“West Side Story” firmato da Michieletto e diretta da Mariotti a Caracalla

Il più celebre dei musical americani, nell’interpretazione di due grandi artisti italiani, tra i più apprezzati anche a livello internazionale. È West Side Story di Leonard Bernstein, diretto da Michele Mariotti con la regia di Damiano Michieletto, che ha curato il cartellone del Caracalla Festival 2025. Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma debutta sabato 5 luglio presso le antiche Terme romane, con l’Orchestra e il Corpo di Ballo della Fondazione lirica capitolina e un cast di specialisti del repertorio.

 

«Sono partito dalla visione di un luogo simbolico: una piscina abbandonata – dice Damiano MichielettoUn luogo che nasconde desideri di gioco, felicità, spensieratezza e amore. Lo scontro violento tra le due bande in queste rovine abbandonate rappresenta il desiderio di rivalsa, la ricerca di un’identità e della libertà. Abbiamo inserito un elemento simbolico, un richiamo all’America e al ‘sogno americano’, ossia la fiaccola della Statua della Libertà, che è una sorta di detrito abbandonato. Il sogno si è infranto ma il desiderio è quello di provare ancora una volta a credere nei diritti che sono alla base di una democrazia: l’inclusività, l’opportunità per tutti, l’uguaglianza, la giustizia. Questo simbolo accoglierà la violenza e gli scontri tra le due bande, rimandando alle tensioni che ogni società si trova a dover affrontare, specie quando diventa necessario mantenere integro il senso dei valori democratici».

 

«È una grande sfida per un’orchestra di un ente lirico sinfonico affrontare il capolavoro “funky” West Side Story – dichiara Michele Mariotti –. Un’opera che, partendo dal suo momento più basso e tragico – le morti di Tony e Bernardo – si innalza, lanciando un grido d’amore e di speranza verso un mondo migliore. Bernstein, con una varietà di stili musicali, riesce a infondere il suo inconfondibile “jazz feel”, trascinandoci in un vortice ritmico e sensuale allo stesso tempo. È un autore di una profondità rara, che commuove anche nelle pagine più estrose e che coniuga la complessità della scrittura sinfonica con l’immediatezza teatrale, fondendo struttura e spontaneità in un equilibrio molto raro. La sua abilità nel far dialogare mondi diversi lo colloca tra i compositori capaci di reinventare il linguaggio musicale del Novecento».

 

West Side Story è basato su un’idea di Jerome Robbins che lo ha originariamente diretto e coreografato. Il libretto è di Arthur Laurents, i versi di Stephen Sondheim, le musiche di Leonard Bernstein. Sono passati quasi settant’anni dal debutto di questa commedia musicale, al Winter Garden Theatre di Broadway a New York, il 26 settembre 1957. L’enorme successo di pubblico e critica è confermato dai 3 Tony Award vinti e dalle 732 repliche a Broadway. Ne è seguito il tour statunitense e, nel 1958, il debutto a Londra, dove è rimasto in scena all’Her Majesty’s Theatre per 1038 repliche. Da allora è stato ripreso in tutto il mondo, John Neumeier lo ha allestito e coreografato per l’Opera di Stato di Amburgo (1978). La consacrazione del successo è arrivata nel 1961, con la prima trasposizione cinematografica che ha conquistato pubblico e critica vincendo dieci Oscar. Memorabili le lunghe sequenze danzate coreografate da Jerome Robbins che ha diretto il film con Robert Wise. Nel 2021, per il sessantesimo anniversario del film, è arrivato il nuovo adattamento diretto da Steven Spielberg.

 

West Side Story, con le tematiche complesse trattate, ovvero le questioni sociali e razziali, ha segnato un punto di svolta nel teatro musicale. Ha completato la transizione cominciata da Rodgers e Hammerstein nel trasformare il musical in genere capace di affrontare problemi rilevanti e non solo di puro intrattenimento. La musica composta da Bernstein per questo musical è sofisticata ma costellata di canzoni di sicuro successo come America, Maria, Tonight, I Feel Pretty e Something’s Coming. La vicenda è liberamente tratta da Romeo e Giulietta di Shakespeare, di cui è una trasposizione in chiave contemporanea. È ambientata nell’Upper West Side della New York degli anni cinquanta. Racconta la rivalità tra bande di adolescenti, gli Sharks (immigrati portoricani), e i Jets (gang di ragazzi bianchi). In un clima di odio e intolleranza Tony, ex Jets e miglior amico del capo, Riff, si innamora di Maria, sorella di Bernardo, leader degli Sharks.

 

Sono 40 gli artisti specialisti di musical chiamati appositamente per questa produzione, tra cui gli interpreti principali: Marek Zurowski (Tony), Sofia Caselli (Maria), Sergio Giacomelli (Bernardo), Natascia Fonzetti (Anita) e Sam Brown (Riff).

 

Le coreografie sono affidate a Sasha Riva e Simone Repele e interpretate dal Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato, con cui danza anche Francesco Fasano. Il ballerino, classe 2000 originario di Brindisi, è stato tra i finalisti della 24° edizione di ‘Amici’, il talent di Maria De Filippi.

 

Con Michieletto alla nuova produzione dello spettacolo lavorano, come di consueto, Paolo Fantin per le scene, Carla Teti per i costumi, Alessandro Carletti per le luci.

 

Roma, 30 giugno 2025

 

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Corso Introduttivo della Scuola di Danza ideato da Eleonora Abbagnato. Quarta edizione

Aperte le iscrizioni alle audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato dalla direttrice Eleonora Abbagnato che permetterà a allievi tra i 8 e i 15 anni di studiare a Roma per 4 week end, da gennaio a aprile 2026, con i docenti della Scuola. Il corso è aperto anche agli insegnanti. Le audizioni si svolgeranno il 27 e 28 settembre 2025 presso il Teatro Petruzzelli di Bari, il 4 e 5 ottobre 2025 presso il Teatro Verdi di Trieste, il 22 e 23 novembre 2025 nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, e il 6 e 7 dicembre 2025 nuovamente nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.

