Una notte a Teatro – 2° edizione

Da sabato 11 maggio ore 17 a domenica 12 maggio ore 12

La magica Notte a Teatro sta per tornare con numerose attività rivolte ai ragazzi dagli 8 ai 10 anni: giochi, attività a sorpresa e laboratori accompagneranno i giovani ospiti in una magica esperienza all’insegna dell’Opera e del divertimento.

Al  termine delle attività i bambini si fermeranno a dormire con noi!

I bambini sono tenuti a venire in tuta da ginnastica (la utilizzeranno anche per dormire) e a portare con loro: stuoino o materassino, sacco a pelo, torcia, calzettoni di ricambio, piccolo asciugamano e spazzolino da denti.

Biglietto: € 35,00 (cena e colazione incluse)

Iscrizioni: dalle ore 12 del 2 maggio

Iniziativa in collaborazione con AGESCI Lazio

I genitori dei bambini interessati potranno scrivere a didattica@operaroma.it

Le richieste verranno accolte fino ad esaurimento del contingente dei posti disponibili e confermate tramite mail

 

Roma, 2 maggio 2024

Pubblicato in News

Quattro tournée internazionali per Il Corpo Di Ballo dell’Opera di Roma

Parigi in aprile, Dubai in maggio, Barcellona in luglio e Liegi in novembre: sono le quattro destinazioni che la Fondazione Capitolina raggiungerà nelle altrettante tournée internazionali in programma nel 2024. Dopo il successo di Orchestra e Coro in Giappone lo scorso settembre, tocca ora a étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, diretti da Eleonora Abbagnato, portare l’eccellenza italiana in Europa e negli Emirati Arabi Uniti.

La prima tappa, Parigi, riconferma il profondo legame che la direttrice ha con la capitale francese, dove è stata la prima italiana a ottenere il titolo di étoile. Per il suo ritorno sulle scene parigine, al Palais des Congrès, Eleonora Abbagnato danza con Friedemann Vogel e la compagnia in abiti firmati da Maria Grazia Chiuri, Christian Dior Couture (Les deux nuits 26, 27 e 28 aprile) ed è attesa anche per l’incontro con il pubblico presso l’Istituto Italiano di cultura a Parigi (24 aprile, ore 19). Le successive destinazioni delle tournée segnano tre debutti assoluti per il Teatro capitolino: alla Dubai Opera (Les deux nuits 25 e 26 maggio), al Gran Teatre del Liceu di Barcellona (Il lago dei cigni 19, 20, 21, 22 e 23 luglio) e all’Opéra Royal De Wallonie di Liegi (Giselle 14, 15, 16 e 17 novembre).

«Non è un caso che io abbia nominato Eleonora Abbagnato alla presidenza del Consiglio Superiore dello Spettacolo – dice il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano –: ne conosco il valore e la straordinaria capacità artistica. Le tournée che stanno per essere intraprese dall’Opera di Roma sottolineano il prestigio delle nostre fondazioni lirico-sinfoniche e della danza italiana. Sono sicuro che saranno un grande successo».

«Sono orgoglioso di come la Compagnia di danza del Teatro dell’Opera di Roma, sotto la guida di Eleonora Abbagnato, abbia raggiunto ormai un livello di eccellenza nel panorama mondiale. La danza è una disciplina difficile e bellissima che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma Capitale. Ma la danza è anche poesia, capace di procurare emozioni parlando senza parole e offrendo bellezza allo spettatore attraverso l’armonia e l’eleganza della gestualità – dichiara il Sindaco di Roma e Presidente della Fondazione, Roberto Gualtieri –. Il livello di eccellenza del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma inoltre non rappresenta solo un incontro con l’arte ma è una grande occasione per la scoperta di nuovi talenti. E queste nuove tournée internazionali sono una ulteriore occasione per metterli in mostra e un riconoscimento del livello di professionalità raggiunto».

