Riccardo Muti con la Chicago Symphony per i 100 anni della Banca del Fucino

Sono 700 i biglietti gratuiti messi a disposizione del pubblico dalla Banca del Fucino per lo spettacolo unico del 29 gennaio 2024

 

I biglietti sono prenotabili a partire da lunedì 8 gennaio alle ore 12.00

 

Riccardo Muti torna sul podio dell’Opera di Roma per la tappa conclusiva della sua ottava tournée europea alla guida della Chicago Symphony Orchestra, di cui è Direttore musicale dal 2010 e di cui è stato nominato, da settembre 2023, anche Direttore musicale emerito a vita. Ultima data del tour italiano dell’orchestra americana – dopo il 26 gennaio all’Auditorium del Lingotto di Torino e il 27 alla Scala di Milano – il concerto, in programma al Teatro Costanzi lunedì 29 gennaio 2024 alle ore 20.00, è offerto dalla Banca del Fucino in occasione del centenario della sua fondazione. La banca è Mecenate della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma dal maggio del 2020, così in questa speciale occasione, e in coerenza con il suo impegno al rilancio e valorizzazione della scena artistica della Capitale, rende disponibili al pubblico della città 700 biglietti gratuiti, 110 dei quali destinati ai licei che abitualmente partecipano alle attività del Teatro. I biglietti, disponibili in ogni ordine di posti (platea, palchi, balconata e posti di solo ascolto), potranno essere prenotati a partire da lunedì 8 gennaio 2024 alle ore 12.00 esclusivamente registrandosi e collegandosi alla pagina Ticketone dei Concerti del Teatro dell’Opera di Roma. È consentita la selezione di un massimo di due biglietti per persona, entrambi nominativi e non cedibili.

 

Fondata da Theodore Thomas nel 1891, la Chicago Symphony Orchestra (CSO) è considerata una delle migliori orchestre al mondo. Nel corso dei suoi oltre cento anni di storia, alla sua guida si sono susseguiti direttori come Fritz Reiner, Sir Georg Solti e Daniel Barenboim; Pierre Boulez, Carlo Maria Giulini e Claudio Abbado ne hanno inoltre ricoperto la carica di direttori ospiti principali. Con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo, la CSO si esibisce in più di 150 concerti l’anno presso il Symphony Center di Chicago e il Ravinia Festival, mentre le sue registrazioni discografiche – insieme a quelle del Coro e comprese le recenti pubblicazioni su CSO Resound, l’etichetta indipendente dell’Orchestra nata nel 2007 – hanno ottenuto ben 64 Grammy Awards. La compagine possiede inoltre una lunga tradizione di tournée internazionali: dal 1982 ne ha effettuate 63, toccando fino a 29 paesi. L’ultimo suo concerto all’Opera di Roma risale al 2012, con il Maestro Muti sul podio.

 

Come suo decimo direttore musicale, Riccardo Muti si è distinto per la forza del proprio legame artistico con l’orchestra e per la dedizione nell’esecuzione di opere tanto del passato quanto del presente: nel corso di questi anni ha diretto con l’ensemble sedici prime mondiali e registrato dodici album. Un lavoro che ha trovato esito in prestigiosi riconoscimenti: alla 53ª cerimonia annuale dei Grammy Awards nel 2011, la sua esecuzione dal vivo della Messa da Requiem di Verdi con la Chicago Symphony Orchestra e il Coro ha vinto due premi come Miglior Album Classico e Migliore Performance Corale. Con la CSO Muti ha compiuto sette tour europei, l’ultima nel 2020. Tra i più affermati e importanti direttori d’orchestra al mondo, il Maestro è stato precedentemente alla guida del Maggio Musicale Fiorentino (1968-1980), della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), della Philadelphia Orchestra (1980-1992) e del Teatro alla Scala (1986-2005) e ha diretto tutti prestigiosi ensemble internazionali: dai Berliner Philharmoniker alla New York Philharmonic, passando per l’Orchestre National de France e i Wiener Philharmoniker, che gli ha conferito l’Anello d’Oro. Quest’ultimo è solo uno dei riconoscimenti onorifici ricevuti nel corso della sua carriera, tra i quali si segnalano: Direttore Onorario a Vita della Fondazione Capitolina, Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legione d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II.