 

Si svolgeranno a Bari, Trieste e Roma le audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato e voluto dalla Direttrice della Scuola di danza capitolina Eleonora Abbagnato.

«Sono molto felice dei risultati ottenuti nelle tre precedenti edizioni del Corso Introduttivo» afferma Eleonora Abbagnato. «È un successo sempre crescente, sia sotto il profilo numerico che qualitativo. Se nelle prime due edizioni abbiamo registrato oltre 300 candidati alle audizioni, lo scorso anno abbiamo raggiunto un vero e proprio record: ben 475 iscritti. Di questi, sono stati selezionati 80 allievi nella prima edizione, 90 nella seconda e ben 170 nella terza. Una volta al mese, il sabato e la domenica, questi giovani talenti hanno studiato con rigore e passione con i Maestri della Scuola, affrontando tutte le discipline previste dal curriculum dei corsi professionali».

Un’esperienza formativa significativa, che per molti è stata una preziosa opportunità di crescita, e per altri un vero trampolino di lancio verso un futuro nella danza.
«Nella prima edizione – prosegue la direttrice – 19 allievi sono stati ammessi ai corsi regolari della Scuola; nella seconda edizione, 23; e anche quest’anno saranno numerosi. L’Italia è davvero ricca di giovani talenti, e per questo, con grande gioia, abbiamo deciso di confermare l’iniziativa anche per il prossimo anno scolastico, mantenendo le due importanti novità introdotte nell’ultima edizione: un livello aggiuntivo rivolto ai bambini di 8 e 9 anni, e una tappa in più nelle selezioni, così da poter rispondere meglio alle numerose richieste».

L’obiettivo del Corso Introduttivo è chiaro: offrire una concreta possibilità di studio a quei bambini e ragazzi che, per ragioni familiari o logistiche, non possono trasferirsi stabilmente a Roma.
«Vogliamo dare un’opportunità seria a chi non può lasciare la propria città e i propri genitori – spiega Eleonora Abbagnato – e al contempo individuare coloro che, per doti fisiche, tecniche e attitudinali, possono intraprendere un percorso più strutturato nei corsi professionali della nostra Scuola. Questi appuntamenti, che ho ideato con la consulenza di Michele Politi e Francesca Bernabini, nascono anche con l’intento di far conoscere da vicino la nostra realtà, i nostri insegnanti e il nostro metodo. Solo attraverso una conoscenza diretta si può costruire quella fiducia profonda tra noi, gli allievi e le loro famiglie. Una fiducia che rende più serena, per tutti, l’eventuale decisione di iscrivere i propri figli alla Scuola».

Anche quest’anno, come nella passata edizione, il Corso Introduttivo si svolgerà nella storica sede della Scuola, il villino di Via Ozieri 8.
«Il programma è molto ricco – afferma Eleonora Abbagnato – Prevede, oltre alla lezione di danza classica giornaliera, anche lezioni di danze di carattere, danze storiche, repertorio classico, oltre a discipline di supporto fondamentali come musica, fisiotecnica e Gyrokinesis®. Non mancheranno gli incontri di danza contemporanea, grazie a lezioni tecniche e laboratori coreografici. Anche quest’anno abbiamo affidato il coordinamento del Corso a Michele Politi, che prosegue la sua collaborazione con la Scuola del Teatro dell’Opera con incarico ufficiale di scouting e recruiting».

Corso introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma

Il Corso si articola in 4 weekend secondo il seguente calendario di massima:

  • 17 e 18 gennaio 2026
  • 14 e 15 febbraio 2026
  • 21 e 22 marzo 2026
  • 18 e 19 aprile 2026

Durante ogni week end gli allievi selezionati, divisi in 4 livelli per fasce di età (8-9 anni; 10-11 anni; 12-13 anni; 14-15 anni), studieranno con i docenti del Teatro dell’Opera ogni giorno seguendo un programma adatto alla loro età.
I piccoli di 8 e 9 anni studieranno le basi della danza classica anche attraverso lezioni di fisiotecnica e sbarra a terra e parteciperanno a lezioni di danze storiche, di espressione artistica e di musica.
Le allieve e gli allievi più grandi frequenteranno ogni giorno lezioni di danza classica e, a rotazione, le altre materie tra quelle previste nei corsi normali della scuola capitolina per un totale di due o tre lezioni al giorno. Oltre alle lezioni di danza accademica sono infatti previste lezioni di danza di carattere, contemporanea, Gyrokinesis® e musica. Le allieve e gli allievi del 3° livello avranno inoltre lezioni di repertorio classico.

Saranno ammessi un massimo di 30 allievi per ogni fascia di età, con possibilità di raddoppio di alcune classi se il numero dei selezionati lo rendesse necessario.

Durante l’ultimo appuntamento (18 e 19 aprile 2026) saranno selezionati gli allievi meritevoli. Ad alcuni sarà offerto l’accesso diretto alla scuola per l’anno scolastico 2026-2027. Ad altri sarà consentito l’accesso diretto e gratuito al periodo di prova che si terrà nel mese di luglio 2026 al fine di dare loro una chance per entrare nella scuola. A tutti coloro che parteciperanno all’intero percorso sarà consegnato un attestato di partecipazione al Corso.

Il corso è aperto anche agli insegnanti di danza che hanno presentato gli allievi in una delle tappe di audizione. Saranno ammessi un massimo di 10 insegnanti dando priorità ai docenti degli allievi selezionati. Gli insegnanti assisteranno come uditori alle lezioni di danza di tutti e quattro i livelli in modo da avere maggiori strumenti per poter proseguire il lavoro con i loro allievi nelle loro sedi.

Costi:

  • propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni): 550 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 1° livello (10-11 anni): 750 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 2° livello (12-13 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 3° livello (14-15 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • insegnanti uditori: 650 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti.

