“Cinema Opera” sotto le stelle sul piazzale del Teatro Costanzi

Dal 10 al 13 agosto i capolavori firmati da Martone e realizzati con Rai Cultura, insieme a una serata speciale con la danza

Il barbiere di Siviglia, La traviata e La bohéme con la regia di Mario Martone. Il suono della bellezzacon Rosa Feola e Eleonora Abbagnato che si esibiscono tra i capolavori di Galleria Borghese. Nuit Romaine diretto da Angelin Preljocaj con i costumi di Maria Grazia Chiuri della Maison Dior e ambientato a Palazzo Farnese. Sono i cinque film proiettati nel piazzale antistante il Teatro Costanzi, che per quattro sere, dal 10 al 13 agosto alle 20.30, per la prima volta si trasforma in un’arena cinematografica sotto le stelle. Dopo il ritorno sul tradizionale palcoscenico delle Terme di Caracalla, l’Opera di Roma prosegue la sua attività con “Cinema Opera” la sua inedita proposta rivolta a cittadini e turisti che potranno assistere alla proiezione di capolavori del melodramma e della danza, con ingresso libero.

I tre film-opera e Il suono della bellezza sono stati realizzati in collaborazione con Rai Cultura nelle due passate stagioni, quando il teatro era chiuso a causa della pandemia. Diventano ora l’asse portante di questa proposta di Cinema all’aperto, che si apre la notte di San Lorenzo. Prima di ogni film-opera sarà proiettato un saluto del regista Martone.

 

Le serate di Cinema Opera arricchiscono ulteriormente la già ampia e vivace offerta culturale dedicata alle romane e ai romani e ai turisti in questi mesi estivi e rivestono un significato speciale per il loro contenuto. Questa iniziativa rafforza il percorso di crescita del Teatro dell’Opera e contribuisce al suo impegno per rivolgersi a pubblici nuovi e diversi e per rendere sempre più saldo il suo legame con la nostra città, i suoi spazi e le sue piazze”, ha dichiarato il Sindaco e Presidente della Fondazione Roberto Gualtieri.

 

Abbiamo deciso quest’anno di continuare la nostra attività, anche dopo la conclusione della stagione estiva a Caracalla, – ha dichiarato il Sovrintendente Francesco Giambroneper ribadire la nostra attenzione per le tante romane e i tanti romani che restano in città in questo periodo e per i turisti che sono tornati ad animarla. E trasformiamo piazza Beniamino Gigli in un Cinema all’aperto che apriremo proprio la notte di San Lorenzo: quattro speciali serate che vogliono testimoniare il percorso difficile dei teatri degli ultimi due anni e dei risultati artistici meravigliosi che quelle difficoltà hanno prodotto. È una maniera per consolidare sempre di più quel progetto di apertura del Teatro, avviatocon Linea Opera, che ha iniziato a costruire una forte relazione con i tanti territori e che ci aiuta nellaricerca di nuovi pubblici. D’intesa con il primo Municipio, inizia anche un processo di valorizzazione di piazza Beniamino Gigli”.

 

Mercoledì 10 agosto Il barbiere di Siviglia

Girato in tutti gli spazi del Teatro vuoto, Il barbiere di Siviglia, nella visione di Martone, ha conquistato il XL Premio Abbiati, grazie alla sua innovazione e creatività. Figaro ha la voce di Andrzej Filończyk. Ruzil Gatin veste i panni del Conte d’Almaviva, Vasilisa Berzhanskaya quelli di Rosina. Ancora nel cast Alessandro Corbelli (Don Bartolo), Alex Esposito (Don Basilio), Patrizia Biccirè (Berta) e Roberto Lorenzi (Fiorello). Sul podio dell’Orchestra dell’Opera di Roma Daniele Gatti, mentre il Coro è diretto dal maestro Roberto Gabbiani.

 

Giovedì 11 agosto, La traviata

Lisette Oropesa è la protagonista Violetta Valéry; Saimir Pirgu il suo amato Alfredo Germont. Giorgio Germont è interpretato da Roberto Frontali, mentre Anastasia Boldyreva veste i panni di Flora e Roberto Accurso quelli del Barone Douphol. Molti gli artisti di “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma a essere coinvolti in questa produzione: Angela Schisano (Annina), Arturo Espinosa (Marchese D’Obigny) e Rodrigo Ortiz (Gastone), mentre Andrii Ganchuk sarà il Dottor Grenvil. Completano il cast Michael Alfonsi (Giuseppe), Leo Paul Chiarot (un domestico) e Francesco Luccioni (un commissario).

Dirige l’Orchestra Daniele Gatti. In scena anche il Coro dell’Opera di Roma, diretto dal maestro Roberto Gabbiani, e il Corpo di Ballo, diretto da Eleonora Abbagnato, interprete delle coreografie di Michela Lucenti.

 

Venerdì 12 agosto La bohème

Girata con la ripresa musicale in presa diretta, La bohème è ambientata nei Laboratori di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma, in via dei Cerchi: set ideale per la rappresentazione estemporanea e vera della gioventù pucciniana. La stessa Orchestra viene diretta da Michele Mariotti negli immensi spazi del salone inondato di luce. Rodolfo è interpretato da Jonathan Tetelman, Federica Lombardi veste i panni della dolce Mimì. Nel ruolo di Musetta e Marcello Valentina Naforniţă e Davide Luciano, Schaunard è Roberto Lorenzi, Colline è Giorgi Manoshvili. Ancora nel cast troviamo Armando Ariostini (Benoît), Bruno Lazzaretti (Alcindoro), Giordano Massaro (un venditore ambulante), Vinicio Cecere (Parpignol), Daniele Massimi (un doganiere) e Maurizio Cascianelli (sergente dei doganieri).

 

Sabato 13 agosto Il suono della bellezza – Nuit Romaine

Speciale collaborazione tra il Teatro dell’Opera di Roma e la Galleria Borghese con Rai Cultura, Il suono della bellezza è un viaggio musicale, diretto da Daniele Gatti che parte dal barocco di Händel e Vivaldi, passando da Paisiello e Mozart, fino ad arrivare al neoclassicismo di Stravinskij. Rosa Feola interpreterà alcune delle più belle pagine musicali, come Casta diva dalla Norma di Vincenzo Bellini e Lascia la spina, cogli la rosa da Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Georg Friedrich Händel. Eleonora Abbagnato omaggia l’Apollo e Dafne di Bernini esibendosi in un passo a due creato appositamente per l’occasione sull’Apothéose tratta da Apollon Musagète di Igor’ Stravinskij.

