
Il 10 novembre alle 20.30 (replica l’11, ore 20.30) il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, sarà protagonista di ‘Contemporary Visions – Serata Coreografi Contemporanei’. La speciale serata della stagione di danza 2023 del Teatro Comunale di Bologna è dedicata a tre coreografi contemporanei, di cui affianca le creazioni morto diverse tra loro. Il programma si apre con Within the Golden Hour, creato da Christopher Wheeldon nel 2008 per il San Francisco Ballet. Una poesia per quattordici danzatori sulla partitura originale per archi di Ezio Bosso, a cui si aggiunge la musica di Antonio Vivaldi. I costumi sono di Jasper Conran, le luci di Peter Mumford. Segue Chacona di Goyo Montero creato su musiche di Bach nel 2017 per il Ballet Nacional de Sodre di Montevideo. Pensato per danzatori classici, il breve balletto usa lo stile dinamico e brillante tipico che contraddistingue il coreografo spagnolo. Le scene e i costumi sono di Verena Hemmerlein e dello stesso Montero, luci di Nicolás Fischtel. Conclude la serata il Bolero di Krzysztof Pastor creato nel 2012 sul capolavoro di Ravel. Nella sua versione, l’artista polacco decide di usare un ampio spazio rettangolare. Da qui sviluppa la sua idea e affida l’esecuzione a un uomo e a una donna, una coppia principale, con un corpo di ballo che li ingloba e li rilascia. Scene e costumi sono di Tatyana Van Walsum, luci di Bert Dalhuysen. Lo spettacolo sarà ospitato al Comunale Nouveau, ovvero la sede temporanea del Comunale di Bologna. Inaugurata in Piazza della Costituzione nel gennaio 2023, ospiterà gli spettacoli durante i lavori di ristrutturazione della storica sede in Piazza Verdi. All’interno di un padiglione di 3500 mq ad attendere la compagnia capitolina vi sono un palco si quasi 500 mq e una platea sviluppata su una gradinata ad anfiteatro che può ospitare fino a 1000 spettatori.
INFO: https://www.tcbo.it/eventi/contemporary-visions-2023/
Biglietti da euro 20 a euro 70, in vendita presso il Box Office Largo Respighi, 1 (BO)
da martedì a venerdì 12.00 – 18.00, sabato 11.00 – 15.00
Tel. (+39) 051 529019 email: boxoffice@comunalebologna.it
Roma, 6 giugno 2023
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Giovedì primo giugno alle ore 20.30 andrà in onda la finale della seconda edizione di Voci in Barcaccia, il concorso lirico internazionale di Rai Radio 3. Questo è il primo concorso promosso dalla radiofonia italiana dopo lo storico Premio Callas degli anni Ottanta. Durante le serate si sono alternati diversi generi musicali e si è rinsaldata la collaborazione con i conservatori musica di diverse regioni. Dopo aver analizzato trentasei incredibili voci provenienti da tutto il mondo ora sono noti i nomi dei sei finalisti che parteciperanno alla finale. Le selezioni si sono svolte da dicembre 2022 a maggio 2023 in diretta dalla Sala A di via Asiago 10. Quest’anno Radio3 collaborerà con il Teatro dell’Opera di Roma che, per volontà del sovrintendente Francesco Giambrone, ha messo a disposizione la sua orchestra diretta dal maestro Carlo Donadio.
I giovani finalisti, preparati dalla pianista Sabrina Trojse, proveranno l’emozione di calcare uno dei palchi più importanti al mondo. In diretta su Rai Radio3, il primo giugno alle 20.30, una giuria composta da Francesco Giambrone, il soprano Anna Pirozzi e Cecilia Gasdia (sovrintendente della Fondazione Arena di Verona) e come sempre da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo decreteranno il vincitore/vincitrice della seconda edizione del concorso Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!
La sigla sarà cantata dal vivo dal rapper Lorenzo Cappadone KD-One. Come ospite musicale ci sarà Tosca. La vincitrice della prima edizione Maria Novella Malfatti canterà per poi ‘cedere lo scettro’ al nuovo vincitore. Ci sarà inoltre Danilo Rossi, violista di fama che suonerà in duo con un’allieva del conservatorio di musica della Svizzera italiana.
L’evento è aperto al pubblico fino a esaurimento posti, prenotabili qui.
Apertura dalle ore 19.15 con ingresso al Teatro entro e non oltre le 20.15.