Gli allievi selezionati riceveranno istruzioni sul pagamento del Corso dalla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma. Sarà possibile dividere il pagamento in due rate (la prima entro dicembre 2025; la seconda entro la fine di febbraio 2026).

www.operaroma.it

Audizioni per l’accesso al quarto Corso Introduttivo

Le audizioni per l’accesso al Corso si svolgeranno con il seguente calendario:

  • 27 e 28 settembre 2025 – Bari, Teatro Petruzzelli, ingresso artisti Via Alberto Sordi 27
  • 4 e 5 ottobre 2025 – Trieste, Teatro Verdi, ingresso artisti Via San Carlo 2
  • 22 e 23 novembre 2025 – Roma, Scuola di danza del Teatro dell’Opera, Via Ozieri 8
  • 6 e 7 dicembre 2025 – Roma, Scuola di danza del Teatro dell’Opera, Via Ozieri 8

L’audizione si articola attraverso due lezioni di danza classica.
Gli allievi candidati dovranno partecipare entrambi i giorni nella tappa di selezione da loro scelta.

Costo dell’audizione: 135 euro.

Divisione in gruppi:

  • propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni allievi nati negli anni 2017 e 2016) – audizioni solo a Roma
  • 1° livello (10-11 anni allievi nati negli anni 2015 e 2014) – audizioni a Bari, Trieste e Roma
  • 2° livello (12-13 anni; allievi nati negli anni 2013 e 2012) – audizioni a Bari, Trieste e Roma
  • 3° livello (14-15 anni; allievi nati negli anni 2011 e 2010) – audizioni a Bari, Trieste e Roma

Orari Audizioni:

27 e 28 settembre 2025 – Bari, palcoscenico del Teatro Petruzzelli, ingresso artisti Via Alberto Sordi 27
Commissione e docenti: Eleonora Abbagnato, Michele Politi e Alessandro Rende, docente della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.
Ringraziamo pubblicamente la Fondazione Teatro Petruzzelli per l’ospitalità e la preziosa collaborazione.
Orari:
⇒ 1° livello (10-11 anni): sabato 27 settembre 2025 dalle 18.00 alle 19.30; domenica 28 settembre  2025 dalle 11.00 alle 12.30.
⇒ 2° livello (12-13 anni): sabato 27 settembre 2025 dalle 16.30 alle 18.00; domenica 28 settembre 2025 dalle 12.30 alle 14.00.
⇒ 3° livello (14-15 anni): sabato 27 settembre 2025 dalle 15.00 alle 16.30; domenica 28 settembre 2025 dalle 09.30 alle 11.00.

4 e 5 ottobre 2025 – Trieste, Teatro Verdi, ingresso artisti Via San Carlo 2
Commissione e docenti: Eleonora Abbagnato, Michele Politi e Silvia Curti, docente della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.
Ringraziamo pubblicamente il Sovrintendente Giuliano Polo e la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi per l’ospitalità e la preziosa collaborazione.
⇒ 1° livello (10-11 anni): sabato 4 ottobre 2025 dalle 15.00 alle 16.30; domenica 5 ottobre 2025 dalle 09.30 alle 11.00.
⇒ 2° livello (12-13 anni): sabato 4 ottobre 2025 dalle 16.30 alle 18.00; domenica 5 ottobre 2025 dalle 11.00 alle 12.30.
⇒ 3° livello (14-15 anni): sabato 4 ottobre 2025 dalle 18.00 alle 19.30; domenica 5 ottobre 2025 dalle 12.30 alle 14.00.

22 e 23 novembre 2025 – Roma, Scuola di danza del Teatro dell’Opera, Via Ozieri 8
Commissione e docenti: Eleonora Abbagnato e i docenti della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma
⇒ propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni): sabato 22 novembre 2025 dalle 18.30 alle 20.00; domenica 23 novembre 2025 dalle 14.30 alle 16.00.
⇒ 1° livello (10-11 anni): sabato 22 novembre 2025 dalle 15.30 alle 17.00; domenica 23 novembre 2025 dalle 11.30 alle 13.00.
⇒ 2° livello (12-13 anni): sabato 22 novembre 2025 dalle 17.00 alle 18.30; domenica 23 novembre 2025 dalle 13.00 alle 14.30.
⇒ 3° livello (14-15 anni): sabato 22 novembre 2025 dalle 18.30 alle 20.00; domenica 23 novembre 2025 dalle 14.30 alle 16.00.

6 e 7 dicembre 2025 – Roma, Scuola di danza del Teatro dell’Opera, Via Ozieri 8
Commissione e docenti: Eleonora Abbagnato e i docenti della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma
⇒ propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni): sabato 6 dicembre 2025 dalle 18.30 alle 20.00; domenica 7 dicembre 2025 dalle 14.30 alle 16.00.
⇒ 1° livello (10-11 anni): sabato 6 dicembre 2025 dalle 15.30 alle 17.00; domenica 7 dicembre 2025 dalle 11.30 alle 13.00.
⇒ 2° livello (12-13 anni): sabato 6 dicembre 2025 dalle 17.00 alle 18.30; domenica 7 dicembre 2025 dalle 13.00 alle 14.30.
⇒ 3° livello (14-15 anni): sabato 6 dicembre 2025 dalle 18.30 alle 20.00; domenica 7 dicembre 2025 dalle 14.30 alle 16.00.

Gli orari sono definitivi. In tutte le tappe di audizione le lezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte.

Risultati finali:
L’esito di tutte le audizioni sarà comunicato ai partecipanti via mail dalla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma tra venerdì 12 e venerdì 19 dicembre 2025.

Iscrizione alle audizioni
L’organizzazione e la gestione delle iscrizioni alle audizioni è affidata a Michele Politi (coordinatore del Corso e incaricato di scouting e recruiting dalla Scuola del Teatro dell’Opera) e a Francesca Bernabini (Danzaeffebi) in collaborazione con Ornella Cerroni (ASD L’Etoile).