«Le quattro tournée internazionali in Francia, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Belgio nel 2024 – dichiara il Sovrintendente Francesco Giambrone – sono forse l’aspetto più visibile delle energie che stiamo dedicando al nostro Corpo di Ballo, a conferma dell’importanza e della centralità che la danza ha nel progetto del nostro Teatro. Torniamo a Parigi dopo lo straordinario successo dello scorso anno con una nuova proposta di danza contemporanea. E poi, nel corso dell’anno, andremo al Liceu di Barcellona e a Liegi con un classico del balletto romantico, dimostrando la grande duttilità della Compagnia che oggi è una realtà versatile, completa, aperta ai diversi linguaggi e in grado di portare alta la bandiera della danza italiana nel mondo. A questo si aggiunge il rilancio ormai consolidato della nostra Scuola di Ballo che è oggi una fucina di talenti, anch’essa affidata alle cure di Eleonora Abbagnato che la sta facendo crescere giorno dopo giorno insieme al Corpo di Ballo. Nel momento in cui finalmente si registra nel Paese una nuova attenzione nei confronti del balletto e della danza, il nostro Teatro si conferma istituzione che ha sempre coltivato con cura e a livello di eccellenza l’arte coreutica».

La tournée inizia con Les deux nuits, il dittico che affianca Nuit Romaine di Angelin Preljocaj e Nuit Dansée di Giorgio Mancini (una prima assoluta). Un programma dal respiro contemporaneo adatto ai due moderni palcoscenici su cui è atteso: quello del Grand Amphithéâtre del Palais des Congrès di Parigi (26, 27 e 28 aprile) e quello della Dubai Opera (25 e 26 maggio). Nell’iconica sede parigina, da oltre quarant’anni riferimento per gli eventi internazionali, la compagnia torna dopo il successo del 2023 con il tutto esaurito a ogni replica nella platea da 3700 spettatori. Sul palcoscenico della Dubai Opera, il principale centro per le arti performative degli Emirati Arabi Uniti inaugurato nel 2016, si tratta invece di un debutto assoluto per la Fondazione Capitolina. L’edificio, situato accanto al più alto grattacielo al mondo, il Burj Khalifa, nel centralissimo quartiere di Downtown Dubai, è un capolavoro di design contemporaneo.

La terza tappa ci porta in Spagna per cinque sere, il 19, 20, 21, 22 e 23 luglio, sul palcoscenico del Gran Teatre del Liceu per Il lago dei cigni di Čajkovskj. Il grande classico del repertorio è stato scelto per il debutto dell’Opera di Roma nel teatro attivo più antico di Barcellona e il più capiente tra quelli d’opera in Europa, con la sua sala all’italiana da quasi 3.000 posti. L’imponente balletto, che vede impegnati 70 ballerini (42 donne e 28 uomini), è proposto nella versione creata da Benjamin Pech nel 2018, con scene e costumi di Aldo Buti. Le musiche sono eseguite dall’Orquesta del Gran Teatre del Liceu diretta da Koen Kessels.

Le tournée si concludono in Belgio, con il debutto dell’Opera di Roma all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi dove il 14, 15, 16 e 17 novembre va in scena il capolavoro firmato da Carla Fracci nel 2004, Giselle, con costumi e scene di Anna Anni. Il balletto, già portato con successo in Oman nel 2023, saprà incantare il pubblico della Vallonia. Lo storico Teatro di Liegi, che ha visto la posa della prima pietra nel 1818, si presenta oggi con una magnifica sala che mantiene lo splendore del passato, in stile italiano con 1000 posti a sedere, e una macchina scenica tra le più moderne al mondo. L’Orchestra dell’Opéra Royal de Wallonie è diretta da Alessandro Cadario.

 

Tutti gli spettacoli sono allestimenti del Teatro dell’Opera di Roma.

 

Roma, 24 aprile 2024

Pubblicato in News

L’Otello di Verdi con Gregory Kunde

Le grandi voci di Gregory Kunde, Roberta Mantegna e Igor Golovatenko sono protagoniste dell’Otello di Verdi in scena al Teatro Costanzi dal 1° al 12 giugno in un allestimento proveniente dall’Opéra di Monte Carlo e dall’Opera Nazionale di Tbilisi. A firmare lo spettacolo, proposto in prima italiana, il regista Allex Aguilera, noto per le sue collaborazioni con il collettivo catalano La Fura dels Baus e al suo debutto al Costanzi. Sul podio torna, dopo il successo della scorsa stagione con Pagliacci, Daniel Oren, acclamato interprete dei capolavori verdiani e pucciniani. L’Orchestra è quella dell’Opera di Roma, così come il Coro, diretto da Ciro Visco, affiancato dalla Scuola di Canto Corale. La prima rappresentazione di sabato 1° giugno è trasmessa in diretta su Radio3 Rai.

