Le parole di Vito Mancuso e i madrigali di Orlando Di Lasso per l’apertura del Caracalla Festival

«Non c’è nulla di più importante della gioia interiore, di quella armonia di sé con sé che consente di affrontare ogni situazione senza soccombere, anche le più noiose, anche le più tragiche, perché il soggetto dimora in una fortezza interiore (“acropoli”, la chiamava Marco Aurelio) che nulla e nessuno può conquistare e in cui si è sempre al sicuro. In questo consiste la meta del lavoro su di sé, secondo la testimonianza unanime delle grandi tradizioni religiose e filosofiche dell’umanità». Sono le parole di Vito Mancuso, teologo laico, filosofo e comunicatore. A lui è affidata l’apertura del Caracalla Festival 2025 “Tra sacro e umano”, ideato da Damiano Michieletto per il Teatro dell’Opera di Roma, che si tiene alla Basilica di Massenzio domenica 29 giugno (ore 21), giorno dei SS. Pietro e Paolo, festa patronale della Città di Roma. Nella sua conferenza, Mancuso offre un percorso di riflessione in cui trovare spunti per rispondere, in maniera strettamente personale, a domande quali: come si definisce la gioia interiore? Come si raggiunge? A quali condizioni? Rinunciando a che cosa, perseguendo che cosa?

La serata, intitolata “La gioia interiore”, alterna riflessione spirituale e musica in segno di accoglienza e dialogo nei confronti dei pellegrini e del Giubileo, si completa con l’esecuzione del più celebre ciclo di madrigali spirituali mai scritto: Lagrime di San Pietro, ultima opera di Orlando di Lasso, dedicata a Papa Clemente VIII. Testamento del compositore, è una summa dello stile di tutta la sua carriera. Terminata nel 1594, poche settimane prima della sua morte, è stata pubblicata postuma (1959) da Adam Berg a Monaco. È considerata una delle più alte vette della polifonia del Rinascimento. È composta da venti madrigali a sette voci, su versi di Luigi Tansillo, e dal mottetto latino Vide Homo quae pro te patior, su un tema, quello delle lagrime, molto diffuso nel tardo cinquecento, anche in letteratura e pittura. La musica rende con chiarezza il centro tematico del testo: lo sguardo di Cristo, il dolore iscritto nella sua vicenda umana, il pianto amaro di Pietro che si pente per averlo tradito e rinnegato. I brani sono interpretati dall’ensemble vocale romano di madrigalisti ‘Errar Cantando’, nato con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il repertorio vocale del XVI e XVII secolo. Gli interventi in live electronics sono del compositore Vittorio Montalti.

 

Vito Mancuso ha insegnato all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e all’Università di Padova. Attualmente è docente del master in Meditazione e Neuroscienze dell’Università di Udine. Al MAst di Bologna ha fondato e dirige il «Laboratorio di Etica». È autore di saggi che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico su argomenti quali la filosofia di Kant e di Hegel, le malattie e il dolore, la fede, la natura di Dio, l’anima e la vita eterna, l’autenticità, l’amore, la libertà, l’etica e le virtù cardinali, il coraggio, la paura, il senso della vita. Sul suo pensiero, definito come «filosofia della relazione», è uscita in Germania la monografia ‘Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso’.

 

Il fiammingo Orlando di Lasso (Mons 1532 – Monaco di Baviera 1594) ha italianizzato il proprio nome in virtù del lungo periodo trascorso in Italia. Considerato uno dei massimi compositori di musica polifonica del Rinascimento, è anche tra i più prolifici della storia della musica e artista dalla stupefacente versatilità espressiva. Ha scritto mottetti sacri e profani, madrigali, chansons, lieder, messe, magnificat, passioni, inni, lezioni, lamentazioni, offizi, nunc dimittis, salmi penitenziali, profetiae. Intorno al 1580 inizia a produrre l’ultimo terzo della sua opera immane, coronata dal passaggio al madrigale spirituale e dominato dagli effetti del Concilio di Trento, dalla religiosità del duca Guglielmo, che in quell’anno aveva assunto il potere, e dalla propria depressione.

 

Roma, 14 gennaio 2025