 

Nuit Romaine, film diretto da Angelin Preljocaj con i costumi di Maria Grazia Chiuri della Maison Dior, è ambientato nel cuore di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia e uno dei palazzi più belli di Roma. Nox, la dea della notte – interpretata da Eleonora Abbagnato, che è accompagnata dal primo ballerino Friedemann Vogel – entra nel palazzo e, mentre si muove attraverso i corridoi, le stanze e i giardini, incontra vari individui: papi, duchi, nobildonne e altre figure che hanno vissuto in questo leggendario palazzo nel corso dei secoli. In una successione di coreografie messe in scena come quadri viventi e concepite da Angelin Preljocaj, i ballerini del Teatro dell’Opera di Roma interagiscono con la dea.

 

Roma, 4 agosto 2022

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“Ernani” di Verdi andato in scena a giugno al Costanzi, su Opera Vision fino al 23 gennaio

Dalle 19 di venerdì 29 luglio su Opera Vision l’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma di Ernani di Verdi, andato in scena al Teatro Costanzi dal 3 all’11 giugno scorso con la direzione di Marco Armiliato e la regia di Hugo de Ana, che ha firmato anche le scene e i costumi della produzione. Nel sontuoso allestimento, ricco di dettagli storici firmato da Hugo de Anna, un cast di stelle: Francesco Meli (Ernani), Angela Meade (Elvira), Ludovic Tézier (Don Carlo), Evgeny Stavinsky (Don Ruy Gomez de Silvia). Accanto a loro tre voci di “Fabbrica”, Young Artist Program del Teatro dell’Opera, Marianna Mappa (Giovanna), Rodrigo Ortiz (Don Riccardo), Alessandro Della Morte (Jago).

L’opera, sottotitolata in inglese e italiano, sarà disponibile sulla piattaforma fino alle 12 del 23 gennaio 2023.

Solo 14 anni dopo la prima di Hernani, Giuseppe Verdi adattò l’opera di Victor Hugo in un’opera per la prima volta alla Fenice di Venezia nel 1844. Ernani fu un trionfo immediato e duraturo per il giovane Verdi, che segnò la sua abilità nell’adattare un evento storico (l’incoronazione di Carlo V a imperatore nella cattedrale di Aquisgrana) a un dramma musicale psicologicamente convincente. Lo sfondo di tre uomini che corteggiavano una donna era il perfetto contrasto per Verdi per esplorare le qualità espressive di tre tipi di voce maschile. Il tenore, giovane amante sofferente – Ernani. Il basso, un anziano egoista spietato – de Silva. Il baritono, figura più complessa, divisa tra tenerezza e violenza, indulgenza verso sé stessi e idealismo – Don Carlo.

Il Teatro dell’Opera di Roma partecipa a Opera Vision: un progetto internazionale che riunisce 29 Teatri d’Opera provenienti da 17 diversi paesi europei, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea sotto la supervisione editoriale di Opera Europa, e che prevede la realizzazione di una piattaforma per lo streaming video delle opere e per la visione on demand di una ricca selezione di produzioni.

 

Guarda l’opera

 

 

Roma, 25 luglio 2022

 

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Conferenza Stampa di presentazione della Stagione 2022-23

Rivedi la Conferenza stampa di presentazione della Stagione 2022-23 del Teatro dell’Opera di Roma sul nostro canale YouTube operaroma.tv

 

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Stagione 2022-23

Dialogues des Carmélites di Francis Poulenc con la regia di Emma Dante nel 2022. Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, al suo debutto in Italia nell’opera, nel 2023. Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi messo in scena da Richard Jones nel 2024. Lohengrin con la regia di Damiano Michieletto nel 2025, primo incontro con Richard Wagner per il regista. Sono le prossime quattro inaugurazioni di stagione del Teatro dell’Opera di Roma, tutte interpretate dal Direttore musicale Michele Mariotti, anche lui al debutto wagneriano con Lohengrin. Il 27 novembre diventerà la data fissa per le aperture di stagione: è il giorno della prima alzata di sipario su una stagione operistica al Teatro Costanzi nel 1880. Repliche fino al 6 dicembre 2022.

L’Opera di Roma guarda ai prossimi anni – dice il Sovrintendente Francesco Giambroneunendo la ricerca di titoli importanti, provenienti da aree e periodi storici diversi, con quella di interpreti forti, che possano darne una visione nuova, attuale e, perché no, rivelatrice. Nascono così queste quattro inaugurazioni fortemente rappresentative della nostra idea di teatro, che è però evidente in tutto il corso della stagione 2022/2023, dove si spazia dal Barocco di Händel alla musica contemporanea con Arvo Pärt, passando per il belcanto, per il Novecento storico di Bartók e Janáček, per i grandi capolavori di Verdi e Puccini, senza dimenticare Wagner. Nove titoli d’opera, l’incremento delle serate di balletto, otto nuove produzioni e una forte presenza del nostro direttore musicale, impegnato in ben tre nuove produzioni in stagione, in ulteriori due titoli in tournée e in due concerti.

E ancora – prosegue Giambrone – il ritorno della presenza all’estero dei complessi della Fondazione, dall’Oman al Giappone, passando per Parigi. Una rete importante di prestigiosi teatri italiani e internazionali con cui realizzare progetti artistici nel segno della curiosità e dell’eccellenza. Il ritorno dei concerti, pensati anche con l’obiettivo di valorizzare i nostri complessi artistici, e integrati con la programmazione operistica, con l’intento di completarla e arricchirla, come nel caso del primo atto della Walküre diretto da Omer Meir Wellber, del Requiem di Verdi e del Manfred di Schumann diretti da Michele Mariotti o del concerto dei tre controtenori, programmato tra le recite del Giulio Cesare in Egitto. E, infine, una forte rete di collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali della città, a cominciare dal MAXXI con il quale prende il via il progetto di affidare ogni anno a un diverso artista visivo l’immagine della stagione e del teatro. Si parte con Marinella Senatore e con i suoi evocativi collage”.

