Dal 25 al 29 ottobre una produzione del Teatro dell’Opera di Roma
in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e il Teatro di Roma
Frutto di una collaborazione inedita fra tre importanti istituzioni culturali della Capitale, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’allestimento dell’opera Piramo e Tisbe di John Frederick Lampe (1703-1751), fagottista nell’orchestra di Händel a Londra, proposto in prima esecuzione italiana, debutta nella Sala Macchine, prestigioso spazio del Museo Centrale Montemartini (Via Ostiense 106) sabato 25 ottobre alle ore 20.00, in occasione del World Opera Day, con repliche dedicate alle scuole il 28 e 29 alle ore 11.00. La prima rappresentazione (ingresso su invito) sarà trasmessa in diretta sul canali Instagram ufficiale del Teatro dell’Opera di Roma.
Un’alleanza virtuosa promossa nell’ambito di un bando del Ministero della Cultura volto alla valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo negli spazi museali, con l’obiettivo di creare nuove occasioni di incontro tra patrimonio e creatività contemporanea. Il progetto ha una forte vocazione formativa e generazionale: coinvolge infatti giovani artisti emergenti — cantanti, attori, scenografi, costumisti e light designer — provenienti da “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma e dal Corso di perfezionamento per attori del Teatro di Roma, offrendo loro un’opportunità concreta di crescita professionale in un contesto unico.
Da diversi anni, infatti i giovani talenti di “Fabbrica”, si cimentano con il repertorio lirico. Ora, per la prima volta, affrontano un’operina del tardo periodo barocco dalla storia curiosa e affascinante: la mock opera – o parodia in musica. L’opera si ispira alla celebre vicenda narrata da Ovidio nelle Metamorfosi (Libro IV vv.55-166) e ripresa in chiave comica nell’ultima scena del Sogno di una notte di mezza estate (1595) di Shakespeare, in cui bottegai e artigiani mettono in scena una bizzarra parodia della tragedia antica.
La partitura di Lampe è stata riscoperta dal musicologo barocchista Lorenzo Tozzi nella biblioteca del Conservatorio Superiore di Musica di Parigi. Tozzi firma anche la consulenza musicale dello spettacolo. Alla tastiera il maestro Antonio Pergolizzi, mentre la regia è affidata a Cesare Scarton, che cura anche, insieme a Tozzi, la drammaturgia e l’adattamento del testo. Gli elementi scenici sono di Sofia Sciamanna, i costumi di Virginia Blini e le luci di Zofia Pinkiewicz. Interpreti dell’opera sono Guangwei Yao (Piramo), Jessica Ricci (Tisbe), Jiacheng Fan (Muro), Alejo Alvarez Castillo (Leone), Dayu Xu (Luna), tutti provenienti dalla quinta edizione di “Fabbrica”. A loro si uniscono gli artisti del Corso di perfezionamento del Teatro di Roma: Federico Gariglio (maestro suggeritore), Giacomo Cremaschi (primo gentiluomo), Andrei Cuciuc (secondo gentiluomo), Emanuele Baldoni (Semibreve) e Niccolò Massi (prologo/epilogo).
La Centrale Montemartini, sede dell’originale allestimento, è uno dei luoghi più suggestivi e simbolici della città di Roma, dove il dialogo tra antico e moderno si fa esperienza concreta. Prima centrale termoelettrica pubblica di Roma, venne inaugurata nel 1912. Dopo aver ospitato la mostra “Le macchine e gli dei”, inaugurata nel 1997, che presentava al pubblico importanti opere delle collezioni capitoline, l’esposizione temporanea si è trasformata in un museo permanente, che accoglie una straordinaria raccolta di sculture romane e mosaici esposti tra turbine, motori diesel e macchinari industriali d’inizio Novecento.
Considerata un’anticipazione della vicenda di Romeo e Giulietta, la storia di Piramo e Tisbe ha goduto di grande fortuna nei secoli, dal Medioevo fino ai giorni nostri. I due giovani amanti, osteggiati dalle rispettive famiglie, comunicano di nascosto attraverso una fessura nel muro che separa le loro case. L’incontro notturno, ostacolato da un leone e da un tragico equivoco, porterà entrambi al suicidio.
