Danza sulla terra: a Caracalla “Le Sacre du printemps” di Pina Bausch

Le Sacre du printemps di Pina Bausch celebra i 50 anni dalla sua creazione e per la prima volta viene interpretato da una compagnia italiana, quella dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato, in occasione del Caracalla Festival 2025. Lo spettacolo va in scena il 30 e 31 luglio insieme al Bolero di Béjart e Within the Golden Hour di Wheeldon, in un trittico che offre una visione completa della danza contemporanea: dalla poesia del movimento alla forza del collettivo fino alla spiritualità del rito.

 

La serata si apre con Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon, balletto in un atto entrato nel repertorio della compagnia romana nella stagione 2022/23. Creato nel 2008 per il San Francisco Ballet, è una poesia coreografica per quattordici danzatori, su musiche per archi di Ezio Bosso e l’Andante del Concerto per violino di Antonio Vivaldi. “È come una serie di piccoli dipinti o schizzi ispirati dalla musica” afferma il coreografo britannico. Equilibrato tra struttura musicale e costruzione coreutica, il balletto rappresenta uno dei suoi lavori più riconosciuti, evocando la magia dell’ora dorata di cui si parla nel titolo, quel momento magico sospeso tra alba e tramonto, a cui contribuiscono i luminosi costumi firmati da Anna Biagiotti.

 

A seguire il Bolero di Maurice Béjart, creato nel 1961 su musica di Maurice Ravel, che restituisce con rigore e intensità il trascinante crescendo della partitura. “Una musica troppo conosciuta e tuttavia ancora fresca grazie alla sua semplicità”, osserva il coreografo. A differenza di altre versioni, Béjart punta all’essenziale: pochi elementi, massima potenza espressiva. Il ruolo centrale de La Mélodie, affidato talvolta a una donna, talvolta a un uomo, sarà interpretato a Caracalla da Friedemann Vogel, già presente al Festival con Nuit Romaine nel 2024. Il ritmo prende forma attraverso il corpo collettivo di un ensemble maschile, dando vita a una tensione coreutica travolgente.

 

Chiude la serata Le Sacre du printemps di Pina Bausch nell’esecuzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, prima compagnia italiana a interpretare questa pietra miliare della danza contemporanea. L’opera, che celebra 50 anni dalla sua creazione nel 1975, è una delle più potenti e suggestive riletture del celebre lavoro di Igor Stravinskij. In poco più di trenta minuti, Bausch trasforma il rito del sacrificio in una danza corale e ancestrale: le donne si passano una veste rossa, simbolo del sacrificio, mentre danzano su un palco interamente ricoperto di terra, ideato da Rolf Borzik, che alla fine avvolge i corpi e i volti dei danzatori in un impatto visivo e drammaturgico di rara forza.

 

L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è diretta da Ido Arad che interpreta Stravinskij e Ravel. Le musiche di Within the Golden Hour sono su base registrata, eseguite dall’Orchestra capitolina con le parti soliste affidate a Vincenzo Bolognese (violino), Koram Jablonko (viola) e la direzione a Carlo Donadio.

Il 30 e il 31 luglio, alle ore 21, questo tributo alla magia della danza sarà interpretato dalle étoiles Rebecca Bianchi, Susanna Salvi, Alessio Rezza, dei primi ballerini Federica Maine, Marianna Suriano, Claudio Cocino, Michele Satriano, insieme ai solisti e al Corpo di Ballo, in uno dei luoghi più suggestivi della Capitale.

 

Roma, 30 giugno 2025