Lo spettacolo sostituisce Strictly Gershwin nelle stesse date previste, dal 1° al 4 luglio
Una ragazza maltrattata e in fuga da un padre alcolizzato; la scoperta da parte di un grande produttore cinematografico capace di trasformare una zucca in una fiammante Rolls Royce; il debutto sul grande schermo e la conquista del cuore dell’attore principale. È ambientata nell’universo hollywoodiano degli anni Trenta la versione del balletto Cenerentola firmata dal grande Rudolf Nureyev, che il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, propone nell’ambito del Caracalla Festival 2023 dal 1° al 4 luglio nel Teatro Grande delle antiche terme romane. Lo spettacolo sostituisce il previsto Strictly Gershwin, che non può andare in scena a causa di problemi di salute del coreografo Derek Deane. Gli anni Trenta voluti da Nureyev si accostano così idealmente agli anni Cinquanta della Dolce vita della regia della Traviata di Lorenzo Mariani, anch’essa nel cartellone del Caracalla Festival di quest’anno.
Creata nel 1986 per l’Opéra di Parigi, questa rilettura in chiave moderna di una delle fiabe più popolari, su musiche di Sergej Prokof’ev, è proposta per la prima volta dal Corpo di Ballo del Teatro capitolino.
Nel corso della sua storia, Cenerentola ha subìto vari adattamenti e Nureyev si è divertito a trasportare la trama di Cenerentola nell’universo hollywoodiano degli anni 30: scoperta da un produttore cinematografico, una fanciulla maltrattata, in fuga da un padre alcolizzato e da una matrigna odiosa, debutta sul grande schermo conquistando il cuore dell’attore principale.
«All’inizio temevo che la fiaba di Perrault sarebbe stata modificata abusivamente – aveva dichiarato Nureyev – ma i meccanismi della storia non sono cambiati. Tutto il dramma di Cenerentola nasce dalla paura di veder crollare il suo sogno, che qui è diventato un sogno cinematografico. Un sogno di un abito bianco, leggermente sfumato di rosa per rendere omaggio all’innocenza, e un tocco di glitter perché Cenerentola è un personaggio del mondo di oggi, sogna sola una cosa: diventare una star».
La musica di Sergej Prokof’ev è affidata alla bacchetta del giovane direttore Alessandro Cadario, al suo debutto con l’orchestra del Lirico capitolino.
Spetterà a Rebecca Bianchi far rivivere in scena le emozioni e i sogni di Cenerentola. Michele Satriano sarà il suo principe, mentre Alessio Rezza il produttore cinematografico. Le due sorellastre Alessandra Amato e Susanna Salvi prenderanno lezioni di danza dal maestro Claudio Cocino. L’allestimento dell’Opéra National di Parigi è firmato da Petrika Ionesco per le scene e Hanae Moriper i costumi. Le luci sono curate da Jean-Michel Désiré e i video da Igor Renzetti. Nella versione in tre atti di Nureyev, ripresa da Aleth Francillon, Gillian Whittingham e Benjamin Pech con la supervisione di Eleonora Abbagnato, la partitura di Prokof’ev è mantenuta nella sua interezza. «La musica – aveva affermato il musicista – introduce il personaggio di Cenerentola mediante tre temi: il primo dei quali raffigura Cenerentola umiliata, il secondo Cenerentola sognatrice, il terzo, un tema largo, Cenerentola innamorata e felice». Composto faticosamente tra il 1940 e il 1944, il balletto andò in scena al Teatro Bol’šoj di Mosca il 21 novembre 1945 con la coreografia di Rostislav Zakharov e il libretto di Nikolaj Volkov.
Dopo la prima di sabato 1° luglio, lo spettacolo sarà replicato domenica 2 e martedì 4. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.
I biglietti precedentemente acquistati per Strictly Gershwin potranno essere commutati in biglietti per Cenerentola, mantenendo il posto scelto e contattando la biglietteria per la sostituzione. Le eventuali richieste di rimborso saranno possibili fino alla data della rappresentazione, consegnando i biglietti presso la Biglietteria del Teatro dell’Opera dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 9 alle 13.30.
Biglietti in vendita dalle ore 11 di mercoledì 17 maggio.