L’accesso alle audizioni è a numero chiuso. E’ pertanto vivamente consigliato confermare la propria partecipazione quanto prima.
Per iscriversi è necessario compilare l’apposito Modulo di iscrizione on line sul sito www.danzaeffebi.com cliccando QUI.
Al termine della compilazione del modulo on line, verranno inviate in automatico tramite mail le coordinate bancarie per il saldo della quota di partecipazione all’audizione. La ricezione della mail è una conferma della prenotazione.
Alla ricezione dell’avvenuto pagamento verrà confermata l’iscrizione.
Le iscrizioni si chiuderanno non appena verrà raggiunto il numero massimo di allievi per ognuna delle sedi di audizione.
Attenzione: nella compilazione del modulo è richiesta una foto in primo piano del candidato che sarà utilizzata in via esclusiva dalla Direttrice Eleonora Abbagnato e dai docenti della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma per identificare l’allievo nel corso dell’audizione.
La foto deve essere recente e ritrarre il viso candidato possibilmente in posa frontale in modo da facilitare il suo riconoscimento.

Per informazioni:

Risposte a domande frequenti

E’ possibile essere ammessi al Corso con audizioni tramite video?
No. Le selezioni per l’accesso al Corso introduttivo avverranno solo in presenza.

Quando si chiuderanno le iscrizioni?
Non è possibile dare una data certa dato che le iscrizioni alle audizioni sono a numero chiuso. Le iscrizioni di ogni classe si chiuderanno quando sarà raggiunto il numero massimo di allievi iscritti per ogni livello. Questo per tutte le sedi di audizione.

Gli orari sono definitivi?
Sì. I candidati dovranno presentarsi nella sede selezionata 45 minuti prima dell’audizione per la registrazione della presenza, per cambiarsi e prepararsi.  Si evidenzia che genitori e/o insegnanti non potranno accompagnare i candidati all’interno delle strutture che ospitano le audizioni. Si raccomanda pertanto di pettinare le ragazze prima del loro ingresso nella sede di audizione.

L’audizione si svolge in uno o in due giorni?
In due giorni. Gli allievi devono partecipare sia alla lezione del sabato che a quella della domenica.

E’ previsto un abbigliamento obbligatorio?
L’abbigliamento è libero, ma dovrà consistere nei seguenti indumenti:
ragazze: body da lezione (senza gonnellino), calze, scarpette e rigoroso chignon. Solo le allieve della propedeutica e del primo livello potranno avere le gambe nude sostituendo le calze con dei calzini da indossare sotto le scarpette.
ragazzi: accademico o calzamaglia o short, body o maglietta aderente, scarpette.
Nelle sale danza è possibile portare solo una bottiglietta d’acqua e un asciugamano.

E’ necessario portare le scarpette da punta?
Le candidate tra i 12 e i 15 anni (2° e 3° livello) devono portare anche le scarpette da punta.
Le punte sono invece facoltative per le allieve del 1° livello (10 – 11 anni). In quest’ultimo caso i docenti potranno decidere di farle indossare a coloro che già le utilizzano, ma solo per piccolissimi esercizi che potranno essere eseguiti sulle mezze punte dalle bambine che ancora non le utilizzano. L’uso o meno delle punte per le candidate di 1° livello non costituisce parametro di valutazione.
Non è richiesto l’uso delle punte per le allieve della classe di propedeutica di avviamento al primo corso.

E’ necessario avere basi di danza classica per candidarsi per il livello di propedeutica di avviamento al primo corso?
La selezione per l’ammissione al Corso Introduttivo dedicato  alla  propedeutica di avviamento non necessita di conoscenze specifiche e di esperienze di studio pregresse ma si concentra sul possesso delle attitudini  dei candidati e sulla loro possibilità di sviluppare, durante lo svolgimento del percorso introduttivo, le qualità fisiche necessarie allo studio professionale della danza. Le lezioni inserite nel contesto degli appuntamenti mensili ed espressamente dedicate alla formazione della ‘Propedeutica di Avviamento’, prevedono un programma intensivo mirato alla conoscenza del corpo, al miglioramento degli schemi motori di base, della postura, dell’equilibrio e della coordinazione degli allievi ammessi.

Quali basi tecniche devono avere gli allievi per candidarsi per il primo livello?
Gli allievi devono saper eseguire i primi esercizi di danza classica con 1 sola mano alla sbarra e delle semplici combinazioni al centro. Le bambine e i bambini di 10 anni che non hanno mai fatto una vera e propria lezione di danza classica possono candidarsi per il livello di propedeutica.

E’ possibile avere dei feedback?
Non saranno rilasciati feedback sull’andamento tecnico dei candidati né da parte dei docenti, né da parte degli organizzatori sia per quanto concerne le audizioni che per la prova finale di ammissione che si terrà ad aprile 2026.
Tutti i candidati riceveranno una mail sull’esito delle audizioni entro venerdì 19 dicembre 2025. La Scuola del Teatro dell’Opera invierà via mail i risultati ad ogni singolo candidato, sia se la risposta sarà positiva, sia se sarà negativa.

Se un ragazzo o una ragazza hanno già partecipato lo scorso anno al Corso o alle audizioni possono candidarsi di nuovo?
Sì. Anche se lo scorso anno la risposta è stata negativa, è possibile partecipare nuovamente alle audizioni.

E’ possibile presentarsi in più sedi di audizione?
No. I candidati devono scegliere tra una delle 4 tappe di audizione. Non è possibile ripetere l’audizione.

Verrà rilasciato un attestato?
Non verrà rilasciato un attesto per la partecipazione alle audizioni. Solo gli allievi selezionati che parteciperanno a tutti e quattro gli appuntamenti previsti dal percorso formativo riceveranno un attestato di partecipazione al Corso.