 

La tappa romana della tournée della Chicago Symphony Orchestra si apre con Il lago incantato (Poema sinfonico, Op. 62. 1909) di Anatolij Ljadov: questa scena da favola – come la definisce il suo autore – si ispira alle acque del lago Illmen, in Russia, evocandone lo scorrere placido e indolente delle onde; è la descrizione di uno spazio immobile, misterioso, talvolta mistico. A questa composizione segue la suite dal balletto L’uccello di fuoco (L’oiseau de feu) di Igor Stravinskij, eseguito nella seconda versione del 1919. Il lavoro rielabora in musica la fiaba del principe Ivan che, con l’aiuto di una penna dorata dell’Uccello di Fuoco da lui catturato, dovrà liberare dal mago Kascej – protagonista di una celebre danza poliritmica e ribollente – la principessa Vassilissa. A conclusione del concerto, poi, un’altra nota pagina sinfonica, questa volta di Richard Strauss: la fantasia sinfonica in Sol maggiore op. 16 del 1886 Aus Italien (Dall’Italia). Suddivisa in quattro quadri (Nella campagna romana, Tra le rovine di Roma, Sulla spiaggia di Sorrento e Vita popolare di Napoli) è il primo esperimento straussiano di musica a programma: opera musicalmente coloratissima, intreccio di temi e frammenti di natura descrittiva, dalle tarantelle alle canzonette napoletane (di cui il finale Funiculì Funicolà è il più noto esempio).

 

Biglietti disponibili da lunedì 8 gennaio (ore 12.00) su Ticketone.it alla seguente pagina

 

Pubblicato in News

Il ‘Flauto magico’ firmato da Michieletto al Costanzi. Sul podio debutta Michele Spotti

«Una grande allegoria delle forze che si contendono l’umanità». Sono le parole con cui il regista Damiano Michieletto descrive Die Zauberflöte (Il flauto magico), il celebre Singspiel di Mozart che arriva all’Opera di Roma dal 13 al 21 gennaio 2024.

La prova generale – prevista il 12 gennaio alle ore 20.00 – è aperta a favore di Medici Senza Frontiere, e il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto ai progetti che MSF porta avanti in oltre 70 paesi del mondo, Italia compresa.

L’allestimento, ideato per La Fenice di Venezia nel 2015 in coproduzione con il Maggio Musicale Fiorentino, vede impegnato per la prima volta sul podio del Teatro Costanzi il giovane direttore d’orchestra Michele Spotti che – classe 1993 – è stato da poco nominato Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia e che solo negli ultimi mesi ha debuttato alla Wiener Staatsoper, all’Opéra di Parigi e alla Tokyo City Philharmonic Orchestra. Al fianco di Michieletto, come di consueto, sono impegnati lo scenografo Paolo Fantin, la costumista Carla Teti e il light designer Alessandro Carletti. Video a cura di Rocafilm.

«Con la Rivoluzione francese – dice il regista – si è affermata una nuova concezione della scuola, che deve essere laica, così ho immaginato di raccontare questa allegoria favolosa e surreale all’interno di una scuola che si apre ad un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza individuale. Tamino e Pamina, accompagnati dall’analfabeta Papageno, che però conosce il linguaggio non scritto degli animali, vivono il conflitto tra l’istruzione religiosa e laica (riassunto nel conflitto tra la Regina della Notte e Sarastro) e si aprono ad una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri».
In questo percorso di iniziazione, che passa attraverso la fine del tempo del gioco e la ribellione ai dogmi genitoriali, Tamino e Pamina sono dunque fanciulli alla prova con l’età adulta. Portando Mozart in classe, Damiano Michieletto – due premi Abbiati, nel 2007 e nel 2017, e tra i registi più richiesti del panorama internazionale – mette in scena al Teatro dell’Opera di Roma il suo nono spettacolo, appena qualche mese dopo avervi allestito il Giulio Cesare in Egitto di Händel. Una collaborazione, quella tra il regista e la Fondazione Capitolina, che proseguirà nell’estate 2025, anno del Giubileo, quando Michieletto avrà il compito di realizzare l’intero cartellone per il Caracalla Festival oltre a una nuova produzione di West Side Story di Bernstein.
Torna a lavorare con il regista anche per questo allestimento il tenore Juan Francisco Gatell, già protagonista nella messa in scena di questo Flauto magico nel 2017 al Maggio Musicale Fiorentino e che di Tamino è uno degli interpreti più riconosciuti. Accanto a lui, sul palco come Pamina, Emőke Baráth, affermata soprano di ruoli mozartiani specializzata nel repertorio sei/settecentesco. La Regina della Notte è invece il soprano Aleksandra Olczyk, che ha cantato la celebre Astrifiammante in numerose produzioni, e che arriva al Costanzi dopo averla interpretata alla Staatsoper di Berlino e al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. Nei rispettivi ruoli di Papageno e Papagena sono impegnati il baritono Markus Werba – protagonista nel 2022 del Mass di Bernstein firmato da Michieletto a Caracalla – e il soprano Mariam Suleiman, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Il sacerdote Sarastro è il basso John Relyea, che torna al Costanzi dopo aver interpretato Mefistofele nel titolo inaugurale della Stagione 23/24. Il tenore Marcello Nardis è invece Monostatos. Infine, nella parte dell’oratore canta il basso-baritono Zachary Altman, mentre le tre dame sono Ania Jeruc, Adriana di Paola e Valentina Gargano; quest’ultima fa parte di “Fabbrica” Young Artist Program come Arturo Espinosa (diplomato della terza edizione) e Nicola Straniero, impegnati nei panni dei due sacerdoti e dei due armigeri. In scena anche il Coro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco. Alla produzione partecipa anche la Scuola di Canto Corale.