Roma, 16 maggio 2023
A giugno, dal 16 al 25, torna in scena per il Teatro dell’Opera Madama Butterfly di Puccini, nell’apprezzata messa in scena di Àlex Ollé de La fura dels Baus, realizzata in collaborazione con Opera Australia / Sidney Opera House nata per la stagione estiva di Caracalla, dove è andata in scena nelle stagioni estive del 2015 e del 2016, successivamente proposta nel 2021 nell’ambito della stagione estiva al Circo Massimo e ora riproposta e riadattata per lo spazio del Teatro Costanzi. Sul podio è chiamato Roberto Abbado, che interpreta per la prima volta il capolavoro di Puccini. Protagonista il soprano Eleonora Buratto, che proprio come Cio-Cio-San ha recentemente ottenuto uno straordinario successo al Metropolitan di New York, e che interpreta Butterfly per la prima volta in Europa. Protagonisti sul palco anche Dmytro Popov come Pinkerton, Anna Maria Chiuri come Suzuki e Roberto Frontali nei panni di Sharpless. Carlo Bosi è Goro, Luciano Leoni lo Zio Bonzo. Cio-Cio-san sarà interpretata da Maria Teresa Leva nelle repliche del 17, 20, 22 e 25 giugno. Le scene sono di Alfons Flores e i costumi di Lluc Castells. Video di Franc Aleu e luci di Marco Filibeck. L’orchestra e il coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma.
Madama Butterfly è un’opera in tre atti di Giacomo Puccini (1858 – 1924), definita dal suo autore “tragedia giapponese”. Il libretto, di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, si basa sull’omonima pièce teatrale di David Belasco, che Puccini vide a Londra nel 1900. Il drammaturgo americano, infatti, aveva adattato a testo unico una storia originale di John Luther Long del 1898. Per scrivere l’opera, Puccini si documentò su usi e costumi del Giappone e si ispirò anche a un altro racconto semi autobiografico, la Madame Chrysanthème di Pierre Loti, un ufficiale della marina militare che nel 1895 era partito per il Giappone, sposando e poi abbandonando una giovane del posto.
La prima rappresentazione è prevista per venerdì 16 giugno alle 20. Giovedì 15 giugno alle 19 si terrà un’anteprima riservata ai giovani sotto i 26 anni. Le repliche saranno sabato 17 (ore 18), domenica 18 (ore 16.30), martedì 20 (ore 20), giovedì 22 (ore 20), sabato 24 (ore 18), domenica 25 (ore 16.30). “Lezioni di Opera” con Giovanni Bietti si svolgerà sabato 17 giugno alle 16.
Roma, 10 maggio 2023
A maggio prosegue un altro progetto triennale: quello legato al compositore ceco Leoš Janáček, che ha visto in scena nella stagione 2021/2022 la Kát’a Kabanová, che continua nella 2022/2023 con Da una casa di morti, e che si concluderà nella 2023/2024 con Jenůfa. Tutti e tre i titoli sono realizzati in collaborazione con la Royal Opera House di Londra. Da una casa di morti, in programma per cinque recite dal 23 al 30 maggio, è proposta per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma, ed è affidata alla regia di Krzysztof Warlikowski, Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia e al suo debutto in Italia nell’opera. A dirigere il capolavoro di Janáček, tratto da Dostoevskij, è chiamato il giovane bielorusso Dmitry Matvienko, talento della nuova generazione recentemente messosi in luce vincendo la Malko Competition di Copenaghen.
In un campo di prigionia siberiano arriva un nuovo detenuto, Alexandr Petrovič Gorjančikov: è un giovane aristocratico, annunciato come prigioniero politico. Tra le vessazioni subite dalle guardie e i lavori forzati, i detenuti si presentano al nuovo arrivato, ognuno ripercorrendo la propria storia e i motivi della prigionia.
L’opera è un lavoro corale, in cui personaggi emergono di volta in volta dall’anonimato per raccontare i crimini che li hanno condotti all’incarcerazione, le proprie sofferenze e le violenze subite nei gulag siberiani. A reinterpretare e restituire alla riflessione contemporanea il soggetto della detenzione punitiva del libretto, realizzato dallo stesso Janáček partendo da Memorie da una casa di morti di Dostoevskij, è ora Warlikowski che, nel corso della sua carriera, è stato insignito di numerosi premi nazionali e internazionali per la spinta riformistica del suo linguaggio teatrale. Per questo allestimento ha ricevuto nel 2019 il premio per la Miglior Nuova Produzione all’International Opera Awards di Londra.
