“Lohengrin Memorabilia”: una mostra dedicata al capolavoro di Wagner

La sala espositiva del Teatro dell’Opera di Roma, inaugurata lo scorso gennaio con l’evento dal titolo Tosca 125, ospita una nuova mostra, questa volta dedicata allo spettacolo inaugurale della stagione 2025-26.

Il concept di Lohengrin Memorabilia, curato da Alessandra Malusardi e Giuliano Danieli, ruota attorno a una serie di sezioni che illustrano alcuni episodi della vita del Teatro dell’Opera legati al titolo wagneriano.

Il cavaliere che non si può nominare, l’eroe salvifico proveniente da un misterioso altrove: Lohengrin è fra le figure più enigmatiche della storia del teatro musicale. La sua liminalità – che si riverbera sul carattere proteiforme dell’opera wagneriana, a cavallo fra diverse tradizioni (francese, italiana, tedesca) e già protesa verso il futuro Musikdrama – è uno dei motivi del fascino impareggiabile che esercitò perfino in Italia, la patria del Belcanto e di Giuseppe Verdi, sin dagli anni Settanta dell’Ottocento. Non stupisce che proprio Lohengrin sia stato, fra i titoli di Richard Wagner, quello più rappresentato anche a Roma, oltre che il primo a giungere nella capitale: dopo la prémiere in città al Teatro Apollo nell’aprile 1878 – circa sette anni dopo l’esordio italiano al Comunale di Bologna (1871) – l’opera conobbe tantissime riprese a Roma, con un numero cospicuo di allestimenti proprio nel nostro teatro, a partire dal 1893. Questa lunga consuetudine romana con Lohengrin ha lasciato nei decenni una serie di “memorabilia”, cioè di tracce, documenti e manufatti che la mostra raccoglie e racconta in un percorso che, snodandosi tra il 1929 sino ad oggi, e pur senza pretese di esaustività, intende evocare una complessa stratificazione di suggestioni ed esperienze.