 

In Otello l’umanità si rivela in tutte le sue passioni, comprese quelle più vili. Sono i sospetti, complotti e gelosie, ma soprattutto la violenza a costituire il fulcro del dramma shakespeariano messo in musica da Verdi, che con quest’opera rivoluziona il suo linguaggio musicale, sciogliendo arie e recitativi in un flusso musicale non esente da influenze wagneriane. Recuperando l’idea classica dell’unità di tempo e luogo del teatro classico, Aguilera concepisce per i quattro atti di quest’opera un unico elegante scenario suddiviso in tre livelli (la scenografia è di Bruno De Lavenère) in cui la turbata psiche di Otello, i contorti intrighi di Iago e l’innocente purezza di Desdemona si intrecciano e si sviluppano immerse in un’intima penombra (le luci sono di Laurent Castaingt). A completare la messa in scena il lavoro di Françoise Raybaud Pace ai costumi e di Etienne Guiol e Arnaud Pottier ai video.

 

Allex Aguilera ha collaborato con diversi e prestigiosi artisti quali Zubin Mehta, Henrik Nánási, Werner Herzog e Chen Kaige. Ha diretto Tristan und Isolde al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Pagliacci all’Opéra di Monte Carlo, Carmen al Teatro Municipal di Rio de Janeiro (dove ha debuttato anche come scenografo) e, con La Fura dels Baus, Les Troyens di Berlioz, sempre al  Reina Sofía, Die Walküre e Siegfried al Teatro de la Maestranza di Siviglia. Tra i suoi ultimi lavori figurano La Traviata ad Andorra, La Favorita di Donizetti al Teatro Massimo di Palermo e Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn per la riapertura del Nervi Music Ballet Festival 2021 di Genova.

 

Nel ruolo del protagonista uno dei maggiori interpreti odierni dell’Otello verdiano, il tenore Gregory Kunde. Dopo il debutto alla Fenice di Venezia, l’ha cantato in tutto il mondo nei teatri di Tokyo, Londra, Barcellona, Monte Carlo, Dresda, Vienna, Parigi. Celebre e apprezzato belcantista, è poi passato al repertorio drammatico trionfando, oltre che in Otello, anche ne La damnation de Faust, Andrea Chénier, Manon Lescaut e Turandot. È già stato protagonista nella messa in scena di Aguilera all’Opera di Monte Carlo nel 2019. Torna all’Opera di Roma dopo aver cantato, nella scorsa stagione, nell’Aida di Verdi firmata da Livermore e nel dittico Il tabarro/Il castello del principe Barbablù con la regia di Johannes Erath.  Desdemona è invece il soprano Roberta Mantegna. Diplomata nel 2018 nella prima edizione di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, ha cantato in Carmen alle Terme di Caracalla e ne I masnadieri, Les Vêpres siciliennes, Il trovatore e Luisa Miller al Costanzi. Nel 2016 ha ricevuto il primo premio al Concorso Internazionale di Belcanto Vincenzo Bellini di Marsiglia. Interprete della parte di Jago è infine il baritono russo Igor Golovatenko, salito sui prestigiosi palcoscenici internazionali della Metropolitan Opera House, Washington National Opera, Los Angeles Opera, Royal Opera House, Semperoper Dresden. È al suo debutto all’Opera di Roma. Nelle date del 5, 8 e 11 giugno, il ruolo di Otello è cantato da Marco Berti, Desdemona da Vittoria Yeo (interprete della moglie del moro anche nella replica del 12 giugno), Jago da Vladimir Stoyanov. Completano il cast Irene Savignano (Emilia), diplomata “Fabbrica” Young Artist Programm dell’Opera di Roma, Francesco Pittari (Roderigo), Alessio Cacciamani (Lodovico), Alessio Verna (Montano), Piotr Buszewski (Cassio). Nella parte dell’araldo si alternano Leo Paul Chiarot (1,5,8,11 giugno) e Fabio Tinalli (4,7,9 e 12 giugno).

La prima rappresentazione è prevista sabato 1° giugno alle ore 20.00 ed è trasmessa in diretta su Radio3 Rai. Repliche martedì 4 giugno (ore 20.00), mercoledì 5 giugno (ore 20.00), venerdì 7 giugno (ore 20.00), sabato 8 giugno (ore 18.00), domenica 9 giugno (ore 16.30), martedì 11 giugno (ore 20.00), mercoledì 12 giugno (ore 20.00). Lezione di Opera sabato 25 maggio (ore 17.00). Anteprima giovani venerdì 31 maggio (ore 19.00).