Nelle repliche del 14, 17 e 19 gennaio il ruolo di Tamino è affidato a Cameron Becker e quello di Pamina a Maria Laura Iacobellis. Papageno è Äneas Humm (Premio Giovane Artista dell’Anno 2022 per Opus Klassik) e Sarastro Simon Lim. Nelle stesse repliche e in quella del 21 gennaio la Regina della Notte è interpretata da Aigul Khismatullina.

 

Roma, 22 dicembre 2023

 

Pubblicato in News

La magia del Natale con ‘Lo schiaccianoci’ di Čajkovskij firmato da Paul Chalmer

Il titolo più ambito dal pubblico nel periodo natalizio arriva puntuale al Costanzi proprio nei pressi delle feste, con 12 rappresentazioni dal 21 al 31 dicembre. Al coreografo canadese Paul Chalmer è affidata la creazione del nuovo allestimento de Lo schiaccianoci, Nir Kabaretti dirige l’Orchestra capitolina, nelle celebri musiche composte da Čajkovskij.

Chalmer è legato a questo balletto dall’infanzia: è stato il primo che ha visto a teatro e il primo in cui ha danzato. Nella sua carriera di coreografo lo ha affrontato solo due volte. In questa nuova versione cerca la sintesi delle precedenti, quella del Balletto di Lipsia (2007) e quella dell’Opera Nova a Bydgoszcz in Polonia (2015). Molto attesi gli ospiti internazionali Maia Makhateli e Victor Caixeta che interpretano la Fata Confetto e il suo cavaliere: lei georgiana e lui brasiliano, su questo palcoscenico hanno già conquistato gli spettatori ne La Bayadère lo scorso febbraio. Negli stessi ruoli si alternano con loro le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi con i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano. In scena anche le étoiles Alessandra Amato e Alessio Rezza, che danza il principe Schiaccianoci, i solisti e tutto il Corpo di Ballo. Partecipano alla produzione anche gli Allievi della Scuola di Danza.

«Ciò che mi ha sempre colpito delle numerose produzioni de Lo schiaccianoci che ho ballato e visto, a parte la magnifica partitura, – spiega Chalmer – sono i mondi visivi unici creati da grandi scenografi come Jurgen Rose, Desmond Heeley, David Walker o Nicholas Georgiadis». Per questo il coreografo ha ritenuto fondamentale la stretta collaborazione con il team creativo che vede Andrea Miglio alle scene, Gianluca Falaschi ai costumi e Valerio Tiberi alle luci. «Anche se la coreografia è senza dubbio di vitale importanza – conclude –, penso che sia la forza degli aspetti drammaturgici e visivi di una produzione a determinare in ultima analisi il suo successo nel trasportare il pubblico in un viaggio magico».

Con questo presupposto Chalmer ripensa il balletto ideato da Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1891-92, ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann (Schiaccianoci e il re dei topi) nella versione già edulcorata di Alexandre Dumas (Storia di uno schiaccianoci). Gli elementi oscuri e psicologici della trama originale lasciano il posto ad una favola amata da grandi e piccoli che racconta di come, allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale, i sogni e i desideri interiori dell giovane protagonista, Clara, iniziano a realizzarsi.

Lo schiaccianoci è il primo dei tre balletti musicati da Pëtr Il’ič Čajkovskij nella stagione 2023/24 dell’Opera di Roma. Del compositore russo sono in programma anche Il lago dei cigni (19-27 giugno 2024) e La bella addormentata (14-22 settembre 2024).

La prima de Lo schiaccianoci, giovedì 21 dicembre (ore 20.00), è preceduta dall’Anteprima Giovani, mercoledì 20 dicembre ore 19.00, riservata ai minori di 26 anni. Lo spettacolo torna in scena venerdì 22 (ore 20.00), sabato 23 (ore 15.00 e ore 20.00), domenica 24 (ore 11.00), mercoledì 27 (ore 20.00), giovedì 28 (ore 15.00 e ore 20.00), venerdì 29 (ore 20.00), sabato 30 (ore 15.00 e ore 20.00) e domenica 31 dicembre (ore 18.00).

