primi ballerini Michele Satriano (18, 21, 28, 31) e Claudio Cocino (24, 30 ore 20), il solista Giacomo Castellana (20 e 23 ore 15) e Mattia Tortora (23, 27, 30 ore 15). Clara è interpretata dalle soliste Flavia Stocchi (17, 19, 20 e 23 ore 20, 27, 30 ore 15) e Marta Marigliani (18, 21, 24, 28, 30 ore 20, 31) che si alternano con Federica Azzone (20 e 23 ore 15); lo Schiaccianoci dall’étoile Alessio Rezza (17, 19, 20 e 23 ore 20, 27, 30 ore 15), da Simone Agrò (18, 20 ore 15, 23 ore 15, 28, 31), alla sua prima apparizione dopo la nomina a primo ballerino del 24 ottobre, e dal solista Walter Maimone (21, 24, 30 ore 20). Nel ruolo di Drosselmeyer tornano in scena il primo ballerino Claudio Cocino (17, 19, 20 ore 20, 23 ore 20, 27), il solista Giacomo Castellana (24, 30 ore 15 e ore 20) e Mattia Tortora (18, 21, 28, 31), che si alternano con Valerio Marisca (20 ore 15, 23 ore 15).

 

 

Pubblicato in News

“Lohengrin”: il debutto wagneriano di Mariotti, Michieletto e Korchak

La nuova stagione dell’Opera di Roma si apre nel segno di Wagner, affrontato per la prima volta dai tre principali interpreti coinvolti: il Direttore musicale Michele Mariotti, il regista Damiano Michieletto e il tenore Dmitry Korchak. Dopo cinquant’anni d’assenza, il 27 novembre, Lohengrin torna al Teatro Costanzi. Accanto a Korchak, il cast comprende Clive Bayley (Heinrich der Vogler), Tómas Tómasson (Friedrich von Telramund), Ekaterina Gubanova (Ortrud), Andrei Bondarenko (Der Heerrufer) e, al debutto al Costanzi, Jennifer Holloway (Elsa). Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Palau de les Arts di Valencia e con il Teatro La Fenice di Venezia, porta la firma di Michieletto, affiancato dal suo consueto team creativo: Paolo Fantin (scene), Carla Teti (costumi) e Alessandro Carletti (luci). La drammaturgia è curata da Mattia Palma. L’Orchestra è quella dell’Opera di Roma, così come il Coro, diretto da Ciro Visco. La serata inaugurale del 27 novembre è trasmessa da Rai Cultura in differita su Rai5 alle 22.20 e in diretta su Radio3 alle 17.00.

 

È la prima volta con la musica di Wagner per il direttore musicale Mariotti che sottolinea: «Inaugurare con Lohengrin significa soprattutto valorizzare lo sforzo collettivo. È un progetto che mette cantanti, orchestra, coro e tutte le maestranze sotto i riflettori e dimostra quanto il teatro sia davvero un organismo unico, la cui forza nasce dal lavoro comune. Fin dall’inizio del mio mandato da direttore musicale ci siamo dati un percorso preciso: ogni inaugurazione ha proposto un autore diverso, con l’idea di costruire un teatro capace di parlare a un pubblico curioso e disposto a confrontarsi con linguaggi differenti. In questo quadro, Wagner rappresentava un approdo naturale. Lohengrin tiene insieme il dramma storico e la leggenda, e la partitura stessa riflette questa doppia natura: da un lato la solidità solenne che richiama il contesto politico e corale, dall’altro la scrittura sospesa e visionaria che apre a una dimensione fiabesca e trascendente». Premio Abbiati 2017 come Miglior Direttore d’Orchestra, Mariotti è ospite regolare dei principali teatri italiani e stranieri. Nella stagione 2025/26 della Fondazione Capitolina dirigerà anche Tancredi di Rossini per la regia di Emma Dante (19 – 29 maggio 2026), Falstaff di Verdi con il debutto italiano della regista Tatiana Gürbaca (13 ottobre – 1° novembre 2026) e tre concerti (28 maggio, 17 ottobre e 22 ottobre 2026).

 

Per Damiano Michieletto questa è la seconda inaugurazione di stagione al Costanzi, dopo La damnation de Faust di Berlioz, Premio Abbiati come miglior spettacolo del 2017. Il regista ha recentemente ideato il Caracalla Festival 2025 dell’Opera di Roma, portando nella capitale la “nouvelle vague” della regia operistica europea. Il successo internazionale della sua regia di West Side Story di Bernstein – anche in questa occasione sul podio Michele Mariotti – è stato celebrato anche dal ‘New York Times’. «Questa produzione di Lohengrin – afferma il regista – rappresenta una tappa molto importante per me, perché è la prima volta che mi confronto con Wagner. La sua drammaturgia, che da sempre mi affascina e mi commuove per la sua profonda dimensione spirituale, richiede al tempo stesso un grande impegno nel gestire la lunga durata e i tempi dilatati del suo racconto. Il mio modo di avvicinarmi a quest’opera, per costruire una messa in scena che avesse calore e concretezza, è stato allora quello di restituire ai personaggi la loro umanità. Non trattarli come simboli, ma come persone — con una propria psicologia, un cuore, un conflitto interiore — e poi sviluppare questi aspetti all’interno di una dinamica più ampia. Da una parte c’è una lotta tra l’individuo e la massa, dall’altra c’è una storia d’amore, quella tra Elsa e Lohengrin».

 

Il cast internazionale vanta voci di grande rilievo. Dmitry Korchak, tra i più apprezzati tenori del repertorio belcantistico e Premio Abbiati 2019, debutta nel ruolo di Lohengrin. Accanto a lui, Jennifer Holloway (Elsa), artista dal percorso versatile che spazia da Mozart a Wagner, al debutto al Costanzi. Completano il cast Clive Bayley (Heinrich der Vogler), abituale presenza nei teatri d’opera europei, che aveva interpretato Julius Caesar nell’opera omonima di Giorgio Battistelli all’Opera di Roma, Tómas Tómasson (Telramund), interprete di riferimento del repertorio wagneriano, Ekaterina Gubanova (Ortrud), protagonista delle maggiori produzioni internazionali, e Andrei Bondarenko (der Heerrufer), vincitore del BBC Cardiff Singer of the World. Partecipano inoltre i giovani artisti Alejo Álvarez Castillo, Dayu Xu, Guangwei Yao e Jiacheng Fan, provenienti dalla quinta edizione del progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.

 

La prima rappresentazione si terrà giovedì 27 novembre 2025 alle ore 17.00. Le repliche sono previste per domenica 30 novembre (ore 16.30), martedì 2 (ore 18.00), venerdì 5 (ore 18.00) e domenica 7 dicembre (ore 16.30). L’anteprima giovani è in programma sabato 22 novembre alle ore 16.00.

 

Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e in inglese.

 

Il musicologo Giovanni Bietti dedica a Lohengrin la prima delle sue “Lezioni di Opera” della stagione 2025/26, in programma sabato 15 novembre alle 18.00 al Teatro Costanzi.

 

In occasione dello spettacolo esce il nuovo numero della rivista di attualità “Calibano” dedicato a «L’invenzione del Medioevo».

 

Pubblicato in News