Sul podio sale Dmitry Matvienko che in Italia, nel 2020, ha ricevuto il premio della Critica e il premio Made in Italy al Concorso Cantelli di Novara. Accanto a Warlikowski e Matvienko, vi è un cast internazionale che vede in primo piano il basso-baritono statunitense Mark S. Doss – che torna a Roma dopo The Bassarids di Hans Werner Henze del 2014 – nel ruolo di Alexandr Petrovič Gorjantčikov e il tenore Pascal Charbonneau nelle vesti del giovane tartaro Aljeja. Tra i tenori anche Štefan Margita (Filka Morozov), Erin Caves (Il grande prigioniero) e Julian Hubbard (Skuratov), i baritoni sono Lukáš Zeman (Il piccolo prigioniero/Čekunov/Cuoco) e Aleš Jenis (Il fabbro/Un prigioniero), il basso è Clive Bayley (Il direttore della prigione). Nel ruolo della prostituta e unica voce femminile, Carolyn Sproule. Maestro del coro è Ciro Visco. In linea con la produzione della Royal Opera House di Londra del 2018, la drammaturgia è a cura di Christian Longchamp e le scene e i costumi sono di Małgorzata Szczęśniak. Alle luci Felice Ross e ai video Denis Guéguin. I movimenti coreografici sono di Claude Bardouil.
Roma, 3 maggio 2023
Per te una SPECIALE RIDUZIONE del 30%* per l’acquisto di biglietti per i titoli di Opera e Balletto del CARACALLA FESTIVAL 2023.
Fino al 31 maggio, conservando il tuo biglietto degli spettacoli La fille mal gardée e Da una casa di morti potrai ottenere uno sconto speciale su Caracalla presso la Biglietteria del Teatro o su prenotazione all’indirizzo promozione.pubblico@operaroma.it previa esibizione del biglietto acquistato e fino ad esaurimento del contingente disponibile.
*Riduzione valida sui posti di Poltronissima, Settore A, Settore B, ad esclusione dei titoli Extra.
PER INFO E PRENOTAZIONI
Ufficio Promozione Pubblico
0648160312-507-536
È uno dei balletti più antichi pervenuti ai nostri giorni, La fille mal gardée in programma al Teatro dell’Opera di Roma dal 2 al 9 maggio. Al Costanzi va in scena già nel 1881, novantadue anni dopo la prima rappresentazione assoluta del 1789 al Grand Théâtre di Bordeaux. Data fondamentale per la rinascita del balletto è il 1960, quando alla Royal Opera House di Londra Frederick Ashton firma la sua edizione, ispirata al suo amore per le campagne del Suffolk. Nato nel 1904 in Ecuador, Ashton, uno dei padri fondatori del balletto inglese, è una delle figure più rappresentative della danza del XX secolo.
“Presto o tardi ogni artista rende omaggio alla natura – ha dichiarato il coreografo – La mia Fille mal gardée è una ‘Sinfonia Pastorale dei poveri’, perché durante tutta la preparazione dello spettacolo è a questa sinfonia di Beethoven che pensavo”.
Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold integrando melodie popolari e citazioni operistiche. Per la prima volta sul podio capitolino Philip Ellis, nominato miglior direttore al “Taglioni European Ballet Award”.
La virtuosistica coreografia di Ashton, attraverso energici passi a due, racconta la passione di due giovani, uniti dall’amore ma separati dalle differenze di classe: Lise ama il contadino Colas, ma sua madre vuole darla in sposa al figlio di un ricco fattore, l’ingenuo Alain. Tra feste campestri e danze di contadini, gli amanti riusciranno a convolare alle sperate nozze.
Le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi e la solista Federica Maine si alterneranno nel ruolo di Lise. Grande attesa per il ritorno di Daniil Simkin che sarà Colas, insieme all’étoile Alessio Rezza, al primo ballerino Michele Satriano e al solista Simone Agrò.
Ultimo balletto di Frederick Ashton, La fille mal gardée è una creazione costruita sul canovaccio di Dauberval. Ha riscosso da subito un enorme successo rimanendo uno dei balletti più amati del repertorio del Royal Ballet e uno tra i più rappresentati nel mondo. Ed è proprio la versione coreografica in due atti di Ashton, ripresa dallo specialista Jean-Christophe Lesage, nel colorato allestimento della Bayerische Staatsoper di Monaco quella che il pubblico dell’Opera potrà ammirare, con le scene e i costumi di Osbert Lancaster, gli stessi della prima londinese.
Dopo la “prima” di martedì 2 maggio (ore 20), La fille mal gardée sarà replicata mercoledì 3 (ore 20), giovedì 4 (ore 11 scuole e ore 20), sabato 6 (ore 15 e ore 20), domenica 7 (ore 16.30), martedì 9 (ore 20).
Per gli Incontri con la danza, sabato 29 aprile alle ore 16 è previsto l’appuntamento con Elisa Vaccarino che affronterà un’analisi del balletto