Come si articolano le iscrizioni per gli insegnanti?
Potranno iscriversi solo gli insegnanti degli allievi selezionati o coloro che hanno presentato degli allievi alle audizioni. Pertanto le iscrizioni degli insegnanti si apriranno a dicembre 2025, dopo che gli allievi candidati avranno ricevuto la risposta sull’esito dell’audizione da parte della Scuola del Teatro dell’Opera. Gli insegnanti dovranno fare domanda di iscrizione direttamente alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera. La modalità di iscrizione sarà contenuta nella mail di risposta che sarà inviata ai candidati selezionati tra il 12 e il 18 dicembre 2025. Potranno iscriversi solo i primi 10 insegnanti che ne faranno richiesta. L’accettazione avverrà seguendo l’ordine di arrivo delle richieste privilegiando gli insegnanti degli allievi selezionati.
Evidenziamo che sarà possibile iscriversi solo per l’intero percorso dei 4 week end e non è prevista la possibilità di iscrizione solo a uno o più incontri.

La Scuola di danza del Teatro dell’Opera ha un internato per gli allievi fuori sede?
La Scuola si appoggia a Les Petits Etoiles, un convitto privato recentemente inaugurato gestito dal Sig. Di Vico. La struttura ospita circa 40 allievi.

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L’archivio Storico Bocchi ha donato all’Opera di Roma il ritratto di Verdi realizzato da Guttuso

È l’unico dipinto dedicato a un musicista da Renato Guttuso quello che l’Archivio Storico Bocchi ha scelto di donare al Teatro dell’Opera di Roma. Intitolato Omaggio a Giuseppe Verdi e realizzato nei primi anni Sessanta, il quadro viene donato in memoria di Mario Bocchi (Parma, 1924 – 1997), intellettuale, collezionista e amico personale di Guttuso, in occasione della ripresa della Carmen di Georges Bizet, in scena al Teatro Costanzi dal 21 giugno con scene e costumi firmati proprio da Guttuso, per la stagione 1969-70.

Profondo conoscitore e appassionato di musica lirica, Guttuso nutriva un legame speciale con Verdi. Il ritratto verrà esposto nel Salone Presidenziale al Teatro dell’Opera, dove testimonierà il profondo dialogo tra arti visive e musica che attraversa il Novecento, di cui l’Opera di Roma si è sempre fatta promotrice.

Renato Guttuso (Bagheria, 1911 – Roma, 1987) fu uno dei più importanti artisti italiani del secolo scorso, nonché figura di spicco della cultura italiana, senatore della Repubblica e uomo di teatro. A partire dal 1947 si dedicò intensamente alla scenografia, firmando quasi trenta allestimenti operistici nei più importanti teatri italiani – dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, dal Regio di Parma all’Opera di Roma.

Il suo debutto al Teatro dell’Opera risale al 1948 con il balletto Gioco di carte di Stravinskij con coreografie di Aurel Milloss. Seguono numerose collaborazioni: Pulcinella (1951) e La sagra della primavera (1967), di Stravinskij, sempre con Milloss, Carmen (1970), fino ad Aladino e la lampada magica su musiche di Nino Rota. Il primo incontro tra Guttuso e la musica di Verdi avvenne a Parma, nel 1963, con Macbeth, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita del compositore. È verosimilmente in quel periodo che Guttuso realizzò il ritratto oggetto della donazione.

 

In ricordo di Mario Bocchi

 Mario Bocchi, figura centrale della vita culturale italiana del dopoguerra, fu un collezionista appassionato e instancabile promotore delle arti. Nel 1953 rimase folgorato da Guernica di Picasso, visitata a Palazzo Reale a Milano: un incontro che cambiò la sua vita. Di lì a poco conobbe Guttuso, con cui instaurò una lunga e profonda amicizia. Nel 1961 partecipò all’80° compleanno di Picasso a Vallauris, in Francia, dove il pittore lo salutò con affetto: «Marion, le camarade de Parme». Promotore di una grande mostra antologica di Guttuso a Parma nel 1963, frequentò intellettuali e artisti come Carlo Levi, Jean Cocteau, Pablo Neruda, Jean-Paul Sartre, Giacomo Manzù, Alberto Giacometti, Mario Schifano, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini.

 

L’Archivio Storico Bocchi

Fondato da Giancarlo Bocchi, l’Archivio custodisce materiali raccolti in due generazioni, tra cui opere originali, carteggi inediti, fotografie storiche e filmati unici, con una particolare attenzione al dialogo tra arte, cultura e impegno civile. Le quattro sezioni – arte e cultura, storia del ’900, musica, diritti civili e umani – ospitano documenti straordinari: lettere di Guttuso e Picasso, filmati girati nei teatri, ma anche testimonianze girate durante i conflitti in Afghanistan, Bosnia, Cecenia, Kosovo e altri teatri di guerra.

 

Roma, 19 giugno 2025

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A Massenzio “La Resurrezione” di Händel firmata Ilaria Lanzino

«È la storia di una famiglia contemporanea in lutto per la perdita improvvisa di un figlio. La morte di Gesù quindi, non è presentata come un evento biblico e sacro, ma come una tragedia umana legata alla vita quotidiana di un gruppo familiare, i cui membri reagiscono in modi diversi ma con atteggiamenti simili a quelli dei personaggi dell’oratorio».

Così la regista Ilaria Lanzino racconta la sua messinscena de La Resurrezione di Georg Friedrich Händel, in programma da martedì 1° luglio alle 21 alla Basilica di Massenzio, nel Foro Romano. È il primo degli appuntamenti di teatro musicale del Caracalla Festival 2025 ideato da Damiano Michieletto per il Teatro dell’Opera di Roma.

«Ho creato la figura del padre – prosegue la regista – che, come San Giovanni nell’originale, incarna la fiducia nella resurrezione e dunque supera il lutto grazie alla fede; della madre, che come Maddalena è travolta dalla disperazione senza fede; e della nonna, che come Cleofe è sospesa tra le due posizioni. Ho anche voluto mettere in discussione la rigida contrapposizione tra bene e male, che nell’opera originale è rappresentata schematicamente dalle figure dell’Angelo e di Lucifero. Quest’ultimo, come Maddalena, è una figura emarginata, piena di dolore e risentimento, tendente a ciò che viene considerato peccato, imperfetta e per questo simbolo della fragilità umana. Anche per questi personaggi smarriti l’amore eterno trova uno spazio, una forma di resurrezione e di perdono. In questo viaggio alla ricerca della fede – conclude Lanzino – si tenta di rispondere alla domanda: c’è una Resurrezione? Può la fede salvarci dal dolore del lutto e dalla perdita di senso di fronte alla morte?».

