“Notre-Dame de Paris” di Roland Petit a Caracalla dal 21 luglio al 3 agosto

Dal 21 luglio al 3 agosto arriva sotto le stelle delle antiche Terme romane il balletto Notre-Dame de Paris. Il corpo di ballo della compagnia capitolina affronta nuovamente il capolavoro del coreografo francese Roland Petit, dopo il successo dello scorso settembre al Teatro Costanzi. Il balletto, ripreso da Luigi Bonino Direttore Artistico del Repertorio Roland Petit, sarà affidato, anche per la Stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma finalmente ritornata nella sua “casa” tradizionale di Caracalla, nei ruoli principali alle stelle della compagnia romana diretta da Eleonora Abbagnato e, al talento del danzatore kazako Bakhtiyar Adamzhan che torna come guest, già applauditissimo nell’edizione di settembre al Costanzi. Le musiche di Maurice Jarre, su base registrata, sono state eseguite dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Kevin Rhodes in occasione del concerto tenutosi in assenza di pubblico al Teatro Costanzi nel marzo 2021.

Roland Petit, che pensava a un balletto ispirato a Il monaco di Lewis, leggendo il capolavoro di Victor Hugo Notre-Dame de Paris si ritrovò a riscrivere, seguendo la trama di Hugo, il libretto per l’omonimo balletto che nel 1965 debuttò sul palcoscenico del Palais Garnier, prima creazione di Petit per l’Opéra di Parigi. Notre-Dame de Paris è un balletto d’azione in due atti ambientato nella Parigi del 1482: una creazione totale che raccoglie danza, partiture musicali, scene e costumi frutto di una collaborazione d’eccezione che riunisce artisti di grande personalità come lo stilista Yves Saint Laurent, lo scenografo René Allio e il compositore Maurice Jarre.

Il corpo di ballo è qui il popolo francese, un vero coprotagonista, un collante per i personaggi principali. Le intrigate vicissitudini dei protagonisti, Esmeralda, Quasimodo, l’arciprete Frollo e il capitano Phoebus danno vita a un dramma delle passioni dal quale svetta il protagonista assoluto, Quasimodo, interpretato dallo stesso Petit alla prima rappresentazione del 1965. Con Petit, Quasimodo perde la gobba del mostro per trasformarsi in un ragazzo tenero e introverso a causa delle conseguenze di un brutto incidente. Nella visione di Petit Quasimodo, come Esmeralda considerata una strega perché allevata dagli zingari, sono persone rifiutate dalla società perché diverse: proprio in questo tema drammaticamente attuale risiede la geniale opera di modernizzazione del coreografo francese.

 

 

Roma, 6 luglio 2022