“West Side Story” firmato da Michieletto e diretta da Mariotti a Caracalla

Il più celebre dei musical americani, nell’interpretazione di due grandi artisti italiani, tra i più apprezzati anche a livello internazionale. È West Side Story di Leonard Bernstein, diretto da Michele Mariotti con la regia di Damiano Michieletto, che ha curato il cartellone del Caracalla Festival 2025. Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma debutta sabato 5 luglio presso le antiche Terme romane, con l’Orchestra e il Corpo di Ballo della Fondazione lirica capitolina e un cast di specialisti del repertorio.

 

«Sono partito dalla visione di un luogo simbolico: una piscina abbandonata – dice Damiano MichielettoUn luogo che nasconde desideri di gioco, felicità, spensieratezza e amore. Lo scontro violento tra le due bande in queste rovine abbandonate rappresenta il desiderio di rivalsa, la ricerca di un’identità e della libertà. Abbiamo inserito un elemento simbolico, un richiamo all’America e al ‘sogno americano’, ossia la fiaccola della Statua della Libertà, che è una sorta di detrito abbandonato. Il sogno si è infranto ma il desiderio è quello di provare ancora una volta a credere nei diritti che sono alla base di una democrazia: l’inclusività, l’opportunità per tutti, l’uguaglianza, la giustizia. Questo simbolo accoglierà la violenza e gli scontri tra le due bande, rimandando alle tensioni che ogni società si trova a dover affrontare, specie quando diventa necessario mantenere integro il senso dei valori democratici».

 

«È una grande sfida per un’orchestra di un ente lirico sinfonico affrontare il capolavoro “funky” West Side Story – dichiara Michele Mariotti –. Un’opera che, partendo dal suo momento più basso e tragico – le morti di Tony e Bernardo – si innalza, lanciando un grido d’amore e di speranza verso un mondo migliore. Bernstein, con una varietà di stili musicali, riesce a infondere il suo inconfondibile “jazz feel”, trascinandoci in un vortice ritmico e sensuale allo stesso tempo. È un autore di una profondità rara, che commuove anche nelle pagine più estrose e che coniuga la complessità della scrittura sinfonica con l’immediatezza teatrale, fondendo struttura e spontaneità in un equilibrio molto raro. La sua abilità nel far dialogare mondi diversi lo colloca tra i compositori capaci di reinventare il linguaggio musicale del Novecento».

 

West Side Story è basato su un’idea di Jerome Robbins che lo ha originariamente diretto e coreografato. Il libretto è di Arthur Laurents, i versi di Stephen Sondheim, le musiche di Leonard Bernstein. Sono passati quasi settant’anni dal debutto di questa commedia musicale, al Winter Garden Theatre di Broadway a New York, il 26 settembre 1957. L’enorme successo di pubblico e critica è confermato dai 3 Tony Award vinti e dalle 732 repliche a Broadway. Ne è seguito il tour statunitense e, nel 1958, il debutto a Londra, dove è rimasto in scena all’Her Majesty’s Theatre per 1038 repliche. Da allora è stato ripreso in tutto il mondo, John Neumeier lo ha allestito e coreografato per l’Opera di Stato di Amburgo (1978). La consacrazione del successo è arrivata nel 1961, con la prima trasposizione cinematografica che ha conquistato pubblico e critica vincendo dieci Oscar. Memorabili le lunghe sequenze danzate coreografate da Jerome Robbins che ha diretto il film con Robert Wise. Nel 2021, per il sessantesimo anniversario del film, è arrivato il nuovo adattamento diretto da Steven Spielberg.

 

West Side Story, con le tematiche complesse trattate, ovvero le questioni sociali e razziali, ha segnato un punto di svolta nel teatro musicale. Ha completato la transizione cominciata da Rodgers e Hammerstein nel trasformare il musical in genere capace di affrontare problemi rilevanti e non solo di puro intrattenimento. La musica composta da Bernstein per questo musical è sofisticata ma costellata di canzoni di sicuro successo come America, Maria, Tonight, I Feel Pretty e Something’s Coming. La vicenda è liberamente tratta da Romeo e Giulietta di Shakespeare, di cui è una trasposizione in chiave contemporanea. È ambientata nell’Upper West Side della New York degli anni cinquanta. Racconta la rivalità tra bande di adolescenti, gli Sharks (immigrati portoricani), e i Jets (gang di ragazzi bianchi). In un clima di odio e intolleranza Tony, ex Jets e miglior amico del capo, Riff, si innamora di Maria, sorella di Bernardo, leader degli Sharks.

 

Sono 40 gli artisti specialisti di musical chiamati appositamente per questa produzione, tra cui gli interpreti principali: Marek Zurowski (Tony), Sofia Caselli (Maria), Sergio Giacomelli (Bernardo), Natascia Fonzetti (Anita) e Sam Brown (Riff).

 

Le coreografie sono affidate a Sasha Riva e Simone Repele e interpretate dal Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato, con cui danza anche Francesco Fasano. Il ballerino, classe 2000 originario di Brindisi, è stato tra i finalisti della 24° edizione di ‘Amici’, il talent di Maria De Filippi.

 

Con Michieletto alla nuova produzione dello spettacolo lavorano, come di consueto, Paolo Fantin per le scene, Carla Teti per i costumi, Alessandro Carletti per le luci.

 

Roma, 30 giugno 2025