Al suo debutto assoluto in Italia, la regista, nata a Pisa, arriva dopo anni di formazione e di lavoro all’estero, soprattutto in Germania, dove si è distinta per le interpretazioni audaci di opere come Nabucco di Verdi a Düsseldorf, dove ebrei e babilonesi intonano uniti il coro ‘Va pensiero’, e Lucia di Lammermoor di Donizetti a Norimberga, dove la protagonista diventa un uomo, Luca, in lotta con la famiglia perché innamorato di un coetaneo. Recente il suo successo al Theater an der Wien di Vienna con l’Ambleto di Francesco Gasparini, restituito attraverso una tagliente analisi psicologica dei rapporti tra i personaggi e un approccio cinematografico. Per La Resurrezione le sue fonti di ispirazione sono state i film Antichrist di Lars von Trier, La stanza del figlio di Nanni Moretti, The Broken Circle Breakdown di Felix van Groeningen e So Long, My Son di Wang Xiaoshuai. In questo nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, Ilaria Lanzino è affiancata da Dirk Becker per le scene, da Annette Braun per i costumi e da Marco Filibeck per le luci.

Händel era proprio a Roma nel 1708 quando ricevette la commissione di un grande oratorio sacro per la Pasqua da parte del marchese Francesco Maria Marescotti Ruspoli, all’epoca suo mecenate. La Resurrezione fu eseguita per la prima volta a Palazzo Bonelli ai Santissimi Apostoli l’8 aprile 1708, già in forma scenica. Il tema affrontato è altamente simbolico: l’azione si svolge tra il Venerdì Santo e la Pasqua, e alterna gli scontri tra Lucifero e l’Angelo con le profonde meditazioni di Maria Maddalena, Maria di Cleofe e San Giovanni Evangelista. Una lotta tra la fede e la sua assenza, tra l’entusiasmo e il cinismo nell’esistenza di oggi.

La direzione musicale è affidata a uno specialista del repertorio barocco come George Petrou, anche lui al primo impegno con la Fondazione capitolina. Petrou dirige l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori, un progetto sostenuto dal Ministero dell’Università e della ricerca in collaborazione con Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo. Protagonisti sul palco sono Sara Blanch (Angelo), Ana Maria Labin (Maddalena), Teresa Iervolino (Cleofe), Charles Workman (San Giovanni) e Giorgio Caoduro (Lucifero). Lo spettacolo è replicato il 2, 4 e 5 luglio, sempre alle ore 21.00.

 

Roma, 17 giugno 2026

 

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Avviso di ricerca figuranti per il balletto “Bolero” a Caracalla

Il bando è prorogato fino a mercoledì 19 giugno alle ore 13.

 

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Le parole di Vito Mancuso e i madrigali di Orlando Di Lasso per l’apertura del Caracalla Festival

«Non c’è nulla di più importante della gioia interiore, di quella armonia di sé con sé che consente di affrontare ogni situazione senza soccombere, anche le più noiose, anche le più tragiche, perché il soggetto dimora in una fortezza interiore (“acropoli”, la chiamava Marco Aurelio) che nulla e nessuno può conquistare e in cui si è sempre al sicuro. In questo consiste la meta del lavoro su di sé, secondo la testimonianza unanime delle grandi tradizioni religiose e filosofiche dell’umanità». Sono le parole di Vito Mancuso, teologo laico, filosofo e comunicatore. A lui è affidata l’apertura del Caracalla Festival 2025 “Tra sacro e umano”, ideato da Damiano Michieletto per il Teatro dell’Opera di Roma, che si tiene alla Basilica di Massenzio domenica 29 giugno (ore 21), giorno dei SS. Pietro e Paolo, festa patronale della Città di Roma. Nella sua conferenza, Mancuso offre un percorso di riflessione in cui trovare spunti per rispondere, in maniera strettamente personale, a domande quali: come si definisce la gioia interiore? Come si raggiunge? A quali condizioni? Rinunciando a che cosa, perseguendo che cosa?

La serata, intitolata “La gioia interiore”, alterna riflessione spirituale e musica in segno di accoglienza e dialogo nei confronti dei pellegrini e del Giubileo, si completa con l’esecuzione del più celebre ciclo di madrigali spirituali mai scritto: Lagrime di San Pietro, ultima opera di Orlando di Lasso, dedicata a Papa Clemente VIII. Testamento del compositore, è una summa dello stile di tutta la sua carriera. Terminata nel 1594, poche settimane prima della sua morte, è stata pubblicata postuma (1959) da Adam Berg a Monaco. È considerata una delle più alte vette della polifonia del Rinascimento. È composta da venti madrigali a sette voci, su versi di Luigi Tansillo, e dal mottetto latino Vide Homo quae pro te patior, su un tema, quello delle lagrime, molto diffuso nel tardo cinquecento, anche in letteratura e pittura. La musica rende con chiarezza il centro tematico del testo: lo sguardo di Cristo, il dolore iscritto nella sua vicenda umana, il pianto amaro di Pietro che si pente per averlo tradito e rinnegato. I brani sono interpretati dall’ensemble vocale romano di madrigalisti ‘Errar Cantando’, nato con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il repertorio vocale del XVI e XVII secolo. Gli interventi in live electronics sono del compositore Vittorio Montalti.

 

Vito Mancuso ha insegnato all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e all’Università di Padova. Attualmente è docente del master in Meditazione e Neuroscienze dell’Università di Udine. Al MAst di Bologna ha fondato e dirige il «Laboratorio di Etica». È autore di saggi che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico su argomenti quali la filosofia di Kant e di Hegel, le malattie e il dolore, la fede, la natura di Dio, l’anima e la vita eterna, l’autenticità, l’amore, la libertà, l’etica e le virtù cardinali, il coraggio, la paura, il senso della vita. Sul suo pensiero, definito come «filosofia della relazione», è uscita in Germania la monografia ‘Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso’.