Pubblicato in News

“Cenerentola” di Viardot al Nazionale in un nuovo allestimento dello Young Artist Program “Fabbrica”

«Cenerentola è una ragazza “sola” che cerca di farsi accettare da una società che vive di apparenze e non di sostanza». Così Antonella Lo Bianco, la regista di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, racconta la nuova produzione della Cenerentola (Cendrillon) di Pauline Viardot che debutta al Teatro Nazionale dal 28 al 31 maggio (ore 20.00). Lo spettacolo è completamente affidato ai giovani talenti della quarta edizione di “Fabbrica” che con il loro sguardo hanno riletto e attualizzato l’antica fiaba popolare che ha ispirato scrittori, poeti e musicisti. La Cendrillon di Pauline Viardot, andata in scena a Parigi il 23 aprile 1904, è un piccolo gioiello cameristico per voci e pianoforte che alterna parti cantate e dialoghi parlati, e rivela un caleidoscopio di personaggi e ruoli che suggerisce una stretta parentela con la Cenerentola rossiniana. La storia che la compositrice ha saputo narrare con raffinato gusto intimistico viene proposta nella versione italiana curata da Vincenzo De Vivo. Partecipano gli allievi della Scuola di Danza diretta da Eleonora Abbagnato, interpreti delle coreografie di Giovanni Castelli. Dirige Carlo Donadio.

«Il tema di Cenerentola – prosegue Lo Biancoè certamente attuale. La solitudine provoca nella maggior parte dei casi reazioni di isolamento ed auto-isolamento: entrambe fanno entrare in un vortice psicologico ed emotivo. È proprio questo vortice che ci interessa approfondire. Ognuno di noi è stato Cenerentola almeno una volta, ognuno di noi si è sentito solo, non capito, non accettato dalla famiglia, dagli amici, dalla società, e quel senso di solitudine ci è familiare; cerchiamo dei rifugi dove poterci proteggere che a volte, però, diventano delle vere e proprie prigioni».

La trama è quella nota. I personaggi sono interpretati dai cantanti di “Fabbrica” Young Artist Program: Mariam Suleiman (Cenerentola), Mattia Rossi (Le Baron de Pictordu), Ekaterine Buachidze e Valentina Gargano (le sorellastre, Armelinde e Maguelonne), Eduardo Niave (Le Prince Charmant), Nicola Straniero (Le Comte Barigoule) e Spartak Sharikadze (Le Portrait). Nel cast anche un talento ospite, il soprano francese, ma di formazione newyorkese, Margaux Frohlich (La Fée).

Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma vede le scene di Agnese Falcarin, i costumi di Mario Celentano e le luci di Giulia Bandera, il team creativo di “Fabbrica” Young Artist Program. Completa la messa in scena la coreografia firmata da Giovanni Castelli, ballerino del Corpo di Ballo capitolino, di cui sono interpreti gli allievi della Scuola di Danza della Fondazione capitolina diretta da Eleonora Abbagnato. Al pianoforte si alternano Zenoviia-Anna Danchack (28,30) e Pavel Tialo (29,31). Sul podio Carlo Donadio.

 

Roma, 25 maggio 2024

Pubblicato in News

Sono aperti i bandi per la V Edizione di “Fabbrica” Young Artist Program

È online il bando per la quinta edizione di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Le candidature vanno inviate compilando il form di iscrizione (https://www.fabbrica.operaroma.it) entro e non oltre il 15 giugno 2024,  poco prima del termine della IV edizione attualmente in corso. Il programma è aperto a 8 cantanti, 2 maestri collaboratori, 1 regista, 1 scenografo/a, 1 costumista e 1 lighting designer. Il bando è rivolto a giovani provenienti da tutto il mondo che abbiano voglia di trasformare la propria passione in un vero mestiere, che abbiano già terminato un percorso di studi attinente e che preferibilmente abbiano già maturato delle prime esperienze in palcoscenico, pronti ad intraprendere la delicata fase di passaggio tra la fine degli studi e l’inizio della carriera vera e propria. L’obiettivo del bando è selezionare un gruppo che unisca le principali professionalità coinvolte nella produzione di un’opera lirica. Sono previsti 19 mesi di lavoro e una borsa di studio complessiva di 20.900€ per ogni partecipante erogata mensilmente.