Lo schiaccianoci è preceduto dall’Incontro con la Danza domenica 17 dicembre, ore 17.00. L’ingresso è gratuito. Rossella Battisti, prestigiosa firma del mondo della cultura e della danza, affronta dalla sua personale prospettiva l’analisi della proposta artistica intrecciando un dialogo con il pubblico e offrendo una visione originale dello spettacolo.

 

Roma, 13 dicembre 2023

Pubblicato in News

Ventriglia debutta all’Opera di Roma con una nuova “Bottega fantastica”

 

«La bottega fantastica incarna un mondo dove i sogni si intrecciano senza soluzione di continuità con la realtà, evocando un mix di gioia, meraviglia e fascino, armonizzando perfettamente con le affascinanti melodie di Rossini e Respighi». Così Francesco Ventriglia descrive il titolo che Eleonora Abbagnato gli ha affidato per il suo debutto con l’Opera di Roma. Talento italiano, formatosi e cresciuto come danzatore alla Scala di Milano, Ventriglia ha seguito molto presto la sua propensione alla coreografia. Direttore della compagnia del MaggioDanza a soli trentadue anni (2010-2013) ha poi intrapreso una carriera di respiro internazionale che lo ha portato in Nuova Zelanda, Uruguay, Australia e negli Emirati Arabi. Al Teatro Nazionale arriva finalmente un suo lavoro, il primo per la Fondazione capitolina, in scena sabato 9 alle 18 e domenica 10 dicembre alle 16.30.

«Creare La bottega fantastica per la Scuola dell’Opera di Roma sotto la direzione di Eleonora Abbagnato è stato un viaggio incantevole – racconta Francesco Ventriglia –, osservare la dedizione incrollabile di giovani talentuosi artisti un privilegio indescrivibile. Abbiamo dato vita a un balletto che è un’infusione di bellezza eterea, che trascende l’ordinario per creare uno spettacolo pulsante con la magica sinergia tra musica e arte».

Alla produzione, un nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, prendono parte gli allievi del 1°, 6°, 7° e 8° corso, con la partecipazione straordinaria di Ofelia Gonzalez e Pablo Moret, docenti della Scuola di Danza. Lo spettacolo vede le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e le luci di Alessandro Caso. Assistente alla coreografia Luca Cesa, consulenza musicale Giuseppe Annese, maestro collaboratore Mario Germani.

 

TRAMA

Un giovanissimo e famoso creatore di giocattoli costruisce perfette bambole danzanti. È mattino nella sua bottega quando madre, padre e i loro due figli, un bimbo e una bimba, entra per acquistare dei regali. La famiglia si accomoda ad un tavolo pieno di dolci e torte mentre il bottegaio con una grande chiave carica i giocattoli: inizia così lo spettacolo di presentazione delle bambole tra cui i bambini, felicissimi, dovranno scegliere il loro regalo. Si susseguono danze di gruppo, assoli, terzetti e duetti, tarantelle, mazurche, can can, danze dei cosacchi e un romantico momento affidato al soldatino e alla ballerina. Proprio questa coppia sarà protagonista delle fantasiose vicende all’interno della bottega di giocattoli ormai chiusa, che diventa un luogo magico in cui gli “automi” si animano per architettare una fuga…

 

La bottega fantastica, oltre che nelle due repliche aperte al pubblico, va in scena per le scuole martedì 12 (ore10 e ore 12), mercoledì 13 (ore10 e ore 12), giovedì 14 (ore10 e ore 12), venerdì 15 (ore10 e ore 12).
Per info e prenotazioni: didattica@operaroma.it; 0648160528

 

Roma, 6 dicembre 2023

Pubblicato in News

Christmas Card: a Natale regala l’Opera!

Il Natale si avvicina! Anche quest’anno l’Opera di Roma vi dà la possibilità di stupire regalando le emozioni e la magia dell’Opera e del Balletto. Dal 5 dicembre è in vendita la Christmas Card, in tre differenti versioni:

Platinum, per chi vuole vivere l’incanto delle prime rappresentazioni in un posto di platea o in un palco centrale, per due spettacoli a scelta o per due biglietti per lo stesso spettacolo (240 euro);

Gold, per un posto in platea o palco centrale in occasione delle repliche, per due spettacoli a scelta o per due biglietti per lo stesso spettacolo (140 euro);

Silver, per assistere alle repliche di due spettacoli a scelta, da un posto di palco laterale ad un prezzo davvero vantaggioso o per due biglietti per lo stesso spettacolo (100 euro).

La Christmas Card è in vendita fino al 5 gennaio 2024 e la scelta degli spettacoli della Stagione 2023-24 potrà essere effettuata entro e non oltre il 31 gennaio 2024 presso la Biglietteria del Teatro dell’Opera. L’assegnazione dei posti sarà subordinata alla reale disponibilità al momento della scelta degli spettacoli.

La serata del 31 dicembre è esclusa dall’iniziativa.

