Stagione 2016/2017

Il viaggio a Reims

Direttore

Stefano Montanari

Regia

Damiano Michieletto

Maestro del Coro

Roberto Gabbiani

Scene

Paolo Fantin

Costumi

Carla Teti

Luci

Alessandro Carletti

Interpreti principali


CORINNA

Mariangela Sicilia /
Adriana Ferfecka 24 giugno

LA MARCHESA MELIBEA

Anna Goryachova /
Cecilia Molinari 24 giugno

LA CONTESSA DI FOLLEVILLE

Maria Grazia Schiavo /
Maria Aleida 24 giugno

Madama Cortese

Francesca Dotto /
Valentina Varriale* 24 giugno

IL CAVALIERE BELFIORE

Juan Francisco Gatell /
Filippo Adami 24 giugno

il conte di Libenskof

Merto Sungu /
Pietro Adaini 18, 24 giugno

Lord Sidney

Adrian Sâmpetrean

Don profondo

Nicola Ulivieri

Il barone di Trombonok

Bruno De Simone

Don Alvaro

Simone Del Savio

Don Prudenzio

Vincenzo Nizzardo

Don Luigino

Enrico Iviglia

Delia

Caterina Di Tonno

Maddalena

Gaia Petrone

Modestina

Erika Beretti*

Zefirino / Gelsomino

Christian Collia

Antonio

Davide Giangregorio

*Dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

 

Allestimento Dutch National Opera, Amsterdam, Royal Danish Opera, Copenhagen e Opera Australia