La stagione 2022/2023 si presenta quindi con 8 nuove produzioni tra opera e danza, 9 titoli d’opera, 5 balletti e 4 concerti. Molte le prime volte di artisti e titoli significativi: il regista polacco Krzysztof Warlikowski con Da una casa di morti realizza la sua prima regia d’opera in Italia, e il capolavoro di Janáček viene messo in scena per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma. Anche il regista Johannes Erath, con il dittico formato dal Tabarro e dal Castello del Duca Barbablù, mette in scena la sua prima opera lirica in Italia. Tra gli spettacoli Adams passion di Robert Wilson, con musiche di Arvo Pärt, vede la sua prima ed esclusiva esecuzione nel nostro Paese, e segna il debutto al Teatro Costanzi di una grande interprete della danza come Lucinda Childs. Tra gli artisti arrivano per la prima volta all’Opera di Roma anche i direttori Omer Meir Wellber, Tõnu Kaljuste e Francesco Lanzillotta; le voci di Danielle De Niese, Aleksandra Kurzak, Elena Stikhina, Brian Jagde, Stanislas de Barbeyrac e dei due controtenori Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, mentre Eleonora Buratto interpreta Madama Butterfly per la prima volta in Europa, dopo il recente e straordinario successo al Metropolitan di New York. Al debutto al Costanzi anche i danzatori Olga Smirnova, Léonore Baulac, Isabella Boylston, Victor Caixeta, Osiel Gouneo.

Sempre molto proficua è la collaborazione con la Rai: Rai Cultura riprenderà tre titoli – Dialogues des Carmélites, il Dittico di Puccini e Bartók e Giulio Cesare in Egitto – e li trasmetterà su Rai5, mentre Radio3 trasmetterà tutta la stagione d’opera e di concerti del Teatro Costanzi. Al debutto anche il nuovo Maestro del Coro della fondazione capitolina Ciro Visco, che inizierà il lavoro proprio con lo spettacolo inaugurale.

Il Teatro dell’Opera è per Roma un grande palcoscenico e un giusto motivo di orgoglio per tutta la città. – dice il Sindaco e Presidente della Fondazione Roberto Gualtieri -. Con un programma di altissima qualità, la prossima stagione valorizzerà ulteriormente la fama di un’istituzione apprezzata non solo dalle romane e dai romani ma anche da un pubblico sempre più internazionale. La continua crescita del Teatro e il successo delle sue proposte sono risultati molto importanti per la nostra città, per i quali ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone e tutte le persone che con la loro professionalità animano questo straordinario presidio culturale della Capitale e di tutto il Paese. La cultura, in chiave sempre più diffusa in tutti i quartieri della città, continuerà a essere protagonista e leva fondamentale del rilancio di Roma”.

 

LA RETE DI COLLABORAZIONI ISTITUZIONALI E IL TEATRO DIFFUSO

La cura della proposta artistica della stagione procede di pari passo con l’apertura del Teatro alla città. Per questo la rete di collaborazioni istituzionali all’interno di Roma si allarga sempre di più e si arricchisce di nuove relazioni progettuali e di future condivisioni. Con il MAXXI, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Musica per Roma, con EUR S.p.A.  attraverso EUR Culture per Roma, la Soprintendenza Speciale di Roma, le Università e il mondo della scuola, con Atac, con i quindici Municipi di Roma Capitale, presidi fondamentali di territorio, e con alcuni pezzi della grande rete diffusa dell’associazionismo culturale di comunità.

Accanto alla stagione ufficiale di opere, balletti e concerti, e alle attività di Fabbrica o della Scuola di Danza, fioriscono quindi iniziative nuove o nate in questi mesi e che si consolideranno: da Linea Opera, che ha iniziato a costruire una forte relazione con i tanti territori, a Una notte a teatro, che ci aiuterà a rafforzare, soprattutto tra i bambini e tra i giovani, l’idea che il teatro è come una casa.

La stagione e tutte le attività della fondazione sono rese possibili grazie alla collaborazione con i nostri Soci Privati Camera di Commercio di Roma e ACEA. Così come è fondamentale l’apporto  di aziende che da anni – o anche più di recente – hanno scelto di sostenere le nostre attività in qualità di Mecenati e Sponsor: Banca del Fucino, Terna, BMW Roma, American Express e Aeroporti di Roma.

 

LE COPRODUZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

All’apertura alla città corrisponde un’apertura all’Italia e all’Europa: sono state strette collaborazioni con alcuni dei più importanti teatri nazionali e internazionali. I Dialogues des Carmélites sono coprodotti con il Teatro La Fenice di Venezia; il Dittico formato dal Tabarro e dal Castello del Duca Barbablù con il Festival Puccini di Torre del Lago, in occasione del centenario della nascita del compositore; Da una casa di morti con la Royal Opera House di Londra, il Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e l’Opéra National di Lione; mentre Giulio Cesare in Egitto è coprodotto con il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Oper Leipzig e Opéra national de Montpellier.

Le collaborazioni internazionali proseguiranno nei prossimi anni, con il Mefistofele firmato da Simon Stone realizzato con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid e il Lohengrin messo in scena da Damiano Michieletto coprodotto con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia.

 

OPERA

Dialogues des Carmélites secondo Emma Dante in diretta-differita su Rai5 e in diretta su Radio3

Domenica 27 novembre 2022 dunque, il sipario si alza sulla nuova produzione di Dialogues des Carmélites di Poulenc, che manca dal Costanzi dal 1991, e che viene proposta con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Emma Dante, in una coproduzione con La Fenice di Venezia. Tra i protagonisti sul palco Corinne Winters, che a Roma è stata indimenticabile interprete di Madama Butterfly e Kát’a Kabanová, nella parte di Blanche de la Force; Anna Caterina Antonacci, che proprio con Mariotti e Dante è stata protagonista della Voix Humaine di Poulenc a Bologna, come Madame de Croissy; ma anche Ewa Vesin (Madame Lidoine), Ekaterina Gubanova (Mère Marie de l’Incarnation) e Jean-François Lapointe (Marquis de la Force). La serata inaugurale è ripresa da Rai Cultura e trasmessa in diretta-differita alle 21.15 su Rai5 oltre che in diretta su Radio3 Rai.

 

Star del belcanto per L’elisir d’amore

Dopo le vacanze natalizie, dall’11 al 15 gennaio, si riparte con una ripresa dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti con un cast di autentiche star del belcanto, capitanato da John Osborn e Aleksandra Kurzak nelle parti di Nemorino e Adina. La regia è quella di Ruggero Cappuccio, proposta con successo nel 2011 e ripresa nel 2014, mentre la direzione è affidata a Francesco Lanzillotta, al suo debutto all’Opera di Roma.

