Due storie di amanti perduti, due capolavori del Novecento. Composti a quarant’anni di distanza l’uno dall’altro, Il diario di uno scomparso del compositore ceco Leoš Janáček, (1917-19) e La voix humaine di Francis Poulenc (1958) descrivono due tormenti d’amore radicali. Nel ciclo liederistico di Janáček il giovane Jan si strugge per la zingara Zefka: cerca invano di resisterle ma, alla fine, è costretto a seguirla e ad abbracciarne la vita errabonda, abbandonando la propria famiglia d’origine. Nella tragedia in un atto di Poulenc – basata sul celebre testo di Jean Cocteau che ha ispirato decine di artisti, anche in campo cinematografico – si assiste alla disperata, grottesca conversazione al telefono di una donna con l’uomo che l’ha lasciata, di cui non sentiamo mai la voce.
Il regista Andrea Bernard – vincitore nel 2024 di un premio Abbiati – mette in dialogo i due drammi immaginando due moderne stanze d’albergo in cui si consumano le parabole umane dei protagonisti, non-luogo di passaggio fra passato e futuro. Anna Caterina Antonacci torna a interpretare l’opera di Poulenc, da sempre uno dei suoi cavalli di battaglia. Protagonista del “Diario di uno Scomparso” è il tenore Matthias Koziorowski, insieme a Veronica Simeoni. Sarà Donald Sulzen ad accompagnare gli interpreti al pianoforte.
In lingua originale con sopratitoli in italiano e inglese.
























