Stagione 2012/2013

I DUE FOSCARI

Direttore

Riccardo Muti

Regia

Werner Herzog

Maestro del Coro

Roberto Gabbiani

Scene e Costumi

Maurizio Bal

Luci

Vincenzo Raponi

Francesco Foscari

Luca Salsi

jacopo Foscari

Francesco Meli

Lucrezia Contarini

Tatiana Serjan e Csilla Boross ((10, 14))

Jacopo Loredano

Luca Dall’Amico

Barbarigo

Antonello Ceron

Pisana

Asude Karayavuz

Fante del Consiglio de' Dieci

Saverio Fiore

Servo del Doge

Donato Di Gioia

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELLOPERANuovo allestimento





Musica di Giuseppe Verdi

Tragedia lirica in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave

ARGOMENTO

 

Atto primo

Una sala del Palazzo Ducale

Si prepara una seduta del Consiglio dei Dieci, e Jacopo Foscari si appresta a comparire alla sua presenza. Jacopo, figlio dell’ottuagenario doge Francesco Foscari, due volte esiliato – la prima per aver avuto rapporti con principi stranieri, la seconda perché accusato d’aver fatto assassinare il capo dei Dieci, Ermolao Donato – è tornato segretamente a Venezia, ma è stato scoperto e arrestato. Saluta ora la patria comunque ritrovata; confida nel fatto di sapersi innocente, ma pure teme l’odio dei Dieci istigati da Jacopo Loredano, nemico del doge suo padre.

Sala nel Palazzo Foscari

Lucrezia Contarini, moglie del giovane Foscari, invoca da Dio pietà per l’accusato, ma la sua amica Pisana le porta la notizia che la condanna all’esilio è stata riconfermata: Jacopo dovrà tornare all’isola di Candia.

Sala del Palazzo Ducale, come nella prima scena

I Dieci commentano il loro verdetto: il fatto che Jacopo Foscari, per sollecitare il perdono, si sia rivolto al duca di Milano Francesco Sforza, ha reso più che mai inevitabile il mantenimento della condanna.

Stanze private del Doge

Il doge Francesco Foscari lamenta la sua sorte, di esser costretto a perseguitare il figlio che ama; ma neanche le implorazioni della nuora lo distolgono dal suo triste dovere.

 

Atto secondo

Le prigioni di Stato

Jacopo Foscari è in preda ad allucinazioni. Lo visitano la moglie, che gli lascia sperare di poter dividere l’esilio con lui, e poi il padre, che lo conforta a confidare nella finale giustizia divina. Ma sopraggiunge Loredano, a ribadire con livore l’ineluttabilità della condonna.

Sala del Consiglio dei Dieci

In presenza del Doge e del Consiglio, Jacopo Foscari legge la sentenza che lo rimanda in esilio, vietando alla moglie e ai figli di seguirlo. A stento il Doge reprime i suoi sentimenti di pietà per lui.

 

Atto terzo

La piazzetta di San Marco

È festa, il popolo passeggia, alcuni sono in maschera. Jacopo Foscari è tratto dal Palazzo Ducale per essere imbarcato sulla galera che lo condurrà a Candia; si separa dalla moglie in lacrime mentre Loredano, toltasi per un istante la maschera, gli grida la gioia della vendetta.

Stanze private del Doge, come nell’atto primo

Francesco Foscari sta piangendo la partenza del figlio quando un senatore, Barbarigo, gli porta la notizia che il vero assassino di Ermolao Donato, in punto di morte, ha confessato la verità scagionando Jacopo del delitto che ha causato la sua condanna. Ma è troppo tardi: Lucrezia annuncia che l’innocente è spirato nel momento della sua partenza. E le sventure del vecchio Foscari non sono finite: i Dieci, ancora una volta spinti da Loredano, vengono a deporlo dalla sua carica. Il suono della campana che saluta l’avvento del suo successore lo colpirà a morte.

 

Le date

Prima rappresentazione

  • mercoledì
    06
    Mar
    ORE 20:00 Turno a

Le repliche

  • venerdì
    08
    Mar
    ORE20:00 Turno b
  • domenica
    10
    Mar
    ORE16:30 Turno e
  • giovedì
    14
    Mar
    ORE20:00 Turno fuori abb.
  • sabato
    16
    Mar
    ORE18:00 Turno d
  • giovedì
    12
    Mar
    ORE20:00 Turno c