 

Una nuova Aida firmata da Davide Livermore

Michele Mariotti torna dal 31 gennaio al 12 febbraio per una nuova produzione di Aida, titolo che ha affrontato all’Opéra di Parigi nel 2021, e che per la regia è affidato a Davide Livermore, affiancato dai suoi collaboratori Giò Forma per le scene, Gianluca Falaschi per i costumi, Antonio Castro per le luci e D-Wok per i video. Grandi voci nel cast, con l’Aida di Krassimira Stoyanova, il Radamès di Fabio Sartori, Ekaterina Semenchuk come Amneris, Vladimir Stoyanov come Amonasro e Riccardo Zanellato nei panni di Ramfis.

 

L’omaggio a Zeffirelli con Pagliacci

Nel centenario della nascita di Franco Zeffirelli, l’Opera di Roma sceglie di ricordare il grande maestro con uno dei suoi spettacoli più amati: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, che andò in scena per la prima volta nel 1992 e che da allora è stato ripreso sempre con grande successo. Nelle parti di Nedda e Canio sono impegnati Nino Machaidze e Brian Jagde. Le sette recite dello spettacolo, dal 12 al 19 marzo, sono dirette da Daniel Oren.

 

Robert Wilson e Arvo Pärt insieme per Adam’s Passion

Alla musica di oggi sono dedicati un’attenzione e uno spazio del tutto speciali: venerdì 31 marzo e sabato 1° aprile alla Nuvola di Fuksas va in scena Adam’s Passion, lo spettacolo teatrale ideato nel 2015 da Robert Wilson in collaborazione con il compositore estone Arvo Pärt e proposto per la prima volta e in esclusiva in Italia grazie alla collaborazione con EUR S.p.A. / EUR Culture per Roma. Il lavoro si rifà all’idea di “opera d’arte totale” di Wagner e fonde insieme musica, con la direzione di Tõnu Kaljuste, danza, con Lucinda Childs al suo debutto all’Opera di Roma, luci, curate da A.J. Weissbard, e canto. Il tutto per raccontare, secondo l’evocativo linguaggio di Wilson e Pärt, la vita di Adamo dopo la cacciata dall’Eden.

 

Trittico ricomposto

La terza produzione in stagione del Direttore musicale Michele Mariotti fa parte di un progetto triennale realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte del compositore. Il suo Trittico verrà scomposto e ricomposto in tre dittici, proposti uno all’anno per tre stagioni, grazie all’accostamento di ogni titolo a un altro capolavoro del Novecento. “Solo dopo aver composto Il tabarrodice Mariotti – Puccini decise di accompagnare il dramma in un atto con Suor Angelica e Gianni Schicchi. L’idea del Trittico quindi è nata strada facendo. La nostra idea è stata invece quella di scomporlo, accostando ciascun titolo a un altro atto unico novecentesco, che ne esalti le caratteristiche musicali e drammaturgiche più salienti. Un modo quindi per guardare il capolavoro tripartito di Puccini da un’angolazione diversa. Nella stagione 2022/2023 proponiamo Il tabarro e Il castello del Duca Barbablù di Béla Bartók, coeve, perché entrambe andate in scena per la prima volta nel 1918, ed entrambe storie di violenza di genere e di incomunicabilità all’interno della coppia. Vicende che ci ricordano i troppi casi della cronaca odierna, in cui la donna è schiacciata dall’uomo e dalla sua violenza. Nella stagione successiva proporremo Suor Angelica insieme a Il prigioniero di Luigi Dallapiccola: altri due lavori accomunati dalla violenza, che però in entrambi si esprime attraverso il fanatismo religioso. Nella stagione 2023/2024 il progetto si concluderà con Gianni Schicchi e L’heure espagnole di Maurice Ravel: due straordinarie pagine buffe, nelle quali si sorride ma in modo cinico e un po’ amaro sulle disgrazie della vita”.

Il primo capitolo di questo “Trittico ricomposto”, in scena dal 6 al 18 aprile, è una nuova produzione affidata al regista tedesco Johannes Erath, che con Mariotti ha già lavorato alla Bayerische Staatsoper di Monaco per I masnadieri di Verdi, e che è al suo debutto in Italia in un’opera lirica. I protagonisti del Tabarro sono Luca Salsi, Gregory Kunde e Maria Agresta, mentre quelli del capolavoro di Bartók sono Ekaterina Semenchuk e Mikhail Petrenko. Lo spettacolo è ripreso da Rai Cultura e trasmesso da Rai5.

 

Progetto Janáček con Da una casa di morti

A maggio prosegue un altro progetto triennale: quello legato al compositore ceco Leoš Janáček, che ha visto in scena nella stagione 2021/2022 la Kát’a Kabanová, che continua nella 2022/2023 con Da una casa di morti, e che si concluderà nella 2023/2024 con Jenůfa. Tutti e tre i titoli sono realizzati in collaborazione con la Royal Opera House di Londra. Da una casa di morti, in programma per cinque recite dal 23 al 30 maggio, è proposta per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma, ed è affidata alla regia di Krzysztof Warlikowski, Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia e al suo debutto in Italia nell’opera. A dirigere il capolavoro di Janáček, tratto da Dostoevskij, è chiamato il giovane bielorusso Dmitry Matvienko, talento della nuova generazione recentemente messosi in luce vincendo la Malko Competition di Copenaghen.

 

Eleonora Buratto debutta in Europa come Madama Butterfly

A giugno, dal 16 al 25, torna in scena Madama Butterfly di Puccini, nell’apprezzata messa in scena di Àlex Ollé de La fura dels Baus, realizzata in collaborazione con l’Opera di Sidney, nata per la stagione estiva di Caracalla, riproposta e riadattata per lo spazio del Teatro Costanzi. Protagonista il soprano Eleonora Buratto, che proprio come Cio Cio-San ha recentemente ottenuto uno straordinario successo al Metropolitan di New York, e che interpreta Butterfly per la prima volta in Europa. Accanto a lei Dmytro Popov come Pinkerton, Anna Maria Chiuri come Suzuki e Roberto Frontali nei panni di Sharpless. Sul podio è chiamato Roberto Abbado, che interpreta per la prima volta il capolavoro di Puccini.

 

Giulio Cesare in Egitto firmato da Michieletto

La stagione operistica si conclude in ottobre, dal 13 al 21, con cinque rappresentazioni di Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel. Lo spettacolo, con la regia di Damiano Michieletto, è coprodotto con il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Oper Leipzig e Opéra Orchestre National de Montpellier – Occitanie, Capitole de Toulouse ed è proposto per la prima volta in Italia. La direzione è affidata a uno specialista del repertorio barocco come Gianluca Capuano, alla testa dell’Orchestra dell’Opera di Roma. Protagonisti tre dei più affermati controtenori di oggi: Raffaele Pe nel ruolo del titolo, Carlo Vistoli nei panni di Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen in quelli di Sesto. La parte di Cleopatra invece è affidata a Mary Bevan.