Citazioni o trattamenti di questa vicenda si ritrovano da Dante a Boccaccio, da Chrétien de Troyes a Geoffrey Chaucer, sino a Shakespeare. Ma se in quest’ultimo la satira era rivolta ai commedianti e agli attori da strapazzo del suo tempo, in Lampe (che forse impersonava il ruolo di Semibreve mentre la moglie Isabella Young quello di Tisbe) la parodia è diretta contro l’opera italiana, allora molto in voga a Londra, e contro gli strapagati castrati e cantatrici.
Il libretto si ispira al perduto Comick Masque of Pyramus and Thisbe di Richard Leveridge (Lincoln’s Inn Fields Theatre, 1716), probabilmente abbreviato dallo stesso Lampe. Gli spettatori della commedia shakespeariana Teseo, Ippolita e la corte ateniese – sono qui sostituiti da Semibreve, dal maestro suggeritore e da due anonimi gentiluomini inglesi, uno dei quali reduce da un viaggio in Italia, dove aveva avuto modo di apprezzare l’opera italiana.
Compositore sassone e difensore dell’opera inglese, Frederick Lampe si trasferì a Londra intorno al 1724, dove fu fagottista nell’orchestra di Händel al King’s Theatre. Collaborò con Henry Carey e Thomas Arne, cercando di creare un’opera in lingua inglese. Il suo successo maggiore fu The Dragon of Wantley (Covent Garden, 1737), parodia ironica dell’opera italiana e in particolare del Giustino di Händel, che ottenne grande favore di pubblico. Anche Pyramus and Thisbe (1745), presentata al Covent Garden, mise alla berlina gli eccessi e le assurdità dei libretti d’opera dell’epoca, sostituendo al tragico un lieto fine ironico. Figura centrale nelle dispute tra sostenitori dell’opera italiana e fautori di una tradizione nazionale, Lampe fu lodato da Charles Burney per l’efficacia e l’originalità della sua musica, giudicata superiore persino alla Beggar’s Opera di Gay e Pepusch.
Se i tredici numeri musicali superstiti (dieci arie e tre duetti, mentre i recitativi sono andati perduti) sono stati conservati nella lingua inglese, le sezioni recitate sono state tradotte in italiano per favorire la comprensione del pubblico.
Una produzione del Teatro dell’Opera di Roma Capitale in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
In collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la rete dei Musei in Comune di Roma Capitale
Con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo
Progetto vincitore dell’avviso pubblico “Sostegno per la valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo da parte di Istituti e luoghi della cultura statali presenti su tutto il territorio nazionale e da parte di soggetti giuridici creati o partecipati dal Ministero della Cultura che si occupano della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale” per l’anno 2025
Centrale Montemartini, Sala Macchine
sabato 25 ottobre 2025 ore 20.00
martedì 28 ottobre 2025 ore 11.00 (scuole)
mercoledì 29 ottobre 2025 ore 11.00 (scuole)
Piramo e Tisbe
Mock opera in un atto (1745)
di John Frederick Lampe
dalle Metamorfosi di Ovidio e al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare
Adattamento e drammaturgia Cesare Scarton e Lorenzo Tozzi
Consulenza musicale Lorenzo Tozzi
Prima esecuzione in Italia
Regia Cesare Scarton
Elementi scenici Sofia Sciamanna*
Costumi Virginia Blini*
Luci Zofia Pinkiewicz*
Personaggi e interpreti
Piramo Guangwei Yao*
Tisbe Jessica Ricci*
Muro Jiacheng Fan*
Leone Alejo Alvarez Castillo*
Luna Dayu Xu*
Maestro suggeritore Federico Gariglio**
Primo gentiluomo Giacomo Cremaschi**
Secondo gentiluomo Andrei Cuciuc**
Semibreve Emanuele Baldoni**
Prologo/Epilogo Niccolò Massi**
Antonio Maria Pergolizzi tastiere
*artisti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
**artisti del corso di perfezionamento del Teatro di Roma
Una produzione del Teatro dell’Opera di Roma
In collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale
In collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la rete dei Musei in Comune di Roma Capitale
Con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo
Progetto vincitore dell’avviso pubblico “Sostegno per la valorizzazione delle attività di spettacolo dal vivo da parte di Istituti e luoghi della cultura statali presenti su tutto il territorio nazionale e da parte di soggetti giuridici creati o partecipati dal Ministero della Cultura che si occupano della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale” per l’anno 2025
In occasione del World Opera Day 2025