Il progetto di Fabbrica Young Artist Program è stato lanciato nel 2016 e si appresta ad avviare la sua quinta edizione. Tantissimi giovani da tutto il mondo hanno scelto Roma e l’Italia come luogo per dare inizio alla propria carriera. Il Teatro dell’Opera di Roma ha accolto oltre 60 talenti provenienti da tutti i continenti: Australia, Asia (Cina), Europa Orientale (Albania, Russia, Polonia, Ucraina), Medio Oriente (Israele, Turchia), Europa (Italia, Portogallo, Spagna, Ungheria), America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Cuba). La scommessa iniziale è quella di arrivare a un debutto importante sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma, ma l’auspicio è che “Fabbrica” sia trampolino per carriere internazionali, per un adeguato inserimento lavorativo. Così è successo a Roberta Mantegna, soprano che ha già calcato i palcoscenici dei maggiori teatri lirici italiani ed esteri, incluso quello della Scala di Milano; ai pianisti Alessandro Stefanelli e Ramon Theobald che sono entrati rispettivamente all’Opera di Monaco di Baviera e Opera di Parigi; al regista Luis Ernesto Doñas che collabora stabilmente con il Teatro di Bergamo, lavora in sinergia tra l’Italia e Cuba, il suo paese d’origine, ed è stato assistente alla regia e alla direzione di scena ne La bohème, film-opera firmato da Mario Martone per la direzione di Michele Mariotti trasmesso dalla RAI. Nel corso delle quattro edizioni i cantanti sono stati coinvolti in moltissime produzioni in scena al Teatro dell’Opera di Roma, sono stati protagonisti di quattro prime assolute al Teatro Nazionale di cui tre completamente affidate al team creativo di “Fabbrica”: On/Off di Sara Caneva, She di Maria Kallionpää, Un romano a Marte di Vittorio Montalti, Acquaprofonda di Giovanni Sollima (Premio Abbiati per la didattica Filippo Siebaneck, 2022) e una nel corso del Caracalla Festival 2023 (Ricostruzione 1.0). La RAI ha trasmesso “L’Opera in Ambasciata a Roma e a Parigi”, film-concerto girato a Palazzo Farnese per la regia di Giulia Randazzo.

“Fabbrica” intende proseguire nel proprio ruolo di promozione della grande tradizione lirica italiana e nella sua grande capacità di attrazione per giovani artisti provenienti da tutto il mondo.

 

Per informazioni: Come partecipare

Pubblicato in News

Alla Nuvola “Inside” di Dimitris Papaioannou dal 14 al 16 aprile

Ideata e diretta da Dimitris Papaioannou, visionario regista e visual artist tra più importanti al mondo, Inside è l’installazione video-performativa che – dal 14 al 16 aprile – EUR SpA e Teatro dell’Opera di Roma portano in coproduzione alla Nuvola in occasione della rassegna di spettacoli EUR Culture per Roma. L’artista greco, premiato con l’European Theater Prize nel 2017 e due volte nominato agli Emmy Awards, costruisce uno spazio a metà tra teatro e luogo espositivo, in cui il tempo si dilata e contrae scandendo i ritmi della vita quotidiana nei ripetitivi gesti del vivere urbano contemporaneo. Soggetto di questa installazione diventano i gesti degli artisti, che nella scena si siedono, vanno in bagno, si spogliano, si fanno una doccia, si asciugano, mangiano, si affacciano al balcone e si perdono nel paesaggio, si sdraiano, si avvolgono in un lenzuolo. L’installazione avrà luogo in diverse fasce orarie: il 14 aprile dalle 11.00 alle 17.00il 15 aprile dalle 17.00 alle 23.00 e il 16 aprile dalle 10.00 alle 16.00.

Trasformato in un ambiente domestico per la video-performance, il grande spazio espositivo della Nuvola si integra con la scena rendendo lo spettatore parte dell’installazione, squarciando il velo tra realtà e rappresentazione artistica in una fascinazione ipnotica posta al confine tra introspezione e voyeurismo, tra la poeticità di un gesto ripetitivo e la caducità dell’esistenza umana. Più che uno spettacolo, Inside è un’esperienza sensoriale priva di un inizio e di una fine, in cui spazio e tempo sono entrambi dilatati o contratti a seconda della percezione e della prospettiva di chi guarda l’azione. Durante le sei ore di durata, gli spettatori sono infatti liberi di guardare quanto vogliono la scena e di spostarsi liberamente per osservarla da punti di vista diversi, sedersi dove vogliono, uscire o rientrare.

Messa in scena per la prima volta nel 2011 al Teatro Pallas di Atene, Inside è oggi proposta sotto forma di video-installazione per spazi teatrali e performativi e diretta dallo stesso Dimitris Papaioannou. Primo artista greco a ricevere lo European Theater Prize (2017), Papaioannou è stato nominato due volte per l’Emmy Award (2016) e due volte per l’Olivier Award (2019; 2022). Le sue più recenti creazioni hanno raggiunto i quattro continenti, in oltre 30 Paesi e 51 città. Ha, inoltre, curato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004.

