Stagione 2012/2013

CURLEW RIVER

Direttore

James Conlon

Regia e impianto scenico

Mario Martone

Maestro del Coro

Roberto Gabbiani

Costumi

Ursula Patzak

Luci

Pasquale Mari

Madwoman

Benjamin Hulett

Ferryman

Anthony Michael-Moore

Traveller

Phillip Addis

Spirit of the boy

Marta Pacifici e Filippo Chierici

Abbot

Derek Welton

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELLOPERA





Musica di Benjamin Britten

A Parable for Church Perfomance
Libretto di William Plomer
adattato dal nō-drama medioevale giapponese Sumidagawa di Juro Motomasa

Trama

 

La scena si svolge presso un fiume di una terra paludosa dell’Inghilterra. Una congrega di monaci si avvia al “palcoscenico” cantando un salmo latino in processione. L’Abate (basso) annuncia il “tema” della parabola. Si presenta il Traghettatore (baritono) che si rallegra perché in quel giorno dell’anno la gente attraversa il Curlew River (il fiume del chiurlo) per radunarsi sulla sponda orientale e pregare su una tomba diventata oggetto di venerazione. Il Viaggiatore (baritono) si avvicina: viene da Ovest ed è diretto a Nord. Il Coro Monaci canta il Fiume che divide l’Ovest dall’Est, cioè dalla Terra delle Paludi (dei Fens), fitta di canneti ed abitata da uccelli selvatici. All’ombra di un albero di tasso c’è la tomba di uno sconosciuto. Un rumore viene dalla strada che scende al fiume: il Traghettatore chiede al Viaggiatore di che cosa si tratti. È una donna che pare pazza: dice cose incomprensibili. La gente ride. Il Traghettatore, pur con la barca piena, aspetta a salpare. Appare la Pazza (tenore): parla, canta, ondeggia come se danzasse. L’Abate, il Coro commentano i suoi lamenti. La Pazza in uno straordinario monologo si racconta: è una donna dell’Ovest, cui uno straniero dell’Est ha rapito l’unico figlio. Lei viaggia verso Est in una disperata ricerca. Supplica il Traghettatore di farla salire sulla barca: egli sembra rifiutarglielo, prendendosi gioco di lei. La Pazza ha un sussulto d’orgoglio che mette soggezione al Traghettatore. Gli uccelli del fiume volano e lanciano il loro suono stridulo. La Pazza è attirata da ciò: tenta di interpretare il loro “grido”. La barca, con a bordo Viaggiatore e Pazza, inizia la traversata. Il Viaggiatore chiede perché sull’altra riva vi sia tanta folla. Il Traghettatore racconta che un anno prima un ragazzo di dodici anni circa, sofferente, fu trasporta- to sulla sua barca. Era accompagnato da un uomo possente, duro, armato, violento, pagano che sosteneva d’averlo comprato a Ovest come schiavo. Era stato abbandonato in fin di vita sull’altra sponda. Era morto. Gli era stato fatto un sepolcro, divenuto meta di pellegrinaggio. Il Traghettatore dice: il ragazzo è ritenuto un santo. La barca accosta. Tutti scendono. La Pazza no: è impietrita, fa domande cui è già stata data risposta: quando è avvenuto? quanti anni aveva? da dove veniva? qual’era il suo nome? La Pazza ha trovato il figlio: tutti lo capiscono. Disperazione sulla tomba tempio. Ora, domina la pietà. La gente invita la Pazza a non piangere, ma a pregare. Ora supplica: supplica di rivedere per una volta ancora le sembianze del figlio. Una voce lontana, lo Spirito del Fanciullo (soprano), le risponde, poi appare e subito scompare sulla tomba dopo aver assicurato la madre del loro incontro prossimo. La Pazza è serena, è liberata dalla follia. La rappresentazione è finita. L’Abate commenta gli avvenimenti. Gli altri lasciano il ruolo interpretato. Cantano il medesimo salmo latino del prologo e abbandonano il luogo della rappresentazione.

Le date

Prima rappresentazione

  • giovedì
    27
    Giu
    ORE 21:00