 

 

Per informazioni:

BIGLIETTERIA DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Piazza Beniamino Gigli 1 – 00184 Roma
tel. 06 48160255 – 4817003
ufficio.biglietteria@operaroma.it

Orario di apertura: dal lunedì al sabato 10.00-18.00 domenica 9.00-13.30

 

Pubblicato in News

Debutta a Roma l’8 dicembre “L’imperatore di Atlantide” con i cantanti di “Fabbrica”

La Fondazione Flavio Vespasiano, per il progetto speciale del Ministero della Cultura 2023, presenta L’imperatore di Atlantide (Der Kaiser von Atlantis) di Viktor Ullmann. L’opera viene eseguita per la prima volta a Roma (Teatro Palladium, 8 dicembre ore 20.30) e a Rieti (Auditorium Santa Scolastica, 10 dicembre ore 18.00) e proposta nella versione italiana. Protagonisti assoluti i giovani: l’esecuzione è affidata alla Roma Tre Orchestra diretta dal ventiseienne Sieva Borzak; la compagnia di canto, grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, è composta da Mattia Rossi, Spartak Sharikadze, Nicola Straniero, Eduardo Niave, Valentina Gargano, Mariam Suleiman, Ekaterine Buachidze, artisti di “Fabbrica”, lo Young Artist Program della Fondazione capitolina, oltre che da Carlo Feola. La regia è di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, motion graphics di Flaviano Pizzardi, luci di Andrea Tocchio e costumi di Anna Biagiotti. Il 7 dicembre alle ore 11 a Roma al Teatro Palladium, inoltre, è prevista un’anteprima giovani. Ullmann compose L’imperatore di Atlantide su libretto di Petr Kien nel campo di concentramento di Terezín nel 1943. Non fu mai rappresentata perché censurata dai nazisti. Quando il 16 ottobre 1944 Ullmann e Kien furono trasferiti ad Auschwitz, dove hanno trovato la morte, il compositore lasciò il manoscritto nelle mani del filosofo Emil Utitz, bibliotecario del campo, con la preghiera di farlo avere allo scrittore Hans Günther Adler. Entrambi sopravvissero, e così fu possibile arrivare alla prima esecuzione dell’opera ad Amsterdam nel 1975. La Fondazione Flavio Vespasiano la propone nel suo ottantesimo anniversario e a conclusione del Progetto Speciale “Arte versus Alienazione”: L’imperatore di Atlantide rappresenta il riscatto del compositore rinchiuso nel Lager che smaschera i deliri distruttivi di ogni totalitarismo affidandosi alla forza catartica della musica. È una straordinaria testimonianza di una creazione nata nel mezzo dell’orrore in condizioni estreme, oggi tragicamente attuale nella condanna della guerra e di tutti i regimi totalitari.

 

ROMA, Teatro Palladium: € 20 – € 10
Infohttps://teatropalladium.uniroma3.it/evento/limperatore-di-atlantide/

 

 

Pubblicato in News

La nuova stagione si apre con “Mefistofele” diretto da Mariotti

Segna il debutto operistico in Italia del grande regista Simon Stone la nuova produzione del Mefistofele di Arrigo Boito che il 27 novembre inaugura la Stagione 2023/2024 del Teatro dell’Opera di Roma. Lo spettacolo – coprodotto con il Teatro Real di Madrid – vede impegnato sul podio il direttore musicale della Fondazione Capitolina Michele Mariotti, che affronta il titolo per la prima volta. Protagonisti John Relyea nel ruolo del titolo, Maria Agresta nella parte di Margherita/Elena e Joshua Guerrero in quella di Faust. Scene e costumi dello spettacolo sono di Mel Page, mentre le luci di James Farncombe. L’Orchestra è quella dell’Opera di Roma, così come il Coro, diretto da Ciro Visco, cui si affianca il Coro di voci bianche del Teatro. L’inaugurazione è trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta su Radio3 Rai alle 18.00.

Nella sua carriera da regista d’opera ha trasformato Violetta Valéry in un’influencer, ambientato la vicenda di Lucia di Lammermoor nel “Rust Belt” americano e raccontato l’amore di Tristano e Isotta tra i grattacieli di New York: al suo debutto a Roma Simon Stone – pluripremiato drammaturgo, regista e sceneggiatore australiano – è chiamato a interpretare, con il suo stile unico, iperrealista e tagliente, il mito mefistofelico che Johann Wolfgang von Goethe lasciò in versi tra il 1772 e il 1832, e che Arrigo Boito trasformò in un dramma monumentale messo in scena per la prima volta nel 1868.

