Tatjana Gürbaca

Nata a Berlino nel 1973, ha studiato regia d’opera ed è stata l’ultima Meisterschülerin di Ruth Berghaus. Dal 1998 al 2001 ha lavorato come assistente alla regia alla Oper di Graz. Ha debuttato nel 2001 con Turandot di Puccini. Il suo repertorio spazia dal preclassico (Dido and Aeneas di Purcell, Jephtha e Alcina di Händel, Cain di Alessandro Scarlatti) alla produzione moderna (Il prigioniero di Dallapiccola, Macbeth di Sciarrino). Nel 2004 ha inaugurato la stagione del Teatro di Lucerna con una nuova produzione del Così fan tutte di Mozart, successivamente presentato alla Bavarian State Opera  a Monaco, poi a Colonia e a Praga. Precedentemente ha lavorato alla Staatsoper e alla Deutsche Oper di Berlino. In stretta collaborazione con Claudio Abbado ha realizzato nel 2010 una versione semiscenica del Fidelio di Beethoven per il Festival di Lucerna. Dal 2011 al 2014 è stata direttrice artistica dell’Opera di Magonza. Ha diretto con successo Rigoletto a Zurigo, cui sono seguiti Aida, Die Zauberflöte, Werther, La finta giardiniera, Lucia di Lammermoor e due produzioni di grande rilievo: Le Grand Macabre di Ligeti e Das grosse Feuer di Beat Furrer. A Brema ha messo in scena Eugene Onegin, Mazeppa, Simplicius Simplicissimus di Hartmann, Don Giovanni, L’incoronazione di Poppea e The Cunning Little Vixen, avviando una personale trilogia dedicata a Janáček, poi proseguita con Káťa Kabanová e Jenůfa, presentate a Ginevra e alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf/Duisburg. Wagner rappresenta uno dei nodi centrali del suo lavoro artistico. Parsifal, prodotto alla Vlaamse Opera di Anversa e Gand nel 2013 e ripreso nel 2018, ha segnato uno dei vertici della sua carriera. Nel 2013 è stata nominata “Regista dell’anno” dalla giuria della rivista tedesca Opernwelt. Ha successivamente firmato Der fliegende Holländer ad Anversa e Lohengrin a Essen, prima di affrontare una delle imprese più complesse: una nuova lettura del Ring des Nibelungen al Theater an der Wien nel 2017. Riducendo la tetralogia a una trilogia, questo “Ring”, basato sulla cosiddetta “versione di Coburgo”, si concentrava su Hagen, Siegfried e Brünnhilde, protagonisti della “seconda generazione”. Le ultime stagioni sono state segnate dal debutto alla Staatsoper di Vienna con Il trittico, dalla riscoperta del Fausto di Louise Bertin a Essen e da La Juive a Francoforte.