con sovratitoli in italiano e inglese



Madama Cortese, proprietaria dell’albergo termale «Il Giglio d’O­ro», a Plombières, invita gli inser­vienti ad occuparsi con solerzia dei preparativi per il viaggio a Reims che gli ospiti si apprestano a com­piere, la sera del giorno stesso, per assistere all’incoronazione del nuovo re, Carlo X, che avrà luogo, come è tradizione, in quella città.
Dopo che Don Prudenzio, il medico dell’albergo, ha esaminato con cura le colazioni preparate per gli ospiti, per verificarne la conformità alle proprie indicazioni, e Madama Cor­tese ancora una volta ha raccoman­dato alla servitù di adoperarsi per il buon nome della locanda, interviene la Contessa di Folleville, graziosa parigina che «delira per le mode», amante del Cavalier Belfiore, aitan­te ufficiale francese. La Contessa è preoccupata perché non sono ancora giunti i suoi abiti da indossare per la grande festa. In seguito Luigino, cugino della Contessa di Folleville che doveva provvedere al loro ritiro, annuncia che la diligenza con gli effetti personali della nobile signora si è rovesciata, danneggiando il suo prezioso carico di scatole e cassette. A tale notizia la Contessa sviene, ri­chiamando su di sé l’attenzione degli altri ospiti dell’albergo che cercano di rianimarla. L’arrivo di Modestina, cameriera della Contessa, con uno scatolone che si è inaspettatamente salvato nella rovinosa caduta della carrozza, rianima l’angosciata gen­tildonna, che si accontenta di aver recuperato, per la festa, un prezioso cappellino.
Nel frattempo il Barone di Trombo­nok, ufficiale tedesco fanatico per la musica ed eletto cassiere del viaggio dagli ospiti dell’albergo, prende gli ultimi accordi con il «mastro di casa» Antonio, affinché provveda ai bagagli e alle eventuali necessità dei viaggiatori. Entrano in scena Don Profondo, letterato membro di varie accademie, collezionista maniaco di antichità e Don Alvaro, Grande di Spagna, che presenta al Barone di Trombonok la Marchesa Melibea, bella vedova polacca di un generale italiano, di cui è innamo­rato, desiderosa di intraprendere il viaggio a Reims insieme con gli illustri membri della compagnia. L’arrivo del Conte di Libenskof, gen­tiluomo russo anch’egli innamorato di Melibea, ingelosisce Don Alvaro e la rivalità tra i due pretendenti viene espressa dichiaratamente in presenza di Melibea e di Madama Cortese, finché il canto di Corinna, improvvisatrice romana, altra ospite dell’albergo del Giglio d’Oro, giunge da dietro le quinte a placare gli animi accesi dai furori della gelosia. Madama Cortese è preoccupata per il ritardo di Zefirino, il corriere inviato in cerca dei cavalli per il viaggio, e riflette sul caso di amore corrisposto, ma non dichiarato, di Lord Sidney, l’ospite inglese, per Corinna.
Lord Sidney sopraggiunge lamen­tandosi per le sue pene d’amore e Corinna, ricevuta per mano di Don Profondo una lettera, ne legge il contenuto; rassicura Delia, orfana greca a lei cara, sulle sorti del suo Paese, e la invita ad aggiungersi alla compagnia pronta per andare a Reims. Si accorge infine dei fiori disposti nella sua camera, pegno d’amore giornaliero di Lord Sidney.
Il Cavalier Belfiore, trovata sola la poetessa, tenta di conquistarla, forte delle sue provate capacità di seduttore. Don Profondo interrompe la scena deridendolo, e si appresta a compilare la lista degli oggetti di valore di proprietà dei viaggiatori, che il Barone gli aveva richiesto.
Dopo un veloce scambio di battute tra Don Profondo e la Contessa di Folleville, che intuisce il corteggia­mento di Corinna da parte del Cava­lier Belfiore, cresce l’impazienza di partire da parte dei vari ospiti, ma l’arrivo del Barone e di Zefirino getta tutti nello sconforto: non è possibile intraprendere il viaggio perché in tutta Plombières non esistono più cavalli da noleggiare o da comprare, dato il grande numero di viaggiatori che si stanno recando anch’essi a Reims, per la cerimonia.
Risolleva lo spirito della compagnia Madama Cortese, che porge ai suoi ospiti una lettera giuntale da Pari­gi da parte del suo consorte, nella quale si dà notizia dei grandi festeg­giamenti che si stanno preparando nella capitale in onore del re, e che lo accoglieranno al suo ritorno: una occasione piacevolissima per conso­larsi del mancato viaggio a Reims. La Contessa di Folleville offre ospi­talità a tutta la compagnia nella sua casa parigina; la proposta viene accettata con entusiasmo, e si decide di partire il giorno successivo con la diligenza giornaliera per la capitale. Con parte del denaro messo insieme per il viaggio a Reims si organizzerà la sera stessa un convito aperto a tutti per festeggiare ugualmente l’incoronazione del re, e il resto si offrirà in beneficenza. Tutto si è dunque risolto, e il Barone tenta di ricomporre anche lo screzio tra il Conte di Libenskof e la Marchesa polacca, nato a causa di Don Alvaro.
I due innamorati si riconciliano e la scena si apre successivamente sul giardino illuminato dell’albergo, nel quale è stata imbandita una ricca tavola. Il mastro di casa Antonio ap­prende da Maddalena, la governan­te, che il Barone ha ingaggiato per allietare il convito una compagnia di musicisti e danzatori ambulanti, di passaggio per quella zona, che appaiono di lì a poco dando inizio, con canti e balli, alla festa.
Il Barone annuncia, come la regola impone ed è già stato concordato, una serie di brindisi negli stili mu­sicali dei vari Paesi d’origine dei con­vitati, in onore del re e della famiglia reale. Viene infine richiesto da tutti i presenti, come degna conclusione della festa, un intervento poetico di Corinna. I convitati propongono dunque per l’improvvisazione della poetessa vari temi, in gran parte tratti dalla storia di Francia, tra i quali viene estratto a sorte da Melibea quello di «Carlo X, re di Francia».
Dopo la celebrazione in musica di Corinna, tra le acclamazioni gene­rali al re e alla Francia, la rappre­sentazione si chiude con l’apoteosi della famiglia reale.

Dove

Teatro Costanzi

Maggiori info

Le date

Prima rappresentazione

  • mercoledì
    14
    Giu
    ORE 20:00 Turno A

Le repliche

  • venerdì
    16
    Giu
    ORE20:00 Turno B
  • domenica
    18
    Giu
    ORE16:30 Turno E
  • martedì
    20
    Giu
    ORE20:00 Turno C
  • giovedì
    22
    Giu
    ORE20:00 Turno F
  • sabato
    24
    Giu
    ORE18:00 Turno D

La recita del 22 giugno sarà trasmessa in differita su Rai 5, ore 21.15

Rai Cultura

La recita del 22 giugno sarà trasmessa in diretta su

Rai radio 3