Da giovane descritto come l’enfant terrible del teatro australiano, Stone è oggi tra i registi più richiesti della scena internazionale e le sue produzioni operistiche sono arrivate sui palchi più prestigiosi, dalla Metropolitan Opera House al Festival d’Aix-en-Provence, fino a Salisburgo. Vorace lettore di classici fin dall’adolescenza, Stone ama riscrivere il tragico per il pubblico contemporaneo, prendere il mito e adattarne gli archetipi al nostro presente. Appena ventenne fonda la sua prima compagnia teatrale, guadagnandosi l’attenzione della critica per le sue letture di Ibsen e di Čechov: «Simon Stone conosce la fedeltà all’opera solo in senso molto figurato: riscrive lui stesso i suoi classici, attualizzandoli con una sfacciataggine e una schiettezza spensierata che stupisce ed emoziona» ha scritto di lui la giuria del Premio Nestroy, che lo ha gratificato nel 2015 per il suo adattamento del John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen. In Italia, Stone ha debuttato nella prosa nel gennaio 2018 con Le tre sorelle di Anton Čechov (Opera dell’anno per la rivista tedesca Theater Heute) al Teatro Stabile di Torino. Tra le produzioni più recenti, il suo allestimento al Festival di Salisburgo 2023 di The Greek Passion (Řecké pašije) di Bohuslav Martinů, drammatica storia di immigrazione e accoglienza che vede protagonista un gruppo di rifugiati greci e che ha ottenuto grande favore di pubblico e critica. Tra i titoli di prosa, ha firmato Phaedra (National Theatre), Yerma (Young Vic) e The Greek Trilogy(Berliner Ensemble). Anche regista cinematografico, la sua opera prima The Daughter (2015) è stata premiata per la Miglior sceneggiatura non originale agli AACTA Awards; nel 2021 ha poi diretto The Dig (La nave sepolta) prodotto da Netflix e con protagonisti Ralph Fiennes e Carey Mulligan.

«Abbiamo scelto Mefistofele – dice il direttore musicale Michele Mariottiperché rispecchia perfettamente la nostra idea di teatro: un luogo che parla sia dell’uomo di oggi, fornendo gli strumenti per conoscere più a fondo la nostra realtà e per interpretarla, sia dell’uomo come archetipo, con i suoi valori psicologici atemporali e le sue pulsioni eterne. Boito esalta proprio questo: l’universalità dell’uomo che è in Faust e la sua implacabile tensione a superare i suoi limiti. Per il teatro, inoltre, – conclude Mariotti – è una sfida ma anche una grande opportunità mettere in scena un capolavoro così imponente, che coinvolge tutte le forze interne e le masse artistiche. Sono poi particolarmente felice di lavorare nuovamente con Simon Stone dopo La traviata che abbiamo realizzato insieme a Parigi nel 2019».

Premio Abbiati 2017 come Miglior direttore d’orchestra, Mariotti è recentemente rientrato dalla tournée capitolina in Giappone, dove ha ottenuto un successo personale dirigendo La traviata nella messa in scena di Sofia Coppola e Tosca con la regia di Zeffirelli. Riproporrà il titolo di Puccini nella stagione 23/24 del suo teatro, seguita dal dittico Gianni Schicchi/L’Heure espagnole, Peter Grimes e due concerti sinfonici.

Protagonista sul palco nel ruolo di Mefistofele il basso John Relyea, che ha già interpretato il diavolo nell’opera di Boito nella messa in scena di Alex Ollé del 2018. Apprezzato interprete di ruoli verdiani e wagneriani, Relyea possiede una certa dimestichezza con le figure demoniache: ha cantato Mefistofele nelle opere di Gounod e Berlioz e interpretato Nick Shadow del Rake’s Progress di Stravinskij. Nel 2022 è tornato sul palco della Metropolitan Opera House nei ruoli dell’Inquisitore in Don Carlos, di Boris Timofeyevich in Una Lady Macbeth del distretto di Mtsensk e di Sparafucile in Rigoletto. Faust è invece interpretato da Joshua Guerrero, anche lui al debutto con la Fondazione capitolina: secondo premio al Concorso Operalia nel 2014, ha recentemente cantato su importanti palcoscenici europei (Wiener Staatsoper, Bayerische Staatsoper di Monaco) e internazionali (Lyric Opera Chicago, Santa Fe Opera). Nel doppio ruolo di Margherita ed Elena canta il soprano Maria Agresta: vincitrice del Premio Abbiati 2014, nella scorsa stagione dell’Opera di Roma ha interpretato Giorgetta nel Tabarro di Puccini. Nel ruolo di Marta e Pantalis è impegnato il mezzosoprano Sofia Koberidze, mentre il tenore Marco Miglietta interpreta Wagner. Nereo è Leonardo Trinciarelli (27 novembre e 30 novembre, 3 dicembre) e Yoosang Yoon (29 novembre, 2 e 5 dicembre).