 

Il fiammingo Orlando di Lasso (Mons 1532 – Monaco di Baviera 1594) ha italianizzato il proprio nome in virtù del lungo periodo trascorso in Italia. Considerato uno dei massimi compositori di musica polifonica del Rinascimento, è anche tra i più prolifici della storia della musica e artista dalla stupefacente versatilità espressiva. Ha scritto mottetti sacri e profani, madrigali, chansons, lieder, messe, magnificat, passioni, inni, lezioni, lamentazioni, offizi, nunc dimittis, salmi penitenziali, profetiae. Intorno al 1580 inizia a produrre l’ultimo terzo della sua opera immane, coronata dal passaggio al madrigale spirituale e dominato dagli effetti del Concilio di Trento, dalla religiosità del duca Guglielmo, che in quell’anno aveva assunto il potere, e dalla propria depressione.

 

Roma, 14 gennaio 2025

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Rivive la Carmen firmata da Guttuso nel 150° anniversario del capolavoro di Bizet

Compie 150 anni Carmen, l’immortale capolavoro di Georges Bizet, di cui pure ricorre il 150° anniversario della morte. Per l’occasione il Teatro dell’Opera di Roma ripropone lo storico allestimento con scene e costumi firmati da Renato Guttuso, ideato nel 1970 e ripreso una sola altra volta, nel 1973. Le sette rappresentazioni, dal 21 al 28 giugno, precedute dall’Anteprima Giovani di venerdì 20 gennaio (ore 19), vedono sul podio Omer Meir Wellber, prossimo direttore musicale della Staatsoper Hamburg e della Filarmonica di Amburgo all’Elbphilharmonie; la regia è appositamente commissionata a Fabio Ceresa, al suo debutto al Costanzi. Giuseppe Di Iorio firma le luci, Mattia Agatiello è il coreografo per i movimenti mimici. La prima rappresentazione, sabato 21 giugno alle ore 20, è trasmessa anche in diretta da Radio3 Rai.

 

Imponente da parte della Fondazione capitolina il lavoro di ricostruzione di scene e costumi di questo allestimento, che per la sua realizzazione scenica nel 1970 aveva impegnato per oltre un anno il regista Sandro Bolchi e Renato Guttuso. Erano mille i disegni da lui realizzati, di cui più di cinquecento distrutti prima di concretizzare le scene: «Avevo nitida l’idea di come dovessero essere cielo, case, balconi, arena, mare, – confessava il pittore – ma mi sfuggiva spesso che non potevo prescindere dalla loro attuazione scenica».

Dell’allestimento originale sono sopravvissute solo le tele dipinte. Per la ricostruzione delle quinte armate e gli elementi praticabili, con un necessario ripensamento delle soluzioni scenotecniche e costruttive adatte ai tempi odierni e che prevedono il trasporto e l’immagazzinaggio, ci si è basati sulle foto di scena dell’epoca. Tutto questo lavoro ha prodotto oltre 150 disegni tecnici. Sono stati realizzati ex novo 30 pareti, 20 carrelli, 80 elementi costruiti, un nuovo fondale e un nuovo soffitto per il terzo atto. Degli oltre 350 costumi disegnati da Guttuso e indossati alla prima assoluta di questo allestimento, ne sono stati ritrovati e catalogati 310. Anche se non tutti utilizzabili, sono stati una base fondamentale per il lavoro di ricostruzione. Indispensabili inoltre i disegni in bianco e nero fortunatamente pubblicati in un articolo dell’epoca e le foto e all’unico bozzetto a colori (di una sigaraia) custodito presso la Fondazione Guttuso.

 

Lo spettacolo aveva fatto molto parlare sia prima sia dopo il debutto. In seguito alla prima, l’11 marzo 1970 con una serata di gala da tutto esaurito come le repliche, l’opera è stata ribattezzata dai media “La Carmen in minigonna”. Interprete principale il celebre mezzosoprano Grace Bumbry. Aveva interpretato il ruolo più di 125 volte in tutto il mondo ma mai in Italia, dove cantava per la seconda volta in assoluto dopo Napoli. Importanti anche gli altri nomi in locandina, primo fra tutti quello del tenore Richard Tucker (Don José) e non ultimo un giovane Leo Nucci (Dancairo).

 

Anche per questa ripresa sono chiamate star internazionali, tra le quali Gaëlle Arquez, impegnata nel ruolo del titolo e per la prima volta sul palco della Fondazione capitolina. Il mezzo soprano francese, nominata “Révélation Lyrique” al Victoires de la Musique 2011, è regolarmente presente sui più prestigiosi palcoscenici internazionali. Carmen è il suo ruolo d’elezione. Dopo averlo debuttato nel 2016 a Francoforte (regia di Berrie Kosky), l’ha reinterpretato alla Royal Opera House, al Bregenzer Festspiele e al Teatro Real di Madrid. Al suo fianco, nei panni di Don José, una stella in ascesa come Joshua Guerrero, che al Costanzi ha interpretato Faust nel Mefistofele di Boito che ha inaugurato la stagione 2023/24. E ancora Erwin Schrott nella parte di Escamillo e Mariangela Sicilia, che torna dopo il successo di Alcina in marzo, nei panni di Micaëla. Nelle repliche del 22, 25 e 27 giugno è impegnato il cast alternativo con Ketevan Kemoklidze (Carmen), Jorge de León (Don José), Andrei Bondarenko (Escamillo) ed Ekaterina Bakanova. In tutte le recite Meghan Picerno è Frasquita, Anna Pennisi Marcedes, Alessio Verna Dancairo, Nicolas Brooymans Zuniga e Matteo Torcaso Morales. In scena il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma.

 

Dopo la prima di sabato 21 giugno (ore 20) Carmen torna in scena domenica 22 (ore 16.30), martedì 24 (ore 20), mercoledì 25 (ore 20), giovedì 26 (ore 20), venerdì 27 (ore 20) e sabato 28 giugno (ore 18). Le rappresentazioni dello spettacolo sono precedute dalla ‘Lezione di Opera’ tenuta da Giovanni Bietti, sabato 14 giugno alle ore 18, e dall’Anteprima Giovani, riservata ai minori di 30 anni, venerdì 20 giugno alle ore 19.

