IL 1° GENNAIO, NELL’AMBITO DI CAPODARTE 2026, INIZIATIVA DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA DI ROMA CAPITALE, IL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA IN COLLABORAZIONE CON BINARIO 95 E CARITAS DEDICA IL PRIMO EVENTO DELL’ANNO ALL’ACCOGLIENZA
Anche nel 2026 il Teatro dell’Opera di Roma inaugura il nuovo anno aprendo simbolicamente il proprio sipario alla città e orientando i suoi riflettori non solo sulla scena, ma sul tessuto umano che la attraversa. Il 1° gennaio 2026 dalle 16.00 alle 19.00 (con un pre-show di Fanfaroma alle 15.45 in piazza Beniamino Gigli) il palcoscenico del Teatro Costanzi ospiterà un ciclo gratuito di talk, proiezioni e musica dal vivo sui temi della solidarietà, dell’incontro e del dialogo. Un gesto che conferma la vocazione del Teatro dell’Opera come istituzione pubblica profondamente radicata nella vita di Roma, di farsi interprete di uno dei sentimenti più autentici e necessari della sua comunità: l’attenzione verso chi è più fragile.
La collaborazione con Binario 95 e Caritas, nata nel 2024 in occasione di Capodarte, che quest’anno dedica la manifestazione all’80º anniversario dell’Assemblea Costituente (1946-2026), diventa un appuntamento fisso dal significativo titolo La Prima Opera Buona dell’anno. Un invito alla solidarietà, ma anche dovere civico, sancito da un modello costituzionale che tutela la dignità della persona, garantendo ad esempio la possibilità di avere una residenza convenzionale presso il Comune, anche a chi vive in condizioni di precarietà abitativa. Questa prima edizione vedrà la presenza, fra gli altri, di ospiti d’eccezione come Christian Raimo che intervisterà l’autore Janek Gorczyca, un polacco naturalizzato romano che vive in città da più di trent’anni, senza casa, senza documenti né un posto fisso di lavoro. Esperienza umana da cui è nato Storia di mia vita edito da Sellerio nel 2024. Protagonisti fra gli altri anche Ascanio Celestini, il duo voce-chitarra Petra Magoni & Finaz che ibrida improvvisazione, letteratura e musica, Fanfaroma e gli artisti di Fabbrica Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. La Prima Opera Buona dell’anno sarà inoltre l’occasione per vedere la mostra Dresscode del fotografo dell’Opera di Roma Fabrizio Sansoni in cui sono protagoniste le ospiti di Casa Sabotino, la struttura di Binario 95 dedicata all’accoglienza di genere: donne fragili, cisgender e transgender, accolte e orientate alla ricostruzione della propria autonomia, lungo un percorso di crescita personale e inserimento lavorativo.
Attraverso un linguaggio plurale fatto di racconti, interviste, monologhi, musica e materiali audiovisivi, troverà spazio anche la proiezione del documentario Notte della solidarietà 2024, l’esperimento sociale di attivismo urbano, che lo scorso anno ha realizzato il censimento delle persone senza fissa dimora a Roma e la presentazione di Helpinet, l’app che grazie a una mappatura geolocalizzata dei servizi attivi sul territorio, offre alle persone in difficoltà risposte concrete ai propri bisogni: accoglienza, pasti, cure mediche e supporto. La Prima Opera Buona dell’Anno vuole dunque restituire un mosaico delle “tante Rome” che compongono l’Urbs Aeterna, anche le più “invisibili”, trasformando il teatro in un luogo di ascolto, cittadinanza, ma soprattutto responsabilità.
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