Il 14 aprile alle ore 17.00 al termine dell’installazione, Dimitris Papaioannou sarà impegnato alla Nuvola in un talk moderato da Anna Lea Antolini.

domenica 14 aprile, ore 11
lunedì 15 aprile, ore 17
martedì 16 aprile, ore 10

Acquista il tuo biglietto

 

Pubblicato in News

Stage Estivo della Scuola di Danza dal 10 al 13 luglio

Con la guida di Eleonora Abbagnato, la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma prosegue nel percorso di valorizzazione, di sviluppo e di radicamento della propria tradizione sul territorio nazionale offrendo varie opportunità di  formazione  ai giovani che vogliano confrontarsi con lo studio professionale della danza. In  questa prospettiva, la Scuola di Danza organizza presso la propria sede di Via Ozieri  uno Stage Estivo che si concluderà con alcune lezioni  di tecnica accademica  previste sul palcoscenico del Costanzi e con una lezione di Repertorio di Eleonora Abbagnato dedicata ai partecipanti del  livello più avanzato.

 

 

Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

diretta da Eleonora Abbagnato

 

STAGE ESTIVO

dal 10 al 13 Luglio 2024

con i docenti della Scuola

                                    

PRIMO LIVELLO (ETA’ 11 – 12 ANNI)

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

punte – fisiotecnica – danza di carattere – passi scenici

 

SECONDO LIVELLO (ETA’ 13 – 14 ANNI) 

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

punte – contemporaneo – danza di carattere – passi scenici – elementi di Gyrokinesis

in data 13 luglio, dalle ore 11 alle 12

in presenza della direttrice la Sig.ra Eleonora Abbagnato,

la lezione di tecnica accademica sarà aperta al pubblico sulla scena del Teatro dell’Opera

 

TERZO LIVELLO (ETA’ 15 – 17 ANNI)  

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

repertorio – punte – contemporaneo – danza di carattere – elementi di Gyrokinesis

in data 13 luglio, dalle ore 11 alle 12,

in presenza della direttrice la Sig.ra Eleonora Abbagnato che terrà la lezione di repertorio classico,

la lezione di tecnica accademica e repertorio sarà aperta al pubblico sulla scena del Teatro dell’Opera

 

 

Costo dello stage: Primo Livello euro 370,00 – Secondo e Terzo Livello euro 470,00

Le lezioni sono a numero chiuso e i posti limitati: gli interessati sono invitati a compilare la richiesta di adesione e di inoltrarla entro e non oltre il 3 luglio 2024 all’indirizzo di posta elettronica della Scuola:

scuola.ballo@operaroma.it

indicando esattamente il livello scelto in base all’età del partecipante.

La Scuola di Danza risponderà al mittente comunicando la conferma di partecipazione e le modalità di pagamento; gli interessati, entro 48 ore dal ricevimento della mail della Scuola, dovranno rispedire per posta elettronica allo stesso indirizzo:

  • copia del bonifico effettuato;
  • certificato medico di sana e robusta costituzione del partecipante.

 

SI RILASCIA ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE

 

ISCRIVITI QUI

Pubblicato in News

A maggio “Jenůfa” firmata da Claus Guth e diretta da Juraj Valčuha

Sullo sfondo di una chiusa comunità rurale, due donne lottano per realizzarsi, per sopravvivere allo schiacciante peso degli obblighi sociali e alla violenza che le circonda. Nella messa in scena del pluripremiato regista Claus Guth, il capolavoro del realismo slavo Jenůfa di Leoš Janáček arriva al Costanzi dal 2 al 9 maggio in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con la Royal Opera House di Londra, dove ha debuttato nel 2021 ottenendo l’Olivier Award come miglior produzione operistica. L’opera è il terzo tassello del progetto triennale dell’Opera di Roma dedicato a Janáček, inaugurato con Káťa Kabanová nella stagione 2021/2022 e proseguito con Da una casa di morti lo scorso anno. Sul podio è chiamato Juraj Valčuha, tra i massimi interpreti della musica del compositore ceco, che debutta al Costanzi e che ha diretto, con l’Opera di Roma, la Turandot firmata Denis Krief a Caracalla nel 2015. Cornelia Beskow e Karita Mattila sono rispettivamente Jenůfa e Kostelnička. Robert Watson è Števa, mentre Charles Workman canta Laca. Nella parte della vecchia Buryjovka è impegnata Manuela Custer. Le scene sono di Michael Levine, i costumi di Gesine Völlm, le luci di James Farncombe e i video di rocafilm/Roland Horvath. Drammaturgia di Yvonne Gebauer. In scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma interprete della coreografia di Teresa Rotemberg.