Nelle repliche del 29 novembre e del 3 dicembre, Mefistofele è invece interpretato da Jerzy Butryn, che canta per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma; Faust da Anthony Ciaramitaro, Premio CulturArte al Concorso Operalia 2022; Margherita/Elena da Valeria Sepe, premio New Generation Soprano agli International Opera Awards 2016, e che nella Stagione 2022/2023 dell’Opera di Roma ha cantato nel ruolo di Nedda in Pagliacci, riproposta con la messa in scena di Zeffirelli.

Mefistofele è un’opera in un prologo, quattro atti e un epilogo composta da Arrigo Boito, che ne elaborò il libretto partendo dal Faust di Goethe. Con questo lavoro, il ventiseienne scapigliato si proponeva di rinnovare la formula del melodramma, ma la sua prima versione, andata in scena al Teatro alla Scala nel 1868, si risolse in un fiasco clamoroso. L’opera fu quindi rielaborata e ridotta ulteriormente, e ripresentata al Teatro Comunale di Bologna nel 1875. A Roma, la prima rappresentazione avvenne al Teatro Costanzi il 29 ottobre 1887, mentre l’ultimo allestimento a cura della Fondazione Capitolina risale al marzo 2010, con la regia di Filippo Crivelli e la direzione di Renato Palumbo.

La prima rappresentazione si terrà lunedì 27 novembre alle ore 18.00. Le repliche sono previste per mercoledì 29 (ore 20.00) e giovedì 30 novembre (ore 20.00), sabato 2 (ore 18.00), domenica 3 (ore 16.30) e martedì 5 dicembre (ore 20.00). L’anteprima giovani è in programma per sabato 25 novembre ore 18.00

 Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese.

Roma, 21 novembre 2023

Pubblicato in News

Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato
STAGE DI NATALE dal 27 al 29 dicembre 2023 con i docenti della Scuola

Dal 27 al 29 dicembre 2023 la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Eleonora Abbagnato, organizza  uno stage di tre giorni di studio intensivo rivolto a giovani dagli 11 ai 17 anni. I partecipanti avranno la possibilità di studiare con i docenti della Scuola e di approfondire le proprie conoscenze  confrontandosi con tutte le discipline della danza inserite nel percorso di formazione scolastico.
Lo Stage avrà luogo presso la sede della  Scuola di Danza a Roma, in via Ozieri 8.

 

LEZIONI PREVISTE:

PRIMO LIVELLO (ETA’ 11 – 12 ANNI)

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

punte – fisiotecnica – danza di carattere – passi scenici – musica

 

SECONDO LIVELLO (ETA’ 13 – 14 ANNI)

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

punte – contemporaneo – danza di carattere – passi scenici – musica – elementi di Gyrokinesis

 

TERZO LIVELLO (ETA’ 15 – 17 ANNI)

3 lezioni di tecnica accademica (una al giorno);

repertorio – punte – contemporaneo – danza di carattere – musica – elementi di Gyrokinesis

 

Costo dello stage: euro 350,00

 

Le lezioni sono a numero chiuso e i posti limitati: gli interessati sono invitati a compilare la domanda di partecipazione entro e non oltre il 9 dicembre 2023

 

per la compilazione e l’invio della domanda, cliccare QUI

 

SI RILASCIA ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE

Pubblicato in News

PROSEGUE LA VERTENZA NAZIONALE: COINVOLTA LA PRIMA DI “ROSSINI & ROSSINI”

A causa dello sciopero indetto dalle segreterie nazionali CGIL, CISL, UIL e FIALS-CISAL per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, Rossini & Rossini, al debutto al Teatro dell’Opera Roma sabato 28 ottobre alle 20.00 (turno a), non è andato in scena. La vertenza nazionale coinvolge solo le prime rappresentazioni a partire dal 21 ottobre 2023, come già accaduto in altre Fondazioni Lirico Sinfoniche nei giorni scorsi. Le repliche del balletto riprendono regolarmente da domenica 29 ottobre (ore 16.30).

 

Gli abbonati e i possessori del biglietto per la prima recita potranno scegliere di essere rimborsati o di spostare il biglietto ad altra recita, salvo disponibilità di posti.

Per il cambio di data gli spettatori potranno contattare la biglietteria al numero 0648160255 o via mail all’indirizzo ufficio.biglietteria@operaroma.it.

I biglietti saranno rimborsati presso il punto vendita dove sono stati acquistati, previa consegna degli stessi, per l’importo riportato sul biglietto entro 5 giorni dalla data dello spettacolo.

I titoli acquistati online sul canale ufficiale – TICKETONE.IT – saranno rimborsati con l’accredito dell’importo del biglietto sulla carta di credito utilizzata per l’acquisto.