 

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Prorogato fino al 22 giugno il Bando per La Scuola di Canto Corale

È stata prorogata fino al 22 giugno l’apertura del bando per le nuove ammissioni alla Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma: tutti i bambini e i ragazzi interessati, tra i 6 e i 16 anni di età, potranno partecipare alle selezioni che si terranno nel mese di giugno.

I candidati ammessi avranno l’opportunità di frequentare durante l’anno un ricco calendario di appuntamenti didattici e di partecipare a concerti ed eventi istituzionali; potranno, inoltre, essere coinvolti nelle produzioni operistiche della Stagione 2025-26.

 

Per informazioni: didattica@operaroma.it – 06/48160533-536-507

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“Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Tra Italia, Europa, Asia per promuovere l’eccellenza artistica nel mondo

 

Portare la grande musica italiana e valorizzare i giovani talenti su prestigiosi palcoscenici internazionali è una delle missioni principali di “Fabbrica”, il Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Nei prossimi giorni, il progetto sarà protagonista di una serie di eventi di rilievo internazionale, rafforzando il dialogo culturale tra l’Italia e il mondo.

In occasione della Festa della Repubblica Italiana, il 2 giugno, “Fabbrica” sarà contemporaneamente presente in due Paesi: al Consolato Italiano a Friburgo (Germania) e all’Ambasciata Italiana a Doha (Qatar). Il giorno successivo, 3 giugno, sarà la Qatar Music Academy di Doha ad accogliere i giovani artisti per una Lezione-Concerto, preziosa occasione di scambio formativo e culturale con la scena musicale mediorientale.

Questa intensa attività conferma la vocazione internazionale di “Fabbrica” e l’impegno del Teatro dell’Opera di Roma nella formazione, promozione e diffusione dell’eccellenza musicale italiana, sia in patria che all’estero.

Lo scorso 18 e 19 maggio, “Fabbrica” ha rappresentato l’eccellenza musicale italiana all’Expo 2025 di Osaka (Giappone), partecipando all’inaugurazione della Settimana della Regione Lazio presso il Padiglione Italia. Un’occasione significativa per celebrare e far conoscere il patrimonio musicale e culturale del nostro Paese in un contesto di grande visibilità globale. Fino al 22 giugno, “Fabbrica” sarà inoltre protagonista nelle piazze romane con OperaCamion, progetto promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, che mira a rendere l’opera accessibile a tutti, portando uno dei simboli della nostra tradizione culturale direttamente tra i cittadini.

Con un calendario che coniuga radicamento territoriale e proiezione internazionale, “Fabbrica”, progetto fortemente sostenuto da Banca del Fucino, si conferma ambasciatore della cultura italiana nel mondo.

 

Roma, 31 maggio 2025

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Al Costanzi l’opening del Romaeuropa Festival con il Ballet Nacional de España

Per la sua prima collaborazione con il Ballet Nacional de España, Marcos Morau firma Afanador, spettacolo che inaugura il 4 e 5 settembre al Teatro Costanzi la quarantesima edizione del Romaeuropa Festival e si inserisce nelle celebrazioni dei 160 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Spagna.

Un incontro straordinario tra danza e fotografia, tradizione e avanguardia, ispirato ai libri Ángel Gitano e Mil Besos e alle iconiche sessioni fotografiche di Ruvén Afanador in Andalusia.
Afanador parte dall’alchimia irripetibile tra il fotografo, noto per il suo stile unico, capace di trasformare la moda, il ritratto e la danza in visioni oniriche e surreali, e leggende del flamenco come Israel Galván, Matilde Coral, Eva Yerbabuena, José Antonio e Rubén Olmo. Con le sue immagini, caratterizzate da un’estetica teatrale e fortemente espressiva, Ruvén Afanador ha ridefinito l’immaginario del flamenco, svelandone una bellezza mistica e fuori dal tempo.
Affascinato da questa capacità, Morau insieme a 33 danzatori del Balletto e 9 musicisti, traduce le fotografie in movimento e musica, trasformandole in un universo coreografico visionario e surreale. «Le magistrali sessioni fotografiche di Afanador in Andalusia sono uniche: l’alchimia che si è creata in questo luogo tra il fotografo e figure carismatiche del flamenco è irripetibile» ha dichiarato Morau «Ruvén Afanador osserva il flamenco attraverso una lente deformante, fatta di sogno, desiderio e memoria».
Danza, fotografia e musica costruiscono un omaggio al grande artista e ad un pezzo di storia della tradizione spagnola e della danza internazionale.

giovedì 4 settembre, ore 20 ACQUISTA
venerdì 5 settembre, ore 20 ACQUISTA

MARCOS MORAU
AFANADOR

Idea e direzione artistica: Marcos Morau
Coreografia: Marcos Morau & La Veronal, Lorena Nogal, Shay Partush, Jon López, Miguel Ángel Corbacho
Drammaturgia: Roberto Fratini
Scenografia: Max GlaenzelSenografia: Mambo Decorados e May Servicios para Espectáculos
Costumista: Silvia Delagneau
Costumista: Iñaki Cobos
Composizione musicale: Juan Cristóbal Saavedra
Collaborazione speciale: Maria Arnal
Musiche per Minera e Seguiriya: Enrique Bermúdez e Jonathan Bermudez
Testi TemporeraTrillaLivianaBambera e Seguiriya: Gabriel de la Tomasa
Disegno luci: Bernat Jansà
Design e dispositivi elettronici: José Luis Salmerón de la CUBE PEAK
Progettazione audiovisiva: Marc Salicrú
Fotografia: Ruven Afanador
Scenografia: Carmela Cristóbal
Copricapi: JuanjoDex
Consulenza parrucchieri: Manolo Cortes
Consulenza per il trucco: Roció Santana
Calzature: Gallardo

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