 

Claus Guth abbandona l’estetica realista in favore di un allestimento simbolico. Altissime mura di legno delimitano la scena, isolando i personaggi e definendo la società rurale come un claustrofobico e immobile microcosmo. Al di fuori, quello che Guth definisce come «l’Altro sconosciuto», un luogo impossibile da raggiungere per le protagoniste del dramma. Jenůfa è una vicenda in cui si intrecciano onore, amore e violenza, e in cui i destini di una giovane e della sua matrigna sono destinati a ripetersi, come in una maledizione.

«Jenůfa è la storia di una donna che lotta per un mondo più libero – dice il regista – Una realtà che non presenta vie d’uscita. In scena non ci sono porte, non ci sono aperture. Costante, nell’opera, è il rumore della ruota del mulino, un ritmo ripetitivo, che non cambia mai. La società è questa macchina rituale che ripete i suoi movimenti all’infinito e che distrugge tutto ciò che incontra. L’opera mostra come un’enorme pressione sociale verso il conformismo possa portare alla completa caduta di un outsider, di qualcuno che sta fuori dalla norma».

 

Tra i registi più stimati e richiesti a livello internazionale, Claus Guth è rinomato per la sua capacità di reinvenzione del repertorio operistico e per la costruzione di messe in scena visivamente impattanti, riflesso e indagine della psicologia dei personaggi. Insignito due volte del premio Faust, nel 2023 ha ricevuto un OPER! Award come miglior regista. Ospite regolare del Festival di Salisburgo (da quando, nel 1999, vi ha diretto la prima mondiale di Cronaca del luogo di Luciano Berio) ha lavorato per i più prestigiosi teatri e festival, tra i quali Wiener Staatsoper, Festival di Bayreuth, Deutsche Oper di Berlino, Opéra National de Paris, Bol’šoj di Mosca e MET di New York. Tra le sue produzioni di successo si ricordano la Trilogia di Mozart/Da Ponte a Salisburgo, l’intero ciclo del Ring di Wagner per la Staatsoper di Amburgo, Die Frau ohne Schatten (La donna senz’ombra) di Strauss per il Teatro alla Scala di Milano e la Royal Opera House di Londra, l’oratorio di Händel Semele alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Recentemente ha messo in scena Doppelgänger, dal ciclo di lieder Schwanengesang di Schubert, una performance eseguita dal celebre tenore Jonas Kaufmann.

 

Sul podio sale uno dei più apprezzati interpreti della musica di Janáček, il direttore slovacco Juraj Valčuha, al suo debutto al Costanzi. Attuale Direttore Musicale della Houston Symphony Orchestra, Valčuha è salito sul podio di prestigiose orchestre quali Berliner Philharmoniker, Staatskapelle Dresden, London Philharmonic, New York Philharmonic, Chicago Symphony, Filarmonica della Scala. Molto attivo in Francia e in Italia, dove è stato direttore stabile dell’Orchestra Rai e del Teatro San Carlo, nel 2018 è stato insignito del Premio Abbiati della critica musicale.

 

Il ruolo di Jenůfa vede impegnata Cornelia Beskow, soprano svedese apprezzata soprattutto per la profondità drammatica delle sue interpretazioni. Vincitrice del concorso internazionale di canto Lauritz Melchior nel 2017, inizia la sua carriera internazionale nel ruolo di Elsa nel Lohengrin alla Wiener Staatsoper, per poi distinguersi come Jenůfa, nel 2022, in una nuova produzione del regista Keith Warner alla Norwegian Opera. Accanto a lei, nel ruolo della sagrestana Kostelnička, la grande Karita Mattila, riconosciuta interprete della Jenůfa di Janáček, sia come protagonista – la sua interpretazione alla Royal Opera House nel 2001 ha vinto un Grammy Award per la Best Opera Recording nel 2004 – sia nella parte della matrigna. Beskow e Mattila sono al loro debutto al Costanzi. Il tenore Robert Watson, anche lui per la prima volta sul palco dell’Opera di Roma, è invece Števa Buryja. Insignito del Premio Campbell/Santeramo all’Opera Index Competition 2015, è stato membro dell’ensemble della Deutsche Oper di Berlino dal 2016 al 2020 ed è salito sui prestigiosi palchi del MET di New York, della San Diego Opera e dell’Opéra National De Montpellier. Nella parte di Laca Klemeň canta Charles Workman, tenore versatile il cui repertorio spazia dal belcanto alle opere del XX e XXI secolo, che torna all’Opera di Roma dopo aver interpretato Boris Grigorijevič nella Káťa Kabanová di Janáček nel 2022. Il mezzosoprano italiano Manuela Custer è invece la vecchia Buryjovka. Completano il cast Sofia Koberidze (Karolka), David Stout (Il capomastro del mulino), Lukáš Zeman Anna Viktorova (Il sindaco e sua moglie) e, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Ekaterine Buachidze (La pastora), Valentina Gargano (Barena), Mariam Suleiman (Jana).