 

DANZA

La nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma prosegue in continuità con gli ultimi anni, potenziando il lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica portato avanti dalla direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato.

 

Don Chisciotte di Laurent Hilaire

Si parte con Don Chisciotte con la coreografia di Laurent Hilaire che aveva inaugurato la Stagione 2017/2018. Tratto dal romanzo di Miguel de Cervantes, il balletto è presentato con i costumi disegnati da Francesco Zito, garanzia di eleganza e fascino. Tutta la briosità, il vigore, l’allegria e il romanticismo di questa versione sono affidati alla bravura e all’interpretazione di ospiti internazionali come Isabella Boylston e Daniel Camargo, Iana Salenko e Osiel Gouneo. Dirige l’Orchestra David Garforth. Dopo la prima del 18 dicembre, si replica fino al 31 dicembre.

 

La Bayadère con Olga Smirnova e Jacopo Tissi

Dal 24 febbraio al 2 marzo è in scena La Bayadère, in una nuova versione coreografica di Benjamin Pech da Marius Petipa. Pech, dopo aver creato una fortunata edizione del Lago dei cigni per il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, si confronta con un’icona della tradizione classica, in un nuovo allestimento con scene e luci firmate rispettivamente da Ignasi Monreal e Vinicio Cheli. Olga Smirnova, al debutto al Costanzi, si alterna con Maia Makhateli nel ruolo di Nikija, la baiadera innamorata e segretamente sposa del guerriero Solor, interpretato da Jacopo Tissi e Victor Caixeta. La musica di Ludwig Minkus è affidata alla bacchetta di Kevin Rhodes.

 

La Fille mal gardée nella gioiosa versione di Ashton

Dal 2 maggio arriva quello che è da considerarsi il balletto più antico che sia pervenuto ai nostri giorni, La Fille mal gardée. Al Costanzi appare già nel 1881, novantadue anni dopo la prima rappresentazione assoluta del 1789 al Gran Théâtre di Bordeaux. Una data fondamentale per la rinascita del balletto è il 1960, quando alla Royal Opera House Frederick Ashton firma la sua edizione, ispirata al suo amore per le campagne del Suffolk. Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold. La virtuosistica coreografia di Ashton racconta la passione di Lise e del suo amante Colas, rispettivamente l’étoile parigina Léonore Baulac, al suo debutto al Costanzi, e Daniil Simkin. Per la prima volta sul podio capitolino il direttore Philip Ellis.

 

Uno speciale “Bolero” nella Serata Coreografi contemporanei

Dopo la pausa estiva, al Teatro Costanzi dal 19 al 24 settembre ritorna la formula del Trittico di danza, fortemente voluta da Eleonora Abbagnato, e che si rinnova forte del successo ottenuto nelle ultime stagioni. Tre lavori molto diversi tra loro che entrano nel repertorio del Teatro. La serata si apre con Within the Golden Hour, creato da Christopher Wheeldon nel 2008 per il San Francisco Ballet. Una poesia per quattordici danzatori sulla partitura originale per archi di Ezio Bosso, a cui si aggiunge la musica di Antonio Vivaldi. Segue Chacona di Goyo Montero creato su musiche di Bach nel 2017 per il Ballet Nacional de Sodre di Montevideo. Pensato per danzatori classici, il breve balletto usa una tecnica contemporanea. Conclude la serata il Bolero di Krzysztof Pastor creato nel 2012 sul capolavoro di Ravel. Nella sua versione, Pastor decide di usare un ampio spazio rettangolare. Da qui sviluppa la sua idea e affida l’esecuzione a un uomo e a una donna, una coppia principale con un corpo di ballo che li ingloba e li rilascia.

 

Bigonzetti ripensa Rossini & Rossini

La stagione di balletto si conclude con Rossini & Rossini, una nuova versione di Rossini Cards che Mauro Bigonzetti aveva pensato nel 2004, una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. Sulle musiche di Rossini e Britten il coreografo romano scrive dei quadri di vite parallele: cartoline affidate alle stelle della compagnia romana Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza e ai primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano. Anna Biagiotti firma i costumi di questo nuovo allestimento, Carlo Cerri le scene, le luci e, con OOOPStudio, i video. Sul podio il giovane direttore Louis Lohraseb dirige le otto recite in cartellone dal 27 ottobre al 4 novembre.

 

CONCERTI

Con la stagione 2022/2023 tornano all’Opera di Roma i concerti. Quattro appuntamenti che costellano il cartellone, talvolta integrandosi ai titoli d’opera in programma, talvolta completandoli.

 

Il Requiem di Verdi

Protagonista di due serate è il Direttore musicale Michele Mariotti, che mercoledì 15 febbraio propone il Requiem di Giuseppe Verdi. Il capolavoro sinfonico-corale è programmato tra le recite di Aida, della quale è coevo, con un cast internazionale composto dal soprano Elena Stikhina, dal mezzosoprano Yulia Matochkina, dal tenore Stefan Pop e dal basso Giorgi Manoshvili. Protagonista naturalmente anche il Coro della fondazione capitolina.

 

Glauco Mauri è Manfred

Per il suo secondo concerto, in programma giovedì 20 aprile, Mariotti sceglie uno dei grandi capolavori della letteratura musicale tedesca: Manfred, il poema drammatico che Robert Schumann trasse da Lord Byron e che manca dal Costanzi da 56 anni. Protagonista del brano, a metà tra un oratorio e un’opera, che prende le mosse dal Singspiel e dal melologo, il grande attore Glauco Mauri, che all’alba dei 93 anni interpreta per la prima volta l’antieroe byroniano tormentato da insanabili conflitti interiori. Sul palco anche il Coro dell’Opera di Roma.

 

La valchiria secondo Omer Meir Wellber

Venerdì 6 ottobre debutta sul podio dell’Opera di Roma l’israeliano Omer Meir Wellber, Direttore musicale della Volksoper di Vienna e del Teatro Massimo di Palermo, che propone il primo atto della Walküre (La valchiria) in forma di concerto. La presenza di Richard Wagner illumina quindi il cartellone 2022/2023 ed è resa particolarmente preziosa dal cast, con il tenore Stanislas de Barbeyrac e il soprano Angela Meade nelle parti dei gemelli amanti Siegmund e Sieglinde, affiancati dal basso Brindley Sherratt come Hunding.

 

I tre controtenori

L’ultimo concerto è in programma tra le recite del Giulio Cesare in Egitto, venerdì 20 ottobre 2023, e vede protagonisti tre tra i più grandi controtenori di oggi, già impegnati nel capolavoro di Händel: Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, che si sfideranno con acuti e colorature, facendo rivivere i fasti del Barocco. Sul podio sarà impegnato un raffinato specialista del repertorio antico come Gianluca Capuano, anche interprete del Giulio Cesare.

 

LA COLLABORAZIONE CON IL MAXXI E MARINELLA SENATORE

La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e la Fondazione MAXXI inaugurano nel 2022 un protocollo d’intesa triennale volto a sviluppare azioni sinergiche di valorizzazione e promozione delle arti del XXI secolo. Questo primo momento di dialogo vede il coinvolgimento dell’artista di fama internazionale Marinella Senatore, selezionata dal Direttore del MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi, per produrre una serie di opere commissionate dal Teatro, ispirate ai titoli della Stagione 2022/2023 e chiamate a rappresentarli.

Il lavoro di Senatore, realizzato di concerto tra il Teatro, il Museo – con il coinvolgimento di Elena Motisi, curatore MAXXI, e Paolo Cairoli, consulente per la comunicazione dell’Opera di Roma – e la collaborazione con la Galleria Mazzoleni, ha visto un’eccezionale ricerca iconografica finalizzata alla realizzazione di 20 collage inediti e caratterizzati dall’estrema forza visiva.

Ritratti contemporanei, fotografie d’epoca, bozzetti storici e sagome in movimento volteggiano su partiture musicali e disegni autoriali, ricreando un nuovo incredibile mondo, che sembra prendere vita e restituire il flusso di una musica in continuo divenire. È un universo onirico e provocatorio quello presentato nei collage di Senatore, che rivela tutta la contemporaneità dei temi della stagione che l’Opera di Roma propone: donne rivoluzionarie, prigionia e schiavitù, religione e libertà, sogni di viaggio in territori lontani, riflessione sul post-colonialismo, desideri di gioia e passione.

I collage dell’artista, presenti in tutta la comunicazione della Stagione 2022/2023 dell’Opera di Roma, rappresentano in chiave innovativa e con uno sguardo sempre rivolto alla dimensione politico-sociale che stiamo vivendo, la perfetta sintesi tra opera, danza, musica sinfonica e arti visive.

 

Roma, 22 luglio 2022

 

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Torniamo a Caracalla: “Il barbiere di Siviglia” ultimo titolo in cartellone dal 2 agosto

In scena alle Terme di Caracalla dal 2 al 9 agosto Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini è l’ultimo titolo del cartellone che ha segnato il ritorno del Teatro dell’Opera di Roma nella sua meravigliosa sede estiva. E torna a Caracalla in un allestimento del 2014, poi ripresentato nel 2016, con un grande successo di pubblico. Lorenzo Mariani firma l’originale regia. Alla direzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il maestro Stefano Montanari.

Brio ed eleganza caratterizzano questo spettacolo che ricrea il mondo dei musical hollywoodiani e dei film muti degli anni Venti e Trenta. “Lo spunto – spiega il regista – è proprio il carattere artistico di Rossini, un rivoluzionario, eppure elegante, che realizzava forme perfette, sublimi, con fantasia”. E le antiche rovine di Caracalla diventano la cornice perfetta per l’energia della musica del maestro pesarese: “Li vorrei complici in un mondo di bellezza e di gioco, al ritmo dell’irrefrenabile sorriso di Rossini immerso nella forza evocativa delle Terme” – continua Lorenzo Mariani.

Con la collaborazione alla regia del coreografo Luciano Cannito, l’opera buffa rossiniana si avvicina al musical. Le scene sono di William Orlandi, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom.

Il barbiere e factotum Figaro ha la voce di Davide Luciano, René Barbera veste i panni del Conte d’Almaviva, Cecilia Molinari quelli di Rosina. Ancora nel cast Marco Filippo Romano (Don Bartolo), Alex Esposito (Don Basilio), Francesca Benitez (Berta) e Davide Giangregorio (Fiorello). Dirige il Coro del Teatro dell’Opera di Roma il maestro Roberto Gabbiani.

Dopo la prima del 2 agosto, si replica il 5, 7 e 9 agosto, sempre alle 21.

 

Roma, 11 luglio 2022

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“Notre-Dame de Paris” di Roland Petit a Caracalla dal 21 luglio al 3 agosto

Dal 21 luglio al 3 agosto arriva sotto le stelle delle antiche Terme romane il balletto Notre-Dame de Paris. Il corpo di ballo della compagnia capitolina affronta nuovamente il capolavoro del coreografo francese Roland Petit, dopo il successo dello scorso settembre al Teatro Costanzi. Il balletto, ripreso da Luigi Bonino Direttore Artistico del Repertorio Roland Petit, sarà affidato, anche per la Stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma finalmente ritornata nella sua “casa” tradizionale di Caracalla, nei ruoli principali alle stelle della compagnia romana diretta da Eleonora Abbagnato e, al talento del danzatore kazako Bakhtiyar Adamzhan che torna come guest, già applauditissimo nell’edizione di settembre al Costanzi. Le musiche di Maurice Jarre, su base registrata, sono state eseguite dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Kevin Rhodes in occasione del concerto tenutosi in assenza di pubblico al Teatro Costanzi nel marzo 2021.

Roland Petit, che pensava a un balletto ispirato a Il monaco di Lewis, leggendo il capolavoro di Victor Hugo Notre-Dame de Paris si ritrovò a riscrivere, seguendo la trama di Hugo, il libretto per l’omonimo balletto che nel 1965 debuttò sul palcoscenico del Palais Garnier, prima creazione di Petit per l’Opéra di Parigi. Notre-Dame de Paris è un balletto d’azione in due atti ambientato nella Parigi del 1482: una creazione totale che raccoglie danza, partiture musicali, scene e costumi frutto di una collaborazione d’eccezione che riunisce artisti di grande personalità come lo stilista Yves Saint Laurent, lo scenografo René Allio e il compositore Maurice Jarre.

