Con “Lohengrin” esce un nuovo numero di Calibano

Ogni epoca lo ha reinventato, celebrato e riscritto: più che un tempo della Storia, il Medioevo è stato sfondo e pretesto per l’indagine di desideri e paure, luogo dell’immaginazione e del possibile. Dai castelli delle fiabe agli universi fantasy dei giochi di ruolo, passando per una storia dei bestiari rinascimentali e delle riletture del mito di San Francesco, l’ottavo numero di «Calibano», la rivista monografica di attualità culturale dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, si interroga allora sulle forme in cui l’età di mezzo continua a reinventarsi nei linguaggi del presente. Il nuovo volume esce in occasione del Lohengrin di Richard Wagner firmato da Damiano Michieletto e diretto da Michele Mariotti che inaugura la stagione 2025/2026 dell’Opera di Roma. La rivista sarà presentata insieme allo spettacolo lunedì 24 novembre, ore 19.00, al Teatro Costanzi (Sala Grigia). L’incontro, a ingresso libero, è introdotto dalla giornalista Simonetta Sciandivasci. Intervengono il Direttore musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti e lo scenografo Paolo Fantin, gli autori di questo numero di «Calibano» Carola Susani e Federico Canaccini e il direttore della rivista Paolo Cairoli«Calibano. Lohengrin / L’invenzione del Medioevo» sarà disponibile allo shop del teatro, in libreria e sul sito di effequ proprio dal 27 novembre, giorno della prima rappresentazione dello spettacolo al Costanzi.

Apre il volume un saggio di Elisabetta Fava, storica della musica, che esplora il fascino esercitato dall’età di mezzo nell’ambito operistico e nella musica colta, con esempi tratti da composizioni quali Euryanthe di Carl Maria von Weber e Lohengrin di Richard Wagner, passando per Undine di E.T.A. Hoffmann. A come l’età medievale è stata rappresentata, raccontata e reinventata nell’immaginario contemporaneo, la storica Vanessa Roghi dedica invece un contributo che attraversa letteratura, cinema, radio e tv. Sull’uso politico e propagandistico delle battaglie medievali scrive lo storico medievista Federico Canaccini, mentre la giornalista Valentina Pigmei analizza il revival del Medioevo come brand turistico nelle città italiane, tra feste, mercati e ricostruzioni storiche. E se l’italianista Eloisa Morra e la scrittrice Francesca Scotti ci conducono nel meraviglioso e allo stesso tempo orrorifico mondo dei bestiari medievali e rinascimentali, Sergio Pace, docente di Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Torino, ci racconta storie di castelli reali e immaginari, e di tradizioni ricreate nell’Ottocento europeo.

Questo numero di «Calibano» ospita tre testimonianze. Con la prima, il compositore Francesco Filidei ci conduce dentro le strategie compositive della sua recente opera Il nome della rosa tratta dal romanzo di ambientazione trecentesca di Umberto Eco. Nella seconda, la scrittrice Marta Zura-Puntaroni rievoca invece l’adolescenza passata a giocare a Extremelot, gioco di ruolo online di ambientazione fantasy medievale, dove la scrittura è mezzo per creare mondi e proprie identità alternative. Infine, lo scrittore Tommaso Pincio offre una personale riflessione sul fascino esercitato dal Medioevo nell’età Romantica, intrecciando il pensiero di Nietzsche e Wagner in una meditazione sul rapporto tra fede e conoscenza.

Come sempre, in «Calibano» è presente anche un racconto inedito, questa volta affidato alla scrittrice Carola Susani. Due infine le rubriche, rispettivamente a cura di Giuliano Milani e di Christian Raimo.

Tutte le illustrazioni del numero, compresa l’immagine di copertina, sono state realizzate dall’artista Iride Scent con un software di intelligenza artificiale.

È innegabile: il Medioevo ha un potere fortissimo sul nostro immaginario – dice il direttore di «Calibano» Paolo CairoliC’è qualcosa in quell’epoca storica dalla durata straordinaria che suggestiona la nostra fantasia, spingendola ad affacciarsi sull’ignoto. Sono i miti e le avventure cavalleresche, le fiabe e le leggende, l’eroismo luminoso ma anche il male più oscuro. Questa dimensione, in bilico tra ricostruzione storica ed evocazione fantastica, sembra oggi la fonte ideale per sceneggiatori di serie tv, ma in realtà è il risultato di un’evoluzione culturale e del gusto avviata già a fine Settecento come reazione alla razionalità illuministica, e poi sviluppatasi nell’Ottocento, in piena età romantica. Con questo numero di «Calibano», l’ottavo, abbiamo allora voluto capire perché, ancora oggi, l’età di mezzo sia una fonte di creatività e di invenzione davvero inesauribile”.

Nata come spazio di approfondimento di temi di attualità ispirati agli spettacoli in scena al Teatro dell’Opera di Roma, «Calibano» esce in libreria tre volte l’anno con un volume monografico legato a un’opera e a un tema a essa correlata. Dal numero 0, pubblicato a gennaio 2023, su Aida e il razzismo, la rivista ha poi esplorato il femminismo con Madama Butterfly, il postumano con Mefistofele, il proibito con Salome, l’outsider con Peter Grimes, il potere con Simon Boccanegra, la magia a partire dall’Alcina di Händel e, da ultimo, l’orrore con The turn of the screw. Per ogni numero, è possibile leggere gratuitamente una selezione di saggi, in italiano e in inglese, nella sezione “Calibano online” del sito dell’Opera di Roma. I volumi sono disponibili negli store fisici e online di tutta Italia, e sul sito di effequ