 

Capolavoro del realismo musicale di primo Novecento, Jenůfa è l’opera teatrale più nota del compositore ceco Leoš Janáček. Scritta tra il 1894 e il 1903, è tratta dal dramma naturalista di Gabriela Preissová Její pastorkyňa [La sua figliastra]. Lo stile musicale di Jenůfa è il risultato dello studio che per tutta la sua vita Janáček dedicò alle inflessioni della lingua parlata cèca. La trama ruota attorno a Jenůfa, figlia adottiva di Kostelnička, sagrestana della chiesa di un paesino della Slovacchia morava. Rimasta incinta dell’amante Števa, viene sfregiata da Laca, innamorato di lei e geloso della sua relazione. Costretta a nascondersi in casa di Kostelnička per la vergogna della maternità illegittima e rifiutata da Števa per la ferita che ora porta sul volto, viene poi ingiustamente accusata di infanticidio dopo che Kostelnička, a sua insaputa, uccide il bambino per paura che questo possa impedirle di sposarsi con Laca, ancora innamorato di lei e pentito. Alla scoperta del cadavere, la matrigna confessa il crimine, ma Jenůfa la perdona, accettando le nozze con Laca.

 

La prima rappresentazione è prevista giovedì 2 maggio alle ore 20.00 ed è trasmessa in diretta su Radio3 Rai. Repliche sabato 4 maggio (ore 18.00), domenica 5 maggio (ore 16.30), martedì 7 maggio (ore 20.00), giovedì 9 maggio (ore 20.00). Lezione di Opera sabato 27 aprile (ore 17.00). Anteprima giovani martedì 30 aprile (ore 19.00).

 

Pubblicato in News

Al Costanzi una mostra fotografica per raccontare il dietro le quinte

“Mano d’Opera” è un progetto fotografico di Fabrizio Sansoni che vuole contribuire alla divulgazione visiva dei processi creativi degli spettacoli, volgendo lo sguardo a tutte le maestranze – tecniche, artigianali, sceniche, artistiche e di coordinamento – che operano dietro le quinte. Il teatro, ieri come oggi, è un  luogo complesso dove si intessono relazioni sociali e culturali.

Coloro che abitano il boccascena, le quinte, i foyer e i laboratori compongono e animano una comunità che partecipa al processo di produzione artistica. L’arte teatrale non si esaurisce nel prodotto finale ma trova la propria origine nelle lavoratrici e lavoratori del Teatro Costanzi.

“Mano d’Opera” vuole quindi rendere visibile questo mondo di professionalità e competenze solitamente nascosto, sensibilizzando gli spettatori nei confronti della complessità e delle diverse dimensioni che si intrecciano all’interno del Teatro dell’Opera di Roma.

La mostra è visitabile durante gli spettacoli dagli spettatori  muniti di regolare biglietto per la rappresentazione.
È inoltre possibile accedere alla mostra durante le visite guidate prenotandosi a promozione.pubblico@operaroma.it

 

 

 

Pubblicato in News

Cantamondo

ll Cantamondo è un progetto del Teatro dell’Opera di Roma e di Fondazione Musica per Roma, con la cura di Oscar Pizzo, e con il prezioso contributo di Fondazione YOLK, che nasce con un doppio intento: proporre ai bambini delle scuole primarie della città di Roma un corso di formazione al canto corale attraverso lo studio del patrimonio musicale italiano e internazionale e promuovere il loro processo di integrazione con il territorio attraverso il linguaggio della musica. A dirigere il Coro i Maestri Massimo Sigillò Massara e Francesca Rini.

Pubblicato in News