Il corpo di ballo è qui il popolo francese, un vero coprotagonista, un collante per i personaggi principali. Le intrigate vicissitudini dei protagonisti, Esmeralda, Quasimodo, l’arciprete Frollo e il capitano Phoebus danno vita a un dramma delle passioni dal quale svetta il protagonista assoluto, Quasimodo, interpretato dallo stesso Petit alla prima rappresentazione del 1965. Con Petit, Quasimodo perde la gobba del mostro per trasformarsi in un ragazzo tenero e introverso a causa delle conseguenze di un brutto incidente. Nella visione di Petit Quasimodo, come Esmeralda considerata una strega perché allevata dagli zingari, sono persone rifiutate dalla società perché diverse: proprio in questo tema drammaticamente attuale risiede la geniale opera di modernizzazione del coreografo francese.

 

 

Roma, 6 luglio 2022

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BMW Roma prosegue la partnership con il Teatro dell’Opera di Roma

Si rinnova il rapporto, nato nel 2015, tra la filiale romana del marchio bavarese e la Fondazione capitolina, che inserisce anche due modelli elettrici (BMW iX e BMW iX3) nel proprio parco auto.

 

BMW Roma, filiale del BMW Group che offre i servizi di vendita e assistenza per i brand BMW, MINI e BMW Motorrad nella Capitale, sostiene il Teatro dell’Opera anche per il 2022, proseguendo un rapporto attivo dal 2015. Oltre al sostegno come mecenate, BMW Roma favorisce la mobilità del Teatro con tre autovetture, tra cui due modelli puramente elettrici: una BMW iX e una BMW iX3.

Siamo orgogliosi di proseguire il legame con il Teatro dell’Opera di Roma” – ha dichiarato Gianluca Durante, Direttore Generale di BMW Roma – “portando nella nostra città l’impegno del Gruppo BMW a favore della cultura, grazie al legame con una delle istituzioni più prestigiose della Capitale. Con l’adozione dei nostri SAV elettrici BMW iX e iX3 nel proprio parco auto, il Teatro fa un primo passo nel percorso di transizione verso la mobilità elettrica e avrà modo di scoprire il piacere di guidare BMW a zero emissioni.”

La BMW iX e la BMW iX3 sono due dei cinque modelli puramente elettrici attualmente in gamma per il BMW Group, a cui presto se ne aggiungeranno altri, per arrivare in breve tempo ad avere almeno un modello a batteria in ogni segmento in cui il Gruppo è presente sul mercato. Entro l’anno debutteranno la BMW iX1 e la BMW i7, versioni elettriche del SAV compatto di grande successo nel nostro mercato e della tradizionale ammiraglia del marchio BMW.

“Il Teatro dell’Opera di Roma – ha sottolineato il Sovrintendente Francesco Giambrone – intende procedere con decisione sulla strada della sostenibilità, attraverso numerose iniziative. Negli ultimi anni la Fondazione ha provveduto alla sostituzione di tutte le lampadine del Teatro Costanzi e del Teatro Nazionale con lampade a led e nell’ambito del PNRR ha predisposto un programma di interventi per l’efficientamento e il risparmio energetico all’interno delle due sedi del Teatro Costanzi e del Teatro Nazionale. Oggi, grazie alla partnership BMW Roma, dota il parco macchine di due auto elettriche compiendo un ulteriore passo nella direzione della mobilità sostenibile”.

Nelle produzioni andate in scena negli scorsi anni il Teatro ha affrontato più volte il tema della sostenibilità ambientale, ad esempio nella stagione estiva (del 2015) portando sul palco delle Terme di Caracalla una BMW i3 a zero emissioni in un’ambientazione in chiave moderna dell’opera Madama Butterfly, affrontando il tema del riciclo in Fra Diavolo (del 2017) per il quale sono state impiegate stampanti 3D per realizzare le scenografie e Acquaprofonda (del 2021) i cui costumi sono stati realizzati con tessuti prodotti con nylon rigenerato da rifiuti provenienti anche dal mare.

 

BMW Roma

BMW Roma, una delle principali realtà dell’organizzazione BMW in Italia, è organizzata nelle due sedi di Via Salaria 1268 e Via Appia 1257/a per la vendita e l’assistenza di automobili e moto BMW, MINI e BMW Motorrad.

A queste si affiancano le due strutture dedicate a BMW Motorrad di Via Prenestina 1023 e Via Anastasio II 81 e la struttura in centro città in Via Barberini che ospita BMW e MINI.

In Via Salaria è presente anche lo showroom Rolls-Royce Motor Cars Roma. Nelle varie strutture opera un team estremamente qualificato composto da 240 collaboratori, quotidianamente impegnati per la soddisfazione dei propri Clienti.

Nel 2021 BMW Roma ha consegnato 2.359 vetture nuove BMW, 1.231 MINI, 1.179 motociclette e 270 scooter BMW. Il risultato commerciale è stato completato dalle ottime performance realizzate con le vetture e motociclette di occasione, con 3.286 auto e 1.285 moto vendute. Sono oltre 9.600 le unità vendute complessivamente da BMW Roma lo scorso anno.

BMW Roma ha ottenuto inoltre la certificazione BMW Classic per le attività di riparazione/assistenza sulle vetture d’epoca del gruppo.

 

 

Roma, 4 luglio 2022

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BERNSTEIN A CARACALLA CON “MASS” DAL 1° LUGLIO

Trova la sua prima realizzazione scenica in Italia il capolavoro di Leonard Bernstein Mass (Messa), che il Teatro dell’Opera di Roma propone per la sua stagione estiva alle Terme di Caracalla a partire da venerdì 1° luglio, con repliche domenica 3 e martedì 5, sempre alle ore 21. La nuova produzione dello spettacolo è affidata al regista Damiano Michieletto, che dopo il successo del Rigoletto al Circo Massimo nell’estate 2020 torna a lavorare a Roma, per la prima volta a Caracalla. Sul podio, al debutto con la fondazione capitolina, il direttore d’orchestra Diego Matheuz, tra i più affermati musicisti provenienti da “El Sistema”, il modello didattico-musicale fondato in Venezuela da José Antonio Abreu.

Il “pezzo teatrale per cantanti, musicisti e ballerini” su testo dello stesso Bernstein, con versi aggiuntivi di Stephen Schwartz, è stato commissionato da Jacqueline Kennedy e rappresentato per la prima volta, per la sua inaugurazione, al Kennedy Center (John F. Kennedy Center for the Performing Arts) di Washington D.C. l’8 settembre del 1971. La prima europea risale invece al 1973 e fu data a Vienna. Il lavoro nasce per essere messo in scena teatralmente ma nel nostro Paese, fin a ora, era stato eseguito solo in forma di concerto.