 

 

Pubblicato in News

Bigonzetti ripensa Rossini in un nuovo balletto per l’Opera di Roma

Torna dopo oltre dieci anni nel teatro dove si è formato e dove ha iniziato la carriera di ballerino Mauro Bigonzetti: propone una nuova versione del suo Rossini Cards (2004), che diventa Rossini & Rossini, in programma al Teatro Costanzi dal 28 ottobre al 4 novembre per sei serate.

La grande creatività del compositore pesarese, che non ha mai scritto per il balletto, incontra quella di un coreografo come Bigonzetti, che si lascia ispirare da questa musica per raccontare non una storia, ma la propria visione di Rossini. «Il pubblico – spiega Bigonzetti – si deve aspettare uno spettacolo rossiniano dal punto di vista della messa in scena e della concezione. Quando dico rossiniano intendo pieno di brio e ironia, pieno di ritmo e di goliardia, ma anche di dramma. È un balletto fatto di sensazioni, di emozioni, anche di ricordi di gioventù, di leggerezza».

Il coreografo ha pensato lo spettacolo per le étoiles Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza, per i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano e per tutto il corpo di ballo. Rossini & Rossini è una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. Le musiche di Gioachino Rossini e Benjamin Britten sono affidate a Fayçal Karoui che, per il suo debutto su questo podio, dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera e i cantanti di “Fabbrica” Young Artist Program, interpreti delle arie da Otello, La Cenerentola e dalle Soirées Musicales. Tra le musiche in programma anche l’ouverture de La gazza ladra e brani dalla raccolta Péchés de vieillesse. Anna Biagiotti firma i costumi di questo nuovo allestimento, Carlo Cerri le scene, le luci e, con OOOPStudio, i video.

«Ho lavorato molto bene con i ballerini – aggiunge Bigonzetti –. Sono curiosi nei confronti del mio lavoro che, nel corso della creazione, è diventato il nostro lavoro. C’è stato uno scambio forte, molta intesa e molta complicità». La compagnia dell’Opera di Roma aveva già danzato Duo Inoffensivo nel 2012, pezzo tratto proprio da Rossini Cards che di Rossini & Rossini è il punto di partenza. Bigonzetti torna dopo oltre dieci anni per reinventare questo lavoro fatto di quadri di vita ispirati alla musica di Rossini.

Nato a Roma, Mauro Bigonzetti si è diplomato alla Scuola del Teatro dell’Opera ed è entrato direttamente nella compagnia della sua città. Dopo dieci anni con la Fondazione capitolina, nella stagione 1982-83 arriva all’Aterballetto dove ha collaborato, tra gli altri, con Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Jennifer Muller. Nel 1990 ha creato il suo primo balletto, Sei in movimento su musiche di Bach, inizio di un percorso che lo ha portato a lavorare sempre di più come coreografo freelance. Mantenendo uno stretto rapporto con il Balletto di Toscana e con l’Aterballetto, vanta tra le collaborazioni internazionali quelle con New York City Ballet, English National Ballet, Balletto Bol’šoj, Stuttgarter Ballett, Gauthier Dance Company Stuttgart, Alvin Ailey American Dance Theater e con le compagnie di Berlino e Dresda.

Fayçal Karoui è tra i direttori d’orchestra di balletto più richiesti. Lavora regolarmente con le più importanti compagnie di danza internazionali. Direttore musicale del New York City Ballet dal 2006 al 2012, dal 2012 al 2014 dal 2012 al 2014 è stato direttore musicale dell’Orchestre Lamoureux. Nato a Parigi, si è formato nel conservatorio della città in pianoforte e direzione. È stato assistente di Michel Plasson all’Orchestre National du Capitole de Toulouse fino al 2002. Da allora è direttore principale dell’Orchestre de Pau Pays de Béarn, dove si occupa con passione di formazione e divulgazione. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Governo Francese.

Lo spettacolo Rossini & Rossini che conclude la stagione 2022/2023 del Teatro dell’Opera di Roma, è preceduto dall’Incontro con la Danza di venerdì 27 ottobre, ore 16.00. L’ingresso è gratuito. Donatella Bertozzi, prestigiosa firma del mondo della danza, affronta dalla sua personale prospettiva l’analisi della proposta artistica intrecciando un dialogo con il pubblico e offrendo una visione originale dello spettacolo. Dopo la prima di sabato 28 ottobre (ore 20), Rossini & Rossini torna in scena domenica 29 (ore 16.30) e martedì 31 ottobre (ore 20.00), giovedì 2 (ore 20.00), venerdì 3 (ore 20.00) e sabato 4 (ore 18.00). Venerdì 27 ottobre alle 19.00 l’Anteprima giovani riservata ai minori di 26 anni.

 

Roma, 23 ottobre 2023

Pubblicato in News