«Non avevo mai lavorato a Caracalla – dice Michieletto – e sono felice di farlo con uno spettacolo che vede impegnate tutte le forze dell’Opera di Roma, con una forte presenza coreografica e quindi del Corpo di Ballo. Al centro della scena ho inserito un muro, e ci sarà anche una videoproiezione con una mappa di tutti i muri che sono stati costruiti nel mondo per dividere i popoli: dal Messico alla Palestina, passando per l’Ungheria. Chi deve difendere la propria ricchezza erige muri. Ma i muri li portiamo anche dentro di noi: sono le nostre paure, i nostri pregiudizi, rappresentano l’impossibilità di comunicare, la volontà di sottrarre agli occhi quello che c’è dall’altra parte, per chiudersi nelle proprie sicurezze. Nello spettacolo sono gli street singers a costruire questo muro, e lo useranno anche per inscenare una crocifissione del sacerdote che celebra la messa, interpretato da Markus Werba. Ma il muro sarà attraversato da altri uomini e verrà distrutto. L’opera si chiuderà con un’immagine positiva – conclude il regista – chi sta attraversando il mare della sofferenza e della desolazione per aver cercato di abbattere i muri, vedrà una luce di speranza».

Accanto a Michieletto sono impegnati Paolo Fantin che firma le scene, Carla Teti per i costumi, Alessandro Carletti per le luci e Filippo Rossi per i video. Lo spettacolo vede impegnato il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, nelle coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. In scena ci sarà uno Street People Chorus, composto da performer di musical, accanto al Coro del Teatro diretto da Roberto Gabbiani. Lo spettacolo vedrà anche la partecipazione di “Fabbrica” Young Artist Program e della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma.

Mass fu pensata in un primo momento come una messa tradizionale. Bernstein optò poi per un’opera teatrale piuttosto sperimentale, basata sulla Messa tridentina della Chiesa cattolica romana. Nel libretto, i frammenti liturgici veri e propri sono mantenuti e cantati in latino, con l’eccezione del Sanctus che comprende versi in ebraico. Ci sono poi testi aggiuntivi in lingua inglese di Bernstein stesso, ma anche di altri autori come Stephen Schwartz e Paul Simon. L’idea dell’opera fu fortemente influenzata da alcuni avvenimenti coevi alla composizione: i funerali di Robert F. Kennedy nella cattedrale di San Patrizio a New York, nel 1968; le celebrazioni del bicentenario della nascita di Beethoven, nel 1970; e la composizione da parte di Bernstein di un breve brano destinato al film “Fratello sole, sorella luna” di Franco Zeffirelli, poi ritirato. L’opera venne interpretata da una parte dell’opinione pubblica e politica come una presa di posizione di Bernstein contro la guerra in Vietnam, il Presidente Nixon non partecipò alla prima e persino l’FBI ne seguì la genesi.

 

Roma, 27 giugno 2022

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Bilancio in attivo per l’ottavo anno consecutivo

Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, nella seduta di ieri, giovedì 23 giugno 2022, ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2021 che si chiude con un utile di 194.200 euro. Per l’ottavo anno consecutivo, dunque, la Fondazione chiude con un bilancio in positivo a testimoniare il raggiungimento di un equilibrio economico-finanziario stabile e duraturo.

Il risultato positivo del 2021 è avvenuto nonostante le enormi difficoltà connesse con l’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha bloccato per lungo tempo l’attività del Teatro e limitato la piena partecipazione del pubblico.

Rispetto al 2020, comunque, il 2021 evidenzia alcuni confortanti segnali di ripresa. La biglietteria è cresciuta di circa 732mila euro (+28,4%) e gli altri ricavi caratteristici sono aumentati di circa 289mila euro (+28,9%).

Anche la situazione patrimoniale della Fondazione denota un deciso miglioramento: i debiti, infatti scendono di oltre 1,9 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente.

Grande orgoglio per la continua crescita del Teatro dell’Opera di Roma. – dichiara il Sindaco Roberto Gualtieri, presidente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. – L’approvazione all’unanimità del bilancio consuntivo 2021 ne è un’ulteriore conferma. Dopo essere riuscita con successo a fronteggiare le difficoltà legate alla pandemia, la Fondazione chiude per l’ottavo anno consecutivo con un risultato positivo, chiaro segno di una gestione saggia e lungimirante, oltre che della professionalità di tutti coloro che vi lavorano. Mi auguro che il ritorno al tradizionale appuntamento estivo di Caracalla, possa rappresentare, per il Teatro e per tutto il pubblico romano, un segnale di ritorno alla normalità”.

“La soddisfazione per l’ottimo risultato dell’esercizio 2021 – ha dichiarato il Sovrintendente Francesco Giambrone – è rafforzata dal fatto che i primi mesi del 2022 stanno evidenziando risultati confortanti sotto il profilo economico-finanziario, con ricavi in linea con le aspettative e costi sotto controllo. Il pubblico – ha aggiunto il Sovrintendente – sta rispondendo con entusiasmo a tutte le nostre proposte culturali che mirano, tra l’altro, ad avvicinare sempre di più il Teatro dell’Opera alla città, a partire dalle periferie”.

A margine della seduta del Consiglio si è anche appreso che la Fondazione è risultata beneficiaria di due finanziamenti del Ministero della Cultura, per complessivi 840mila euro a valere sui fondi del PNRR, destinati all’efficientamento energetico del Teatro Costanzi e del Teatro Nazionale.

 

Roma, 24 giugno 2022

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Festa della Musica 2022 con il Coro Preparatorio e la Schola Cantorum

In occasione della Festa Europea della Musica 2022, martedì 21 giugno alle 19.30, il Coro Preparatorio e la Schola Cantorum della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera si esibiscono in Piazza Beniamino Gigli per celebrare insieme la giornata, quella del 21 giugno, dedicata alla Musica in tutte le sue forme ed espressioni. In programma, musiche di Beethoven, Faurè, Mozart, Cherubini, Britten, Morricone e altri. A dirigere saranno i docenti Isabella Giorcelli per il Coro Preparatorio e Alberto De Sanctis per la Schola Cantorum; al pianoforte, Alessia Capoccia dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program. L’ingresso è libero.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica nell’ambito della “Festa Europea della Musica 2022 – Recovery Sound & Green Music Economy”

 

 

Per informazioni: dipartimento.didattica@operaroma.it – 06/48160312-507-533

 

 

